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Recensione di PopCap Hits! Vol.2

Recensione di PopCap Hits! Vol.2 di Console Tribe

di: Mariano "TylerDurden" Adamo

Uno dei tratti distintivi di questa generazione è stato il rilascio di giochi Arcade via internet e, soprattutto per quanto riguarda la console Sony, l’approdo sul mercato di numerose collection di vecchie glorie. Ok, lo sappiamo, giochi Arcade e compilation non hanno nulla in comune. O quasi. A unire questi prodotti ci ha pensato PopCap, che recentemente ha rilasciato sul mercato ben due greatest hits: oggi siamo qui per analizzare il secondo volume della serie. Se da un lato la qualità dei titoli PopCap è indiscutibile, da un altro non è facile comprendere le ragioni per cui un giocatore dovrebbe recarsi in negozio a prendere una delle due collection. La ragione principale è ovviamente imputabile al fatto che non tutti i giocatori possono accedere ad internet e scaricare i giochi; quella secondaria, ma ugualmente importante, è la possibilità di accaparrarsi ben quattro titoli ad un prezzo ridotto. Tralasciando ulteriori congetture per la parte finale dell’articolo, non ci resta che scoprire il contenuto di questa PopCap Hits Vol. 2.

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Zuma Deluxe: quando si dice “rompere letteralmente le palle”

Chi, almeno una volta nella vita, non ha giocato a Puzzle Bobble? Il simpatico rompicapo fatto di sfere colorate e draghetti ha praticamente fatto storia. Da quella semplice – e geniale – creazione sono nati nel corso degli anni numerose rivisitazioni, una di queste è proprio Zuma. Questa breve introduzione colloca il titolo PopCap all’interno della categoria puzzle, distinguendosi completamente dagli altri titoli contenuti in questa seconda collection. Il concept di gioco è piuttosto semplice: sparare palle colorate e farle esplodere di conseguenza. Se nel titolo Taito le sfere colorate invadevano lentamente la schermata di gioco dall’alto, in Zuma l’azione si sposta per tutta l’ambientazione, senza darci punti di riferimento. Le sfere colorate, infatti, seguiranno un percorso – variabile e particolare – fino a giungere in una zona morta che decreterà appunto la nostra sconfitta. Il nostro scopo, come già annunciato prima, è sparare le sfere contro alcune dello stesso colore per farle esplodere e rallentare così la loro avanzata, fino al completo svuotamento dell’area di gioco. Il nostro cursore, a forma di rana, è intelligentemente posto al centro dello schermo, permettendoci di colpire le sfere in qualunque posizione, assicurando così anche una buona dose strategica. Stesso discorso vale anche per le numerose sfere bonus che, una volta distrutte, ci assicurano bonus come: esplosioni a catena, tempo rallentato, indietreggiamento sfere e gli immancabili punti extra. Di conseguenza il giocatore non dovrà sparare indiscriminatamente a destra e a manca ma dovrà di volta in volta scegliere la sede più opportuna dove colpire, per assicurarsi non solo più punti ma anche una più semplice conclusione del livello.
Zuma prevede una campagna classica, impegnativa e longeva; una modalità sopravvivenza in cui affrontare i livelli già visti nell’avventura principale in un’interminabile sfida a punti; le immancabili classifiche e qualche opzione di personalizzazione.
Da segnalare, in negativo, il pessimo ritaglio della schermata che, non estendendosi per tutta la grandezza possibile, appare troppo piccola e limitante. Nel complesso Zuma Deluxe è un titolo indirizzato sia per i fan più accaniti dei puzzle game sia per i neofiti del genere, grazie ad un gameplay semplice ma anche adeguatamente profondo.

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Piante contro Zombie: il giardinaggio come non lo avete mai visto prima!

