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Recensione Recensione di PAC-MAN Championship Edition DX

Recensione di PAC-MAN Championship Edition DX di Console Tribe

di: Mariano "TylerDurden" Adamo

Correva l’anno 1980. In Italia le prime manifestazioni degli operai Fiat si accompagnavano alla nascita del Servizio Sanitario Nazionale. Era l’anno della prima messa in onda di Canale 5. In America, invece, Ronald Reagan si apprestava a divenire Presidente. Correva sempre l’anno 1980 e, in Giappone, Tohru Iwatani, guardando una pizza cui mancava una fetta, stava per avere l’idea che gli avrebbe cambiato la vita. Da quel giorno, da quella stessa pizza, è scaturita l’idea che ha dato la vita a Pac-Man. Il 22 maggio 1980 nasce così Puckman, divenuto il Pac-Man che tutti conosciamo quando approdò su suolo statunitense solo per evitare spiacevoli battute a sfondo sessuale. Correva l’anno 1980 ed io, beh, io non ero ancora nato, se è questo che vi state chiedendo.
Vero, non ho ricordo dell’epoca ma, come tanti altri, non posso dimenticare il 22 maggio 2010 quando, accedendo a internet, mi sono ritrovato Pac-Man sulla home-page. Tutto questo perché, quello stesso giorno, si festeggiava il trentesimo anniversario della “sfera animata” più famosa dei videogame. Confesso che ho provato un nostalgico piacere nell’essere rincorso dai fantasmi sul mio motore di ricerca preferito.
Un anniversario così importante non poteva non essere festeggiato a dovere, infatti Namco Bandaiper l’occasione ha deciso di rilasciare, insieme ad altri titoli storici, un Pac-Man riveduto e corretto, con nuove feature e modalità. Il titolo in questione è Pac-Man Championship Edition DX. Il retaggio storico che porta con sé è enorme e, da fan della serie che testai per la prima volta su Commodore 64, non posso far altro che chiedermi se questo nuovo capitolo non sia solo una trovata commerciale o, piuttosto, sia un gradito ritorno di Pac-Man sulla scena videoludica. Ho passato alcuni giorni a mangiare palline e sfuggire da fantasmi. Ecco cosa né è stato.

