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Recensione Recensione di Project Sylpheed

Recensione di Project Sylpheed di Console Tribe

di: Redazione

Da sempre, la forza di ogni software house, è la propria line up, ma
talvolta il nome dei prodotti creati, può eclissare la nomea della
software house stessa.

Un caso lampante è quello di Square Enix, infatti i gamer più
sprovveduti potrebbero restare perplessi sentendo questo nome, ma al
contrario gli si accenderebbe una lampadina se gli fosse detto “quelli
di Final Fantasy”.

A questo proposito, analizzeremo Project Sylpheed (seguito di due
titoli già apparsi sulla scena videoludica diverso tempo fa, per l’
esattezza in ordine cronologico Silpheed su Sega MegaCD e Silpheed: The
Lost Planet per PS2), ibrido tra un gioco spaziale in stile Wing
Commander, e uno shooter arcade old school, nonché ultima fatica di
Square, (sviluppato da Game Arts) che con questo titolo si allontana
decisamente dal mondo Final Fantasy.




Storie di battaglie intergalattiche, forti  amicizie e vecchi rancori.


La nostra avventura inizierà nell’ anno 2632, cinquecento anni dopo la
colonizzazione dell’ intera galassia da parte della terra,  che in
questo frangente di tempo, è stata in grado di rendere abitabile una
buona parte dei pianeti visitati e di governare con clemenza mantenendo
la pace.

Purtroppo, come spesso accade, quando grandi leader gestiscono
intelligentemente l’ equilibrio di più paesi, è inevitabile che si
creino sacche di resistenza atte a minare tale equilibrio.

Infatti in questo caso ben quattro di questi gruppi ribelli decisero di
fondare un movimento di resistenza chiamato ADAN Freedom, le cui mire
sono quelle di portare caos, morte e distruzione utilizzando l’ alibi
dell’ indipendenza dalla Terra, dichiarando così guerre alle forze
militari terrestri ovvero TCAF (Terra Central Armed Force).

Questo avvenimento, cambierà per sempre la vita dei tre protagonisti
del gioco, tre cadetti della squadra di TCAF: Katana Faraway (la nostra
controparte digitale), Ellen Bernstein (la donnina tettona) e Margras
Mason (il figo cappellone di turno).

La storia descritta, ci verrà proposta tramite lunghe sequenza
digitali, di buona (ma non ottima) fattura, comunque capaci di
trasportare il giocatore nell’ atmosfera fantascientifica del titolo.

In questo caso, l’ impronta Square non viene di certo nascosta, infatti l’ ispirazione manga è davvero evidente.



Tutti sul Delta Saber



Appena terminata la prima sequenza introduttiva, ci troveremo a bordo
del Delta Saber, una navetta spaziale di ultima generazione, dotata di
un arma principale, e di altre tre secondarie (tutte quante
potenziabili) switchabili con la semplice pressione del tasto “Y”.

Gli indicatori consultabili a video, sono davvero tanti, infatti
potremo visualizzare il tempo trascorso della missione, obiettivi
abbattuti (divise per navi da guerra e semplici caccia), obiettivi
rimanenti per portare a termine la missione, stato delle munizioni,
salute del Delta Saber e infine velocità di volo.

D’ altro canto, non è stata adottata la stessa cura per quanto riguarda
i dettagli dei fondali di gioco, spesso troppo piatti, e cosparsi da
puntini bianchi che dovrebbero rappresentare stelle; per ovviare alla
monotonia degli scenari di gioco, saltuariamente, ingaggeremo scontri
nell’ atmosfera di qualche pianeta, ma anche in questo caso il
divertimento dura poco.

Per quanto riguarda il comparto grafico dei modelli poligonali, di
certo non possiamo urlare al miracolo,  le navi spaziali in ogni modo
sono ben realizzate, e le esplosioni possono essere etichettate come
sufficienti.




Rhino Leader do you copy me?


Per quanto riguarda il comparto audio, gli effetti sonori sono nel
complesso riusciti (spiccano tra tutte esplosioni e  comunicazioni con
gli altri membri dei vari team) e risulteranno ancor più godibili se
accompagnati da un buon 5.1.

Anche la localizzazione in lingua italiana è ben riuscita, seppur non
mancano piccole imperfezioni che comunque non minano il risultato
globale.



Are you still aLive?



La pecca principale di questo Project Sylpheed è situata nel Live, ma
non tanto per una cattiva realizzazione, ma quanto perchè manca
completamente una qualsiasi modalità di gioco Live, infatti ritengo che
sarebbe stato davvero divertente inseguire e sparare ad altri giocatori
umani…



Debreafing



Nel complesso un esperienza di gioco piacevole e, se non fosse stato
per il colpevole ritardo di un anno per la  trasposizione da NTSC-J a
PAL, sicuramente si sarebbe parlato di questo gioco in maniera
differente.