Piante conto Zombie è probabilmente il titolo di punta di questa collection. Bastano pochi secondi di gameplay per capire quanto il lavoro svolto su questo titolo sia stato importante. Il divertente menù di gioco, i dialoghi insensati e caratteristici, le numerose modalità di gioco: tutto fa presupporre che Piante contro Zombie non sia un semplice riempitivo ma piuttosto un titolo corposo dotato di profonda personalità. Oltre alla campagna principale, come già detto, ci sono alcune modalità secondarie: sfide per più giocatori, modalità sopravvivenza, un negozio dove acquistare nuovi gadget e persino un giardino personalizzabile; in poche parole la varietà non manca. In ogni caso la campagna principale è il fiore all’occhiello di questa produzione. La storia alla base è semplice: degli zombie famelici stanno per invadere la nostra casa allo scopo di cibarsi della nostra preziosa materia grigia. Per difenderci dall’orda famelica avremo modo di utilizzare le nostre qualità nel giardinaggio, allestendo un vero esercito floreale. Ciascun livello, come in ogni tower defence che si rispetti, è contraddistinto da nemici ben definiti e un certo numero di oggetti da poter utilizzare per difenderci. Prima di tutto bisogna scegliere i semi con cui iniziare la nostra partita. Nelle fasi iniziali del gioco, come è lecito aspettarsi, non c’è tanta scelta, tuttavia col proseguimento della storia i semi aumentano variando in base anche alle situazioni e ai nemici proposti. La varietà e il divertimento fanno il paio con un’ottima componente strategica, infatti scegliere un buon set iniziale spesso potrà essere la discriminante per la nostra sopravvivenza. Possiamo trovare le piante più disparate: dai semplici girasoli a delle mine esplosive, da funghi ipnotici a noci che fungono da barriera, più una serie di potenziamenti ad hoc per particolari piante. Impossibile nominarle tutte, quello che c’è da sapere è che ogni seme è spesso contestuale al livello da affrontare e allo stesso tempo ognuno di questi può risultare utile in un qualsiasi stage dell’avventura. Ogni stage si ripete più o meno allo stesso modo: se in una prima fase potenzieremo le nostre risorse per la battaglia, in una seconda fase disporremo invece le piante in modo tale da organizzare una difesa massiccia e inossidabile. Il divertimento sta tutto nella pianificazione e nel riuscire a reagire intelligentemente alle offensive nemiche, in modo da avere sempre la pianta giusta al momento giusto.
Piante contro Zombie è un titolo divertente, profondo e appagante e da solo riesce a dare voce a tutte quelle tipologie di gioco spesso bistrattate a causa del solito shooter di turno. Un titolo il cui acquisto è senza dubbio consigliato, anche se non fosse stato inserito in questa compilation.

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Feeding Frenzy 2: come restare a bocca asciutta

Nonostante nella scorsa raccolta Feeding Frenzy sia risultato il prodotto meno appetibile, i PopCap ci riprovano inserendo in questa nuova collection il secondo capitolo. Prima di tutto è importante fare una semplice constatazione: ammesso e non concesso che il titolo in questione possa essere un capolavoro epocale, perché distribuire a distanza di così poco tempo un prodotto quasi simile? Questa scelta infatti ci è sembrata davvero poco intelligente, infatti basta dare un’occhiata a tutti gli altri titoli PopCap per capire che si sarebbe potuto inserire sicuramente un titolo decisamente più interessante o che almeno assicurasse una certa variabilità tra le due collection. In ogni caso Feeding Frenzy 2 si presenta come un puzzle game discretamente divertente e, per certi versi, anche molto originale. Lo scopo del gioco è far crescere il nostro pesciolino Boris, seguendo il paradigma “il pesce più grande mangia il pesce più piccolo”. Nelle schermate sottomarine dovremo quindi catturare e mangiare tutti i pesci più piccoli, evitando con attenzione quelli più grossi, sempre pronti a inghiottirci. La varietà, oltre che da un buon numero di livelli, è assicurata dalla presenza di bonus e oggetti particolari che, entro certi limiti, diversificano il gameplay. Feeding Frenzy 2 dispone anche di una modalità multiplayer locale davvero divertente in cui è possibile sia portare a termine la campagna principale che sfidare gli amici in interessanti minigiochi. Il vero problema della produzione sono i controlli: nonostante il layout dei comandi sia semplice ed intuitivo, questi non rispondono adeguatamente ai nostri ordini; con molta probabilità la stessa tipologia di gioco fa sì che il prodotto sia più idoneo al mondo PC che a quello console. Se ciò non bastasse, dopo alcune sessioni di gioco diventa tremendamente monotono e ripetitivo.

