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Recensione di Ninety-Nine Nights II

Recensione di Ninety-Nine Nights II di Console Tribe

di: Santi "Sp4Zio" Giuffrida

Ci sono videogiochi che non muoiono mai. Ma ce ne sono altri che invece cadono nel dimenticatoio senza troppi complimenti.
E alla seconda categoria appartiene un genere videoludico, quello degli hack’n’slash, che ultimamente sembra aver imboccato un lungo tunnel per non riveder più la luce del Sole. Se la metafora che abbiamo appena scritto vi sembra troppo dura e a tratti persino dominata da una certa dose di pessimismo, la verità è che non avete ancora avuto a che fare con Ninety-Nine Nights II.
L’ultima fatica dei ragazzi di Q Entertainment, infatti, rappresenta, senza mezzi termini, uno dei peggiori esponenti del genere. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capirne i motivi. Seguiteci.

Luce e Oscurità

La trama che tiene in piedi le vicende narrate in Ninety-Nine Nights II, date le premesse, non poteva che essere banale e priva di personalità: sia i personaggi che le ambientazioni pescano a piene mani, senza alcuna meraviglia, da quell’immaginario fantasy oramai divenuto un classico. Tutto vi sembrerà visto e rivisto, nonostante siate degli appassionati del genere in questione.
Ad ogni modo, al fine di soddisfare la vostra curiosità, non possiamo fare a meno di raccontarvi a grandi linee in cosa saremo coinvolti vestendo i panni di uno dei cinque eroi disponibili in Ninety-Nine Nights II.
La storia racconta di una guerra senza precedenti che rischia di porre fine al regno di Orphea che, assalito senza alcun preavviso dal temibile esercito guidato dal Signore dell’Oscurità, sta per essere inghiottito dalle tenebre; unico spiraglio di luce – è proprio il caso di dirlo – sarà un gruppo di impavidi eroi, costituito da cinque elementi, le cui storie si intersecano tra di loro per volere di un destino crudele e quantomai inaspettato. Loro malgrado, quindi, si ritroveranno a combattere fianco a fianco un nemico che ha letteralmente i giorni contati. Già, perché la vittoria del Signore dell’Oscurità è realizzabile ad una sola condizione: impadronirsi della Sfera di Luce prima dello scadere delle novantanove notti (da qui il nome del gioco).
Riusciranno i nostri coraggiosi eroi a contrastare un esercito che vanta migliaia di soldati?

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Soli contro un esercito di burattini

Il gameplay di Ninety-Nine Nights II non prende affatto le distanze dalle classiche meccaniche di gioco tipiche di tutti gli hack’n’slash, vecchi e recenti. Il combat system, quindi, prevede anche stavolta l’utilizzo di due tasti d’attacco, adibiti rispettivamente ai colpi deboli e potenti. Per mettere a segno qualche combo, poi, sarà sufficiente alternare la pressione degli stessi fino ad ottenere l’esecuzione di manovre offensive via via più articolate e incalzanti. Insomma, niente di nuovo sotto il Sole. Ma il problema principale del titolo firmato Q Entertainment non è tanto la banalità degli attacchi quanto piuttosto il tasso di sfida, pressoché inesistente e minato da un’intelligenza artificiale degli avversari decisamente al di sotto della media. I nemici, infatti, saranno sì numerosi ma li vedrete assieparsi seguendo una routine comportamentale ridicola paragonabile solo a quella di uno sciame d’api. Come se non bastasse, questi saranno “riciclati” sull’area di gioco numerose volte, fino a rendere l’esperienza di gioco ripetitiva e tremendamente frustrante. E l’aspetto ancor più buffo, che ci ha fatto sorridere più di una volta, è che questi si ostinino, a prescindere dal loro rango, ad aspettare inermi che vengano fatti a fettine dalla nostre lame insanguinate, senza provare a difendersi o quantomeno ad impensierirci. A tal proposito non possiamo non parlare del livello di difficoltà offerto dal gioco. Quest’ultimo, modulabile attraverso la selezione di tre diverse voci all’interno dell’apposito menu (Facile, Normale, Difficile), risulta praticamente incomprensibile ed ingannevole: se durante le prime fasi di gioco è possibile mietere migliaia di vittime senza nemmeno guardare lo schermo, proseguendo ci si rende conto di come gli avversari abbiano capito quanto sia vantaggioso colpirci quando siamo a terra o impegnati ad attivare uno dei tanti altari disseminati per le aree del gioco (esplorabili in lungo e in largo). Per questa stessa ragione, non ci resta che puntare il dito contro ad una curva d’apprendimento assolutamente sbilanciata e fuorviante; a conti fatti il gioco non è mai ostico, tuttavia ci si convince inconsciamente del contrario proprio perché durante le prime ore di gioco abbiamo avuto a che fare con degli avversari imbottiti di sonnifero.
I boss di fine livello, invece, riescono a smorzare leggermente la noia proponendo degli scontri un tantino più ragionati, dove si renderà necessario l’utilizzo della schivata e/o della parata, entrambe assegnate ai grilletti del pad. Ad ogni modo, non pensate che le cose siano di gran lunga migliori, perché non è così. Una volta individuati i pattern d’attacco, infatti, non vi sarà difficile mandare a tappeto anche i boss più coriacei e di grosse proporzioni.

