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Recensione Recensione di Kinect Sports

Recensione di Kinect Sports di Console Tribe

di: Giovanni Manca

Considerando aggiornamenti della dashboard, periferiche ed accessori, sembra quasi che ogni anno le console debbano essere sconvolte da una rivoluzione sul modo di giocare: quasi sempre, tale incombenza si è rivelata un’esagerazione alimentata dal marketing, a tal punto che a volte i cambiamenti sono passati quasi inosservati. Il 2010 sembra però segnare un’inversione di tendenza, grazie soprattutto al Kinect, periferica Microsoft circondata prima da enorme entusiasmo e poi da dilagante scetticismo, almeno fino al lancio ufficiale. Le prime esperienze di gioco hanno però fugato quasi ogni dubbio circa la bontà del Kinect ma, ovviamente, il futuro di periferiche di questo tipo è relazionato al software che le sfrutta. In tal senso, Kinect Sports, sembra senza dubbio il titolo più utile alla causa.

Kinect Olympic

Facciamo subito un rewind veloce per tutti coloro che fossero stati rinchiusi in una caverna e ignorino cosa sia il Kinect (il fu Project Natal): si tratta di una periferica dotata di telecamera con doppio sensore a raggi infrarossi che trasforma il corpo umano in un vero e proprio controller. Facile immaginare come un titolo sportivo esalti tale peculiarità, soprattutto se ben realizzato: è il caso di Kinect Sports, il cui sviluppo è stato affidato alla celeberrima Rare? Vediamo un po’.

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Calcio…alvvolo!

Le discipline sportive in cui ci potremo cimentare sono sei: calcio, bowling, pallavolo, pugilato, tennis da tavolo e atletica leggera.
Iniziamo dallo sport più diffuso nel mondo e che tanto ci fa tribolare ogni settimana, il calcio. Il kinect mappa tutto il corpo: piedi, gambe, braccia e testa, dal momento che tutti questi “accessori” potranno essere utilizzati nelle varie fasi di gioco. Brevi tutorial di intermezzo spiegano come giocare, ma è più divertente saltare tutto ed scendere subito in campo, improvvisando. La fase di attacco è piuttosto semplice ed intuitivo, visto che per eseguire i passaggi è sufficiente seguire le traiettorie suggerite dalla CPU, mentre per tirare in porta e segnare dobbiamo fidarci unicamente del nostro istinto di bomber. Benché elementari, piuttosto soddisfacenti sono gli effetti che possono essere dati al pallone con la conseguenza che basta poco per poter fare pallonetti al portiere (fare gol è un’altra cosa) o sparare cannonate devastanti, anche al volo o di testa: unico avvertimento, lasciatevi un po’ di spazio ai lati o rischiate di colpire il letto al primo affondo come il sottoscritto. I giocatori hanno delle posizioni più o meno fisse e la CPU li sposta solo per fargli raggiungere il pallone, un po’ come succede nel calcio balilla o nel subbuteo: tale particolarità diventa molto evidente in fase difensiva, in cui il player deve limitarsi a movimenti laterali per intercettare la palla calciata dall’avversario. Molto più divertente, in queste circostanze, cimentarsi in porta: ginocchia piegate, pronti al balzo e ad intercettare il pallone sia con le gambe o con le mani verso il bersaglio indicato. Oltre ad una partita, è possibile divertirsi in due minigiochi, Superportiere, il cui scopo è parare più tiri possibili, e il Calcio al Bersaglio, in cui bisogna colpire più bersagli possibili difesi dal portiere. E’ possibile giocare in due nella stessa squadra (alibi perfetto per prendere a calci amici e parenti più bravi di noi), o sfidarsi su Xbox Live.
Fan di Mila e Shiro (ok, roba vecchia, ve lo concediamo), c’è quello che fa per voi, anche se non parliamo di pallavolo indoor ma di beach volley. Dal punto di vista dinamico, rispetto al calcio, l’azione si sposta dagli arti inferiori a quelli superiori e si fa più ricorso, ovviamente, al salto. L’azione è piuttosto frenetica, e forse per questo l’ingerenza della CPU nell’accompagnare l’inerzia delle nostre azioni è particolarmente marcata ed enfatizzata da una collisione poligonale tutt’altro che precisa; ciò intacca leggermente il feeling con le meccaniche di gioco, dal momento che non si ha la sensazione di avere tutto pienamente sotto controllo, ma battere, schiacciare con forza o saltare a muro, difendersi col bagher o palleggiare per il nostro compagno, non è mai stato così divertente. Tempesta lesta, una sorta di palla avvelenata, e il suo opposto, almeno nello scopo del gioco, Pallacorpo, sono i due minigiochi proposti per questo sport.

