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Recensione Recensione di LEGO Star Wars: The Complete Saga

Recensione di LEGO Star Wars: The Complete Saga di Console Tribe

di: Redazione


TA-TAAA TATATATAAAAAA-TA TATATATAAAA-TA TATATATAAAAAAAA …




Nella storia dei videogiochi raramente abbiamo assistito ad un’alleanza
di marchi così azzeccata e stramba come quella tra i celebri mattoncini
danesi Lego e la saga cinematografica di maggior successo di tutti i
tempi, Star Wars.



Il primo tentativo di infondere il sacro spirito della saga di Lucas
nei mattoncini risale al 2005: Lego Star Wars – the videogame era un
titolo dal gameplay piuttosto semplice, perlopiù basato su azione
platform, combattimenti e mini-giochi di corsa. Il successo di critica
e di pubblico fu unanime, perciò si decise di fare uscire
immediatamente un seguito (Lego Star Wars – la trilogia classica) che
dava la possibilità di rivivere i primi storici tre capitoli ambientati
tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…”.

Adesso, come da pratica commerciale piuttosto comune in questi anni,
arriva una sorta di collezione “tutto compreso” contenente entrambi i
titoli sopra citati riveduti e corretti per renderli più next-gen e
degni delle nuove console.

Ecco quindi Lego Star Wars – la saga completa, ovvero le mirabolanti
avventure della famiglia Skywalker e di tutti gli altri personaggi loro
amici o nemici, proposte in una versione realizzata con i pezzettini di
plastica più famosi del mondo e forse dell’intera galassia.



In Lego Star Wars vengono messi in scena gli episodi-cardine dei sei
capitoli della saga, con la possibilità di comandare i vari
protagonisti o i loro relativi veicoli spaziali.

Pensate ad una sequenza famosa di Star Wars e qui la trovate:

Volete la battaglia sui ghiacci di Hoth con i terribili camminatori AT-AT da far inciampare? C’è.

Volete l’addestramento di Luke su Dagobar con Yoda nello zaino? C’è.

E la gara degli sgusci? C’è pure quella.

L’inseguimento con gli speeder nella foresta di Endor ? C’è.

Il combattimento dei Jedi nell’arena di Geonosis? ? C’è.

Anche Lando Calrissian, gli Ewok, Boba Feet, gli wampa e i tantaun?

Ci sono tutti, così come gli X-Wing, gli squadroni TIE, la Tyrant, i
T47-Speeders, poi i pianeti di Tatooine, Cloud City, Dagobah, Naboo etc
. Non manca nulla, tutto ricreato alla perfezione e nei minimi
particolari usando il Lego e i suoi accessori, perfino i personaggi
originali ricostruiti eccellentemente con omini-Lego dai loro classici
movimenti blocchettosi proprio come quelli realmente esistenti e
comunemente acquistabili nei migliori negozi di giocattoli.



Lego Star Wars è caratterizzato da un gameplay rivolto principalmente
all’azione e alla risoluzione di puzzle non sempre facili. Per la
maggior parte dell’avventura è possibile controllare un personaggio a
scelta fra quelli disponibili di volta in volta sulla scena,
avvalendosi della possibilità di cambiarlo in tempo reale con la sola
pressione di un tasto. Ci sono poi sessioni di gioco totalmente svolte
a bordo di veicoli o astronavi per furiosi shoot’em up tratti dalle
storiche battaglie della esalogia spaziale, come quella tra i cieli di
Coruscant o tra le verdi praterie di Felucia insieme ai Gungan.

E’ possibile anche affrontare il gioco in cooperazione con l’aiuto di
un compagno che, seduto accanto a voi oppure on-line, comanderà il
secondo personaggio.



Tra un’ondata di nemici e l’altra è necessario risolvere alcuni enigmi
utilizzando le particolarità delle varie tipologie di personaggio: i
cavalieri Jedi distruggeranno parti di scenario utilizzando la “forza”
per ricostruire veicoli e passaggi con i pezzi di Lego ottenuti, i
droidi attiveranno porte e apparecchiature e gli altri personaggi
raggiungeranno postazioni accessibili solo a loro per far proseguire
l’avventura verso la disfatta dell’impero.

Devastando nemici e ambientazioni si ottengono anche particolari pezzi
di Lego che fungono da moneta corrente per acquistare altri personaggi,
livelli aggiuntivi, costumi e chi più ne ha più ne metta.



I vari capitoli della saga (ogni capitolo è diviso in sei episodi
principali, per un totale quindi di 36 episodi totali, 18 per la prima
trilogia e 18 per la seconda) sono accessibili tramite apposite porte
nel bar di Mos Eisley, che funge anche da sito per comprare i bonus di
cui si accennava prima o per scegliere la modalità di gioco.

