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Recensione di Piante contro Zombie

Recensione di Piante contro Zombie di Console Tribe

di: Mariano "TylerDurden" Adamo

Le piattaforme Xbox Live e PlayStation Network stanno velocemente diventando terreno fertile per piantare i più disparati titoli come strategici, gestionali e arcade che, in forma analogica, non avrebbero modo di esistere. Tra le uscite più fortunate non possiamo non citare i Pop Cap Games, una serie di rompicapo davvero originali e divertenti. Oltre i famosissimi Zuma e Bejeweled, è finalmente approdato su Xbox Live il “tower defender” Piante contro Zombie che, visto il successo dei precedenti lavori, si appresta ad essere un ennesimo titolo di spessore. Non ci resta che scoprire se la fama dei Pop Cap è del tutto meritata o tra i loro titoli ce n’è uno decisamente da dimenticare, per cui seguiteci con attenzione e state attenti al cervello, gli zombie sono proprio dietro l’angolo!

Pollice verde, pollice rosso

Siete in casa che guardate tranquillamente la tivù, in onda c’è il vostro reality preferito. Nel vostro giardino aleggia la pace e, vista la giornata pesante, di coltivare qualche pianta non avevate proprio voglia. Siete sempre in casa in tutta tranquillità, quando una voce sommessa esclama “Brains”; è già troppo tardi. Gli zombie sono entrati in casa vostra per mangiarvi il cervello. Tutto questo non sarebbe successo se aveste dedicate un po’ di tempo al vostro giardino!
Il primo impatto con Piante contro Zombie è decisamente strano, l’idea di contrapporre della vegetazione ad un’orda inferocita può apparire assurda ma, grazie al contesto e allo spiccato humour generale, appare comunque credibile. Nonostante la trama sia ridotta all’osso, questa ha il merito di riuscire a intrattenere quel tanto che basta il giocatore che, in ogni caso, resta incollato al gioco per via del gameplay.

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Una volta iniziata la partita, ci troviamo di fronte ad un menu interamente bidimensionale con disegni ben curati dal look piuttosto accattivante. Il comparto grafico, infatti, è minimalista e ha i suoi punti migliori proprio nel design dei personaggi e delle semplici ambientazioni, anche se probabilmente si poteva osare di più con degli effetti luce particolari e soprattutto con una palette di colori più intensa e caratteristica. Nel complesso, vista la tipologia di gioco, la grafica è comunque godibilissima. Come si accennava poco fa, dal semplice menu è possibile accedere alle varie modalità di gioco, accanto ad un’avventura principale ci sono delle sfide per due giocatori, una modalità sopravvivenza ed alcuni mini-giochi che non sono altro che una rivisitazione di quanto visto nell’avventura. La storia del gioco, quindi, si compone di circa cinquanta missioni in cui si susseguono orde di zombie via via sempre più agguerriti e famelici. Per difendere la nostra casa, e soprattutto il nostro cervello, abbiamo un’area di gioco dove poter inserire le nostre care piante. Vi assicuriamo che essere un giardiniere non è mai stato così divertente. Prima di tutto bisogna scegliere i semi con cui iniziare la nostra partita. Nelle fasi iniziali del gioco, come è lecito aspettarsi, non c’è tanta scelta, tuttavia col proseguimento della storia i semi aumentano variando in base anche alle situazioni e ai nemici proposti. La varietà e il divertimento fanno il paio con un’ottima componente strategica, infatti scegliere un buon set iniziale spesso potrà essere la discriminante per la nostra sopravvivenza. Possiamo trovare le piante più disparate, dai semplici girasoli per passare poi a delle mine esplosive, a funghi ipnotici, a noci che fungono da barriera, più una serie di potenziamenti ad hoc per particolari piante. Impossibile nominarle tutte, quello che c’è da sapere è che ogni seme è spesso contestuale al livello da affrontare e allo stesso tempo ognuno di esso può risultare utile in un qualsiasi stage dell’avventura.
Praticamente i livelli si susseguono più o meno nella stessa maniera. Nelle prime fasi di gioco bisogna necessariamente piantare dei semi capaci di produrre energia, come appunto i girasoli. Questo perché tutta la flora a nostra disposizione prevede un costo in termini di raggi di sole per cui è opportuno avere una buona copertura per continuare a produrre, soprattutto vista la mole dei nemici che ci si presenteranno davanti. Accanto ai nostri fidi girasoli ci saranno comunque i raggi del sole che di tanto in tanto piomberanno per aumentare le nostre risorse, ovviamente questo piccolo aiuto è da escludere nei livelli notturni. Una volta accumulata abbastanza energia, possiamo utilizzare la nostra vegetazione offensiva, da semplici piante che fungono da torrette a piante bomba o, perché no, anche piante carnivore capaci di divorare i nemici in un sol boccone. La strategia da applicare è semplice: nella prima fase bisogna rifornirsi, poi, quando i primi zombie cominciano ad invadere il nostro territorio, bisogna utilizzare i fondi a nostra disposizione per ostacolarli o quantomeno rallentarli, in attesa di avere tra le mani la pianta adatta al loro sterminio. La difficoltà non sta tanto nel piantare velocemente i nostri semi ma quanto piuttosto nel gestire l’energia solare in relazione alla quantità di nemici presenti. L’idea di base è quella di contenere l’avanzata e man mano riuscire a posizionare delle postazioni fisse che ci assicurino una buona protezione di base per poi aumentare il nostro potenziale offensivo in attesa di un attacco più massiccio e corposo.