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Heavy Weapon: quando sparare è veramente una cosa per uomini duri!

Interessante notare come un titolo decisamente votato all’azione si mescoli con altri più ragionati e tattici. Heavy Weapon è uno shooter a scorrimento orizzontale, immancabilmente ricco di laser, razzi e terrificanti esplosioni. Il plot che fa da sfondo ricalca la solita guerra tra USA e Russia; sotto questo aspetto nulla di nuovo e interessante ma, ovviamente, non siamo di certo alla ricerca di una storia intensa e ben raccontata. Terminata la scenetta iniziale, può partire la nostra avventura a bordo di un potente carro armato. Tramite lo stick destro indirizzeremo il fuoco contro gli aerei nemici che, missione dopo missione, inizieranno a sbucare dappertutto; tramite lo stick analogico sinistro, invece, controlleremo gli spostamenti del nostro veicolo. Come avrete avuto modo di capire, il gameplay è davvero semplice ma estremamente divertente. Ogni stage, oltre che di nemici, pullula anche di alleati che lasceranno cadere ai nostri piedi i più disparati potenziamenti: scudi, razzi, bombe, vite extra e chi più ne ha più ne metta. Raccogliere i potenziamenti, soprattutto nei livelli più avanzati, si rivelerà di estrema importanza e, se questi non bastassero, si possono anche raccogliere i pezzi di un potentissimo laser che una volta in azione sbaraglierà in un solo colpo ogni nemico. Al termine di ogni missione faranno la comparsa dei boss, enormi e ben disegnati, che ci impiegheranno in battaglie adrenaliniche e dal ritmo serrato. Al termine di ogni livello possiamo potenziare il nostro carro, aggiungendo tutta una serie di armamenti che renderanno il nostro veicolo una vera arma da distruzione di massa. Questo, tuttavia, non deve ingannarci, il livello di difficoltà di Heavy Weapon è infatti piuttosto elevato: per portare al termine la campagna non mancheranno svariati Game Over, per cui preparatevi ad una guerra davvero impegnativa. Accanto alla modalità single player figura anche la possibilità di unirsi con altri tre giocatori per portare a termine l’avventura oppure per lanciarsi in una terrificante modalità sopravvivenza, che richiederà molto più impegno rispetto a quanto visto nella campagna principale. Per i giocatori più incalliti, una volta terminato il gioco, è possibile affrontare tutti i boss in successione, sia per allenarsi sia per dimostrare chi è il combattente più agguerrito.
In definitiva, Heavy Weapon si mostra come un prodotto profondo e divertente, un titolo davvero immancabile per tutti i fan del genere.

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L’ultimo volume?

Nonostante siano state spese parole lusinghiere per quasi tutti i titoli, è difficile trovare una vera motivazione per acquistare questo volume. I giochi sono belli, divertenti e appaganti, ma è davvero necessario racchiuderli in una compilation? Probabilmente no: alcuni di questi sono reperibili gratuitamente online, altri più semplicemente meritano l’acquisto singolo senza accaparrarsi titoli che altrimenti non avremmo giocato. Nell’introduzione avevamo paventato l’idea che la compilation fosse stata creata appositamente per chi non può accedere ai servizi online offerti da Microsoft, ed infatti è così. Se vi trovate in questa condizione, potete considerare l’acquisto, in caso contrario scegliete i giochi che più vi interessano e create da soli la vostra PopCap Hits.