Una volta terminato il primo livello del primo capitolo (La minaccia fantasma,
ovviamente) è possibile decidere di affrontare un qualunque altro
capitolo facendo procedere la vostra esperienza di gioco in modo non
necessariamente consequenziale e solidale alla saga, ovvero si può
scegliere di affrontare La minaccia fantasma e poi saltare a L’Impero
colpisce ancora oppure proseguire con L’attacco dei cloni.

I vari episodi si sbloccano e si rendono giocabili via via che li
terminate, ma i capitoli sono sempre tutti pronti ad essere affrontati,
quindi non si può saltare per esempio dall’episodio dell’incontro di
Luke con il vecchio Kenobi su Tatooine all’ episodio dell’ attacco nel
canale della Morte Nera senza essere passati dagli episodi della
liberazione della Principessa Leila, della fuga con il Millennium
Falcon etc. Tuttavia nulla vieta di procedere parallelamente con le
vicende del giovane Anakin della prima trilogia e l’attacco finale
all’Impero della seconda trilogia, con la possibilità di dare alla
vicenda un montaggio personale che risponda ai propri gusti e desideri
di gioco.



Una volta terminati i sei capitoli si sbloccano modalità e materiali
aggiuntivi di gioco che, aggiungendosi a quelli già resi disponibili
dall’ aver collezionato dei mattoncini speciali, rappresentano un
dispiegamento di incentivi e premi notevole.

In effetti, i patiti del collezionismo più sfrenato avranno di che
divertirsi ad andare in giro per il mondo di Star Wars a seminare
distruzione per portare a casa mattoncini preziosi e pezzi rari. Si
possono ottenere una quantità immensa di bonus tra nuovi accessori Lego
per personalizzare i personaggi e possibilità alternative di gioco come
prove a tempo, livelli aggiuntivi nei panni di personaggi particolari
(cacciatori di taglie, guardie imperiali …Indiana Jones, etc), arene
dove sfidare un amico a duello, nuovi scenari come, per sempio, la
Città fatta di Lego, ambientazioni bonus per caneficine on-line e
innumerevoli altre possibilità e modalità di sfida. I personaggi
sbloccabili sono davvero centinaia e tutti totalmente smontabili e
rimontabili con parti di altri personaggi per poi tornare a devastare e
accumulare mattoncini con i quali ottenere nuovi personaggi e
ricominciare da capo.



WOOOSH WOOOOSH



Graficamente Lego Star Wars è impressionante.

Moltissimo è stato fatto almeno a livello di 3D per non far sfigurare
questo titolo nella recente offerta di giochi next-gen.

Certi scenari e personaggi hanno una perfezione di modellazione tale
che davvero fanno sembrare il televisore una grande scatola piena di
miniature di Lego telecomandate dal controller, quasi come se
allungando la mano si potessero prendere per giocarci, metterle in
bella mostra in camera da letto o sopra il monitor del computer oppure
impacchettarle per regalarle a Natale al nipotino.

Texture, luci, riflessi e materiali sono resi alla perfezione e donano al tutto un aspetto estremamente realistico e giocoso.

I modelli delle astronavi sono ricostruiti in maniera talmente fedele
agli originali del film che ti verrebbe voglia di afferrarle e
smontarle mattoncino per mattoncino per guardarci dentro.

Le ambientazioni di gioco (pianeti, interni di astronavi etc) sembrano
parte di un immenso plastico assemblato da un nerd fanatico,
documentatissimo e ossessionato dalla assoluta verosomiglianza con
quelle mostrate nelle pellicole.



In effetti più che con un videogioco sembra di giocare con dei
bellissimi soldatini meccanizzati in una serie di ambientazioni
meticolosamente ricostruite in plastica lucida.

Onestamente questo effetto di realtà non è mantenuto in tutti i livelli
di gioco e ce ne sono alcuni ricreati in maniera più sommaria, sebbene
ugualmente molto fedele, ma l’impressione generale che si ha è comunque
quella di avere a che fare con dei cosini tridimensionali che
scorrazzano per lo schermo.



Fedelissime anche le scene di intermezzo agli episodi che ricreano alla
perfezione le esatte sequenze cinematografiche virate in Lego. Non sono
reinterpretate, ma proprio rifatte identicamente rispettando tempi,
lunghezze focali, inquadrature e movimenti di macchina così come ce le
ha mostrate George Lucas sullo schermo …però fatte a blocchetti.