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Se la variabilità dei nostri semi ci assicura una discreta tranquillità, ad impaurirci è, invece, l’eterogeneità dei nemici che richiedono, il più delle volte, di avere a disposizione dei semi appositi per essere contrastati. Basti pensare che accanto ai zombie comuni troveremo non-morti protetti da particolari elmetti, zombie ballerini, zombie che si proteggono con porte e altri strumenti e persino una grande quantità di nemici capaci di saltare tra le nostre fila per arrivare direttamente in casa. Le situazioni in cui perdere il cervello sono tante e ognuna regalerà stimoli diversi.
In termini di longevità, già le cinquanta missioni base assicurano una buona durata e se a questo aggiungiamo i vari mini-giochi capirete da soli che ci troviamo di fronte ad un titolo decisamente massiccio. Da segnalare il divertente giardino Zen dove poter coltivare in tutta pace le piante più disparate. E’ persino presente un negozio dove acquistare potenziamenti e articoli vari per le nostre missioni, il tutto ovviamente non fa altro che arricchire l’esperienza giocata. Peccato per la mancanza di un multiplayer online, visto che le sfide a due possono essere eseguite solo in locale.

Toccatemi tutto ma non il mio giardino!

Nel complesso Piante contro Zombie è un prodotto decisamente interessante. Senza far troppi giri di parole è sicuramente un must have per tutti gli amanti del genere: strategia, scenette divertenti, variabilità, longevità; solo questi fattori dovrebbero far capire che tipo di gioco abbiamo di fronte. I vari livelli si susseguono velocemente e regalano una grande soddisfazione a chi gioca, unico difetto risiede nel fatto che il più delle volte è facile intuire quali semi utilizzare per portare avanti il livello. A far contenti i giocatori è sicuramente la variabilità di situazioni che Piante contro Zombie propone, anche grazie alla gran quantità di semi e tipi di nemici presenti. Ci saremmo aspettati anche una componente online ma questa si riduce solo ad una serie di classifiche anonime, ma se non altro le sfide offline sono comunque ben studiate.
Piante contro Zombie resta consigliato anche a chi non è avvezzo al genere, anzi magari potrebbe essere un buon punto di partenza per scoprire un genere nuovo.
Non ci resta che armarci di kit da giardinaggio, a meno che non vogliate offrire il vostro cervello come pietanza principale.