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Livello 257

Dove eravamo rimasti? Ah già, eravamo rimasti che Pac-Man Championship Edition DX, non solo è un degno successore dell’inimitabile prima versione ma, tra luci epilettiche, colori sgargianti e musiche anni ’70, riesce, nientemeno, a reinventare il concetto di gioco senza apportare particolari differenze. Ok, lo so, quest’ultima frase sembra un po’ un controsenso. Ma credetemi, è così. Champioship DX prende tutta la storia di Pac-Man, tutti i momenti hardcore, tutti i labirinti possibili e immaginabili e li spara a tutta velocità su schermo, lasciandovi giusto il tempo di urlare, con fare sbigottito, per tutta la vostra camera.
Dai toni entusiastici capirete da soli con che videogame e, soprattutto, con quale pezzo di storia ci stiamo rapportando. L’entusiasmo che segue queste parole è, in ogni caso, accompagnato da una buona dose critica per cui, senza preoccupazioni o timore reverenziale, mi appresto a illustrarvi pregi e difetti di questo regalo fattoci da Namco Bandai.
Descrivere il gameplay di Pac-Man mi sembra quasi anacronistico. Difficile incontrare giocatori e, perché no, persone di qualunque ceto o gruppo sociale che non sappiano di cosa stiamo parlando. Nel caso vi trovaste ad essere proprio tra le poche persone che non hanno mai avuto a che fare con Pac-Man vi basterà sapere poche e semplici cose. Il gameplay ci vede impegnati nel raccogliere una serie di sfere in un angusto labirinto mentre alcuni fantasmi, stupidi e colorati, ci danno la caccia. Per fronteggiare l’ectoplasmatica presenza ci saranno, ai bordi dello schermo, alcune pillole che, per un tempo limitato, ci permettono di fagocitare anche i fantasmi insieme alle palline sparse per lo scenario. Lo scopo, oltre che svuotare il labirinto, è quello di fare più punti possibili: di tanto in tanto compariranno alcuni frutti o elementi bonus che faranno schizzare il nostro score. Nei videogame moderni ci sono aspetti come: trama, sceneggiatura, multiplayer e tante altre spettacolari feature ma, a suoi tempi e forse anche oggi, Pac-Man con il solo gameplay riusciva a catturarti come pochi altri, una sorta di droga videoludica fatta di bit colorati. Championship DX, amici miei, fa più o meno le stesse cose del suo predecessore. Ma andiamo per gradi. La prima rivoluzionaria novità è la presenza di più modalità di gioco. Fanno la loro comparsa dei percorsi con tempo limitato in cui ottenere quanti più punti possibili, percorsi cronometrati dove sarà essenziale la velocità e una divertentissima modalità in cui inanellare combo di fantasmi. Tutte le modalità si sposano con la vera nuova essenza del gioco: partite veloci e adrenaliniche. In passato i punteggi migliori si ottenevano realizzando, stage dopo stage, sempre più punti e, paradossalmente, una partita poteva anche non finire mai, bug del 256° livello escluso. Championship DX invece ci lancia in sessioni brevi di massimo dieci minuti. Nel tempo a disposizione dovremo sfruttare ogni possibile occasione per fare punti e, quasi come dei veri strateghi, inizieremo, percorso dopo percorso, a scegliere le direzioni da seguire che ci permettono di migliorare il nostro punteggio. Il bello del titolo arriva proprio quando, esasperati dal punteggio, iniziano a fioccare i primi errori. A tutto ciò va aggiunto che, minuto dopo minuto, la velocità di gioco aumenterà a vista d’occhio e, complice la grafica, quasi lacrimerete per riuscire a seguire i movimenti del velocissimo Pac-Man. Semplicemente sublime. Il ritmo diventa così veloce e forsennato che quasi diventa impossibile non farsi colpire almeno una volta dai fantasmi. Proprio per questo, quando il nostro eroe è pronto alla resa, il gioco rallenterà repentinamente, quasi come una sorta di bullet time, permettendoci di imboccare la direzione che potrebbe salvarci la vita. Fatemelo dire, Pac-Man avrà anche trent’anni ma è più giovane che mai. Il nostro sferico eroe è ora capace di lanciare delle bombe che, pur non eliminando i nemici, li spediranno al centro dello schermo facendoci guadagnare del tempo prezioso. E credetemi, i fantasmi avranno veramente vita difficile. In certi momenti mi è sembrato di essere io il cattivo del gioco, vista la quantità di ectoplasmi ingeriti in così poco tempo. Gli sviluppatori hanno ben pensato di far comparire, dopo un frutto bonus, una serie di fantasmi aggiuntivi, fermi e immobili, vicini ad una pillola. Praticamente la sagra dell’ectoplasma, e noi saremo lì a bocca aperta; ok, forse prima aperta poi chiusa, ma questi sono dettagli. Questo vi fa capire che non ci troviamo di fronte a stage monotoni e statici. Prima vi ho detto che Championship DX spara Pac-Man a tutta velocità in questa nuova generazione. Queste mie parole trovano ancor più ragione se si pensa alla dinamicità dei livelli: ogni labirinto, diversamente dal passato, non sarà completo di tutte le sfere da raccogliere ma, ottenendo i frutti bonus che compariranno di volta in volta, questo si modificherà a partita in corso. Ogni minuto di gioco rappresenta un’esperienza dinamica e avvincente. Vedrete comparire, tra lo sfarzo della splendida palette di colori, nuove sfere, nuove pillole e spesso anche nuovi fantasmi; il tutto in maniera naturale, senza mai appesantire o comunque annoiare. Tutte queste caratteristiche rendono Champioship DX un prodotto senza pari, con un gameplay ricco e divertente.

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Se proprio devo muovere una critica ad un sistema così ben studiato, è che, purtroppo, è veramente ben studiato. Non voglio confondervi con strani giochi di parole ma, a conti fatti, le meccaniche di questo nuovo episodio, dopo qualche ora di gioco, appaiono chiare a gran parte dell’utenza che, il più delle volte, riuscirà ad anticipare non solo i fantasmi ma anche la comparsa di bonus, pillole e sfere. Per farla breve: appena capirete come funziona il gioco, questo non riuscirà a stupirvi più. I record migliori infatti si otterranno proprio imparando a memoria il comportamento, nemmeno troppo complicato, dei fantasmi (chi ha detto metodo GET?) e più in generale dello schema di bonus del labirinto. Questo fa sì che il giocatore più navigato ripeta, livello dopo livello, sempre un percorso prestabilito che, a dirla tutta, sembra quasi essere suggerito da come appariranno le sfere una volta raccolto un frutto bonus.
Questo non significa che Championship DX non sia impegnativo, anzi, grazie alla velocità sarà spesso impossibile seguire il percorso che inizialmente si era prefissato. Il divertimento, nel complesso, sarà scaturito nel seguire il comportamento e i punteggi di altri giocatori grazie a classifiche complete e sempre aggiornate.

3.333.360 punti

Questo è il voto che un vero fan dovrebbe poter dare al gioco. Championship DX è un titolo immenso, completo e divertente. Cos’altro potrei dire a riguardo? Potrei parlarvi della possibilità di scegliere il layout grafico del livello, di Pac-Man e dei fantasmi. Potrei dirvi che le musiche da discoteca, se prese singolarmente, potrebbero anche essere disturbanti e sgradevoli ma, pad alla mano, accompagneranno il gioco in maniera egregia. Potrei dirvi queste e altre cose ma forse non basterebbe. Questo nuovo capitolo segna il ritorno di un personaggio che ha fatto la storia dei videogame. Si dovrebbe provare già solo per il nome che porta; e se a questo aggiungete che è un titolo splendidamente realizzato, mi sa che non avete più scuse. Almeno io non ne ho e, credetemi, non vorrei nemmeno averne.