E le movenze dei personaggi? Ovviamente fedelissime. I pupazzetti di
Lego hanno quel loro tipico gesticolare rigido e blocchettoso, eppure
Joda combatte saltando e roteando la light-saber in aria come lo
abbiamo visto fare nel combattimento con il Conte Doku, mentre
Darth-Maul mulinella la sua double-blade proprio come fa nel film prima
di uccidere Qui-Gon e Lego Leila spara con il folgoratore come spara
Leila, Lego Luke salta e fa la capriola esattamente come fa il vero
Luke nella palude di Dagobar. Per di più, tralasciando sporadici
inconvenienti di V-Sync, tutto si muove con estrema fluidità.



Ma quello che contribuisce a rendere assolutamente starwarsiano questo
gioco sono i suoni, che sono esattamente quelli del film. Non parlo
soltanto delle light-saber o del respiro asmatico di Darth-Fenner che
ormai sono i rumori più campionati e citati della storia del cinema, ma
proprio tutto quello che si sente in Lego Star Wars proviene dalla
saga: le porte delle astronavi che si aprono, i sibili degli X-Wing, i
grugniti degli Woopa, i laser, le esplosioni… ovviamente c’è anche
l’immancabile Wilhelm scream, l’effetto sonoro più usato e mixato dai fonici cinematografici di Hollywood.



Coloro i quali per caso abbiano visto la seconda trilogia (Nuova Speranza, L’impero Colpisce Ancora, Il Ritorno dello Jedi)
quasi venti volte e la prima trilogia almeno cinque volte possono
rendere una testimonianza giurata che tutto, ma proprio tutto è
riportato alla perfezione.





TU TU TUTUNTUN TUTUN-TUN TU TU



Ma allora Lego Star Wars è il gioco vero e definitivo su Star Wars?

Dopo innumerevoli occasioni sprecate in trent’anni di giochi ispirati
alla saga, finalmente un titolo che rende pienamente giustizia?

Se c’è un centro luminoso dell’universo di Star Wars, questo è il punto
più vicino?

Quasi.

Senza dubbio Lego Star Wars ha un grande vantaggio sulla stragrande
maggioranza dei giochi fino a ora prodotti sulla serie poichè riesce a
ricreare le situazioni e l’atmosfera originale come quasi nessuno è mai
riuscito prima, cosa che assegna punti a favore proprio a un gioco che,
almeno nelle intenzioni, cerca di non prendersi troppo sul serio e
presentarsi come un giochino divertente ma senza grandi pretese.

Tuttavia, se dalla galassia lontana lontana ci avviciniamo un pochino
ricordandoci che pur sempre di un videogioco stiamo parlando, ecco che
a livello di gameplay spuntano alcune fastidiosissime magagne.



Ecco i nuovi capitoli della Trilogia delle Magagne:



La telecamera fantasma: è un peccato che un così bell’ambiente
tridimensionale non possa essere esplorato avendo il controllo della
telecamera e che lo scorcio visibile debba essere imposto. Non è solo
una finezza estetica, è che davvero molto spesso non si ha
assolutamente idea di dove bisogna andare perchè la destinazione è
celata da qualche particolare dello scenario oppure estremamente
confusa da altri elementi e dalla visuale troppo lontana.

Molte volte è impossibile vedere anche i nemici per mirarli. Vorresti
alzare lo sguardo per cercarli ma non puoi. Vorresti spostare la
visuale per individuare la piattaforma sulla quale saltare ma non puoi.
Ti scopri a muovere scioccamente la testa di lato, a sinistra o a
destra nella vana speranza di acquisire una visuale migliore come quei
tonti che urlano al telefono quando parlano da paesi lontani.



Il Ritorno del millimetro: era dai primi frustrantissimi
platform anni Novanta che non capitava di morire ripetutamente
precipitando nel vuoto per essere atterrati dopo un salto un millimetro
più avanti rispetto al terreno o aver saltato con un millisecondo di
ritardo. Considerando poi che il gioco non permette di avere una
visuale alternativa della scena, questa è una cosa incredibilmente
fastidiosa.



L’attacco della rabbia: il più grave problema nella giocabilità
di Lego Star Wars (soprattutto nella seconda trilogia) è che per la
maggior parte degli enigmi non si ha la minima idea di cosa si debba
fare e la soluzione viene trovata solo a costo di continui tentativi
casuali a zonzo per lo scenario.

Una volta può essere la distruzione di un muro, uguale a mille altri
muri, piazzato in una stanzina senza altra importanza; la volta dopo
può darsi che ogni cosa si risolva uccidendo tutti i nemici di una
serie, fino ad allora evitati senza problemi perchè non decisivi;
un’altra volta si deve scegliere di far usare la ‘forza’ ad uno e solo
a quello tra i tre Jedi che hai a disposizione senza che questo abbia
la minima giustificazione nella storia o nel gameplay.