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Level-up

Come ogni hack’n’slash che si rispetti, anche Ninety-Nine Nights II propone un sistema di crescita rivolto a tutti e cinque i protagonisti delle sfortunate vicende. Raccogliendo le “sfere rosse” rilasciate dai nemici, acquisiamo infatti un numero variabile di punti esperienza utili per far salire di livello i cinque eroi e potenziare le armi, le abilità speciali e le abilità passive. Le abilità speciali, esattamente come suggerisce lo stesso nome, altro non sono che degli attacchi di particolare potenza da usare nelle situazioni più ostiche o quando ci troviamo di fronte al nerboruto boss di fine livello. Possiamo equipaggiarne fino a quattro contemporaneamente e, una volta eseguite, queste saranno caratterizzate da una sorta di “periodo refrattario”, durante il quale non le potremo riutilizzare finché non si saranno ricaricate del tutto. A tal proposito va detto che ciascuna di esse richiede un tempo di ricarica variabile ma, per fortuna, nel frattempo sarà possibile utilizzarne una diversa, del resto sono quattro, per cui difficilmente rimarrete del tutto a secco.
Le abilità passive, invece, potremmo paragonarle a dei particolari bonus (anche qui fino a quattro contemporaneamente) in grado di potenziare la salute, l’energia magica a propria disposizione, la resistenza a determinati attacchi e altro ancora.
La barra dell’energia magica – situata nell’angolo in alto a sinistra dello schermo – ci permette infine di mettere a segno i cosiddetti “Attacchi Sfera” e il “Lampo Sfera”. I primi, attivabili con la pressione del tasto RB, ci consentiranno di annichilire i nemici con una serie di possenti attacchi capaci di infliggere gravi danni a chiunque osi sfidarci, fino al colpo di grazia finale, i cui effetti vi lasceranno soddisfatti sia per l’alto numero di nemici abbattuti sia per lo straordinario effetto coreografico, davvero degno di nota. Il “Lampo Sfera”, invece, è una mossa ancora più violenta dagli effetti devastanti, e per eseguirla è sufficiente tenere premuto il tasto RB e “dondolare” velocemente lo stick analogico sinistro, proprio come indicato a schermo.

Nonostante le abilità speciali sopraccitate riescano in parte a sfumare il senso di frustrazione intrinseco del titolo, aggiungendo un pizzico di varietà ad un combat system oramai anacronistico e desideroso di un vigoroso restyling, Ninety-Nine Nights II è ben lungi dal catturare positivamente l’attenzione del giocatore che, dall’inizio alla fine del gioco, si ritroverà a premere forsennatamente i tasti del joypad chiedendosene le ragioni. Un tormento interiore dominato dal prevedibile button mashing sconclusionato.

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Cercasi disperatamente videogiocatore dedito al button mashing

A sollevare lievemente l’ago della bilancia ci pensa un comparto multiplayer online tutto sommato gradevole, anche se non rivoluzionario. È possibile infatti prendere parte ad una delle cinque modalità cooperative offerte vestendo i panni del nostro alter-ego preferito, conservandone i potenziamenti ed il livello raggiunto durante la storia. Le varianti proposte, sebbene non brillino per originalità, riescono ad intrattenere senza problemi per qualche ora. Peccato solo che la cooperativa non riguardi anche la modalità storia: sterminare le orde di nemici in compagnia di un amico, avrebbe probabilmente migliorato l’intera esperienza giocata, vivacizzandone i ritmi. Tra l’altro risulta incomprensibile la ragione che ha spinto gli sviluppatori a limitare il multiplayer all’online, escludendo di forza il caro vecchio multiplayer locale, utile se non altro a chiudere un occhio di fronte alla penuria di avversari disponibili in rete.
Chiudono il cerchio le consuete classifiche dove è possibile appurare le proprie skill e quelle dei migliori giocatori al mondo.

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Ninety-Nine Problems

Dal punto di vista tecnico, non si può certo dire che Ninety-Nine Nights II sia capace di lasciarci a bocca aperta, tutt’altro. O meglio, ci lascia sì a bocca aperta, ma per le enormi lacune a cui si assiste e per la mancanza di idee ed inventiva.
Se la modellazione poligonale dei protagonisti risulta essere nella media, nonostante un character design di dubbio gusto, i nemici sembrano realizzati tutti con lo stampino, donando alla vista uno spettacolo raccapricciante che fa il paio con una texturizzazione di qualità altalenante. Inaspettatamente mostra qualche incertezza anche il framerate, soprattutto durante l’esecuzione delle abilità speciali graficamente più impegnative.
Che senso ha, avere centinaia di nemici contemporaneamente su schermo, tra l’altro dotati di un’intelligenza artificiale infima, se poi il motore grafico non riesce a stargli dietro nonostante questo appaia tecnicamente mutilato?
Gli sviluppatori, secondo il nostro modestissimo parere, avrebbero fatto meglio a limitare il numero delle truppe nemiche, cercando di ottimizzare quindi il motore grafico e fisico del gioco.
Il comparto sonoro risulta accettabile per quanto riguarda un paio di motivetti orchestrali ma banale per l’effettistica. Buono invece il doppiaggio (disponibile sia in lingua inglese che in giapponese con sottotitoli in italiano), quantunque incrinato da una desincronizzazione labiale talvolta evidente.

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Il regno è caduto, si salvi chi può

Ninety-Nine Nights II è il classico titolo partorito con una tale noncuranza che avremmo preferito fosse rimasto relegato alle menti degli sviluppatori, senza irrompere quindi nei negozi.
L’ultima fatica di Q Entertainment è l’esempio lampante di come vada realizzato un titolo destinato sin da subito a sprofondare nel dimenticatoio e a rimanerci per l’eternità.
Un gameplay obsoleto, un’intelligenza artificiale ridicola ed una realizzazione tecnica disarmante fanno di Ninety-Nine Nights II un gioco destinato solo a chi vuole farsi del male e a chi è intenzionato a pigiare i tasti del pad in modo sconclusionato. Se avete amato alla follia il primo capitolo, potreste sempre dargli una chance, ma il nostro consiglio è di lasciar perdere e di guardare altrove.