Per non parlare delle apparecchiature costruite in Lego e presentate
dalla maledetta telecamera in maniera tale che non si abbia idea di
cosa siano e quindi non si capisca che uso farne ( distruggerle?
spostarle? sparargli? salirci sopra? ).

Il non avere mai indicazioni su cosa fare, come farlo e dove andare
-visto che molto spesso è tutto molto casuale e assolutamente slegato
da qualunque logica- è la più grave mina al divertimento e alla
godibilità di questo gioco.



Con questo non si vuole assolutamente dire che giocare a Lego Star Wars
non sia divertente, anzi. Se avete amato Star Wars e conoscete bene le
sue due trilogie sarà molto gratificante partecipare in prima persona
alle scene madri che tanto vi hanno emozionato con questi strani e
goffi pupazzetti (anche se troppo bassi per appartenere alle truppe
d’assalto) che ce la mettono tutta per essere credibili come temibili
Jedi o fortissimi ribelli spaziali e più di una volta vi strapperanno
qualche sorriso, purtroppo però la vostra bella esperienza di
combattere contro le truppe imperiali a bordo della morte nera o
guidare T-Fighter nello spazio sarà saltuariamente sciupata da sessioni
nelle quali sarete bloccati e costretti a saltellare per lo schermo
colpendo a caso qualunque cosa nella speranza di sbloccare la
situazione.



Il livello di difficoltà varia molto nelle due trilogie: nella prima
non avrete notevoli problemi a procedere e raggiungere gli obbiettivi
bonus, nella seconda le cose si faranno via via più complesse, i
livelli sempre più lunghi e alcuni passaggi vi prenderanno molto tempo
per essere superati. L’intera sestologia comunque, se vi limitate alla
storyline principale, difficilmente vi terrà occupati per più di 10-15
ore, esagerando per eccesso, se invece mirate ad accaparrarvi tutti i
bonus, sbloccare tutti i personaggi e superare tutte le missioni
accessorie ne potreste avere per mesi…



WOOOOONK



Star Wars non è una semplice serie di film di ambientazione
fantascientifica, Star Wars è la pietra di paragone di tutti i film, i
libri e i videogiochi di fantascienza realizzati dal 1977 in poi, Star
Wars è quasi una religione di celluloide, specialmente per chi ha avuto
la fortuna di vedere il primo capitolo (volevo dire il quarto…) da
ragazzino in una grandissima sala cinematografica. Le scene, le
battute, l’iconografia e le situazioni della saga sono state copiate e
citate per anni e ormai si risolvono quasi sempre in un “già sentito” o
“già visto”. Impresa ancora più ardua, poi, è scherzare su Star Wars se
non si ha il genio e la follia di Mel Brooks.



Lego Star Wars è un gioco davvero buffo e spiritoso, si sorride e ci si
diverte molto con gli intermezzi animati e le mossette dei mattoncini
ma scelta saggia è stata quella di non calcare mai troppo la mano con
le gag, visto che in fondo è già divertente la situazione di vedere dei
mattoncini Lego atteggiarsi a terribile Senatore Palpatine o fare i
gradassi come Han Solo, non c’era bisogno di aggiungere molto altro.

Anzi, quanto più la riproposizione è fedele ed esatta, tanto più
apparirà spassoso vederla ridotta in mattoncini di plastica,
accattivandosi nello stesso tempo le simpatie di ragazzini e maturi
superpignoli fanatici adoratori di Star Wars.



Grafica sbalorditiva e sonoro ruffianamente fedele all’originale
traghetterebbero comodamente Lego Star Wars nei cuori dei
videogiocatori next -gen.

Purtroppo sono troppo frequenti i difetti tipici dei platform di
vecchia generazione (mancano solo i “muri invisibili”), che chiudono le
porte in faccia a questo gioco onorandolo soltanto con il premio di
consolazione di “Eccellente Tie-In sull’universo di Star Wars”.

Per poterne godere a pieno è ovviamente necessaria una buona conoscenza
della saga, chi invece fosse appena sbarcato da un pianeta lontano
milioni di parsec dalla terra e non avesse mai sentito parlare di Star
Wars o non avesse mai visto alcun film delle trilogie potrebbe non
avere sufficienti motivazioni per preferire questo titolo a molti altri
platform più recenti come Ratchet & Clank, oggettivamente più vario
e di miglior fattura.

Pro

  • Grafica giocosa ma realistica
  • Situazioni originali ben riportate
  • E’ Star Wars !!!


Contro

  • Vetusti difetti nel gameplay
  • Poca chiarezza negli obbiettivi
  • Pessima telecamera