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Palle leggere e pesanti

Dai primi video in-game mostrati da Microsoft relativi alle discipline sportive incluse in Kinect Sports, il tennis da tavolo ci sembrò il più interessante, sia per l’immediatezza e la frenesia di questo sport nella realtà sia per una presunta facilità del Kinect nel simularlo con efficacia. Tutto il contrario. Dei giochi provati, questo è quello che soffre di più di ritardo tra il movimento del corpo e l’azione su schermo: ne consegue che è possibile eseguire uno scambio soddisfacente solo anticipando i movimenti di diverse frazioni di secondo, andando a perdere la gran parte delle peculiarità di questo sport: prontezza di riflessi, agilità e potenza. Non neghiamo che il tennis da tavolo possa divertire molti giocatori poco esigenti, ma questi problemi minano fortemente la giocabilità e fanno del tennis da tavolo l’anello più debole del Kinect Sports. Piuttosto stimolanti i due minigiochi, Manico da Panico, due racchette e un tempo limitato per colpire più palline possibili, e Palleggio in Pareggio, in cui lo scopo è realizzare lo scambio più lungo possibile.
Passiamo alle palle pesanti del Bowling, uno sport che ha una fulgida tradizione nell’universo dei titoli che sfruttano periferiche di movimento. Le novità in questo caso sono legate a filo doppio con la periferica, che obbliga il giocatore a muoversi lateralmente e a ruotare le spalle per prendere la mira, incrociare le braccia o muovere il polso per imprimere effetti. La risposta ai comandi è molto sensibile e piuttosto onesta con gli sforzi dei giocatori che difficilmente potranno citare come alibi la scarsa precisione del Kinect. Boccia Sboccia e Birilli Ribelli sono due minigiochi in cui precisione e velocità sono determinanti. Chi apprezza lo spirito di questo sport, fatto di concentrazione, sangue freddo e potenza, troverà molta gratificazione in questa trasposizione videoludica.

!==PB==!
Un pugno prima dell’olimpiade

Lasciamo perdere le palle, è ora di menare le mani col Pugilato, un gioco che non lascia spazio a particolari virtuosismi tecnici ma solo ad istinti primordiali di sopravvivenza. E’ lo sport incluso che sfrutta molto meno degli altri le gambe e si concentra negli sforzi delle spalle e delle braccia: se ci sentiamo dei boxeur veloci, la rapidità dei colpi rischia di mettere in crisi i tempi di risposta del sistema ma, almeno ai livelli più facili, si dimostra un’ottima tattica per avere facilmente la meglio. Molto più divertente affrontare l’avversario con una tattica più credibile, stando in guardia cercando una distrazione dell’avversario, provando combinazioni di jab, diretti, montanti e ganci, caricandoli magari con il movimento della spalla, perfettamente rilevato dal Kinect. Molto poco longevo in single player, dà il massimo contro un altro giocatore, soprattutto perché le meccaniche di gioco sono le più semplici ed immediate che si possano concepire e, diciamolo, perché ballare sopra un amico al tappeto non ha prezzo.
Non è un caso il fatto che abbiamo lasciato per ultima l’analisi de “La regina degli Sport”, l’atletica leggera: si tratta infatti della disciplina più completa, faticosa, divertente e gratificante di questo Kinect Sports. Il gioco completo è strutturato sulla falsariga di una mini Olimpiade composta da cinque prove: 100 metri, 110 metri ostacoli, salto in lungo, lancio del giavellotto e lancio del disco. A parte il lancio del disco, in cui il lancio si effettua con una veloce rotazione delle spalle e del braccio, in tutte le altre discipline si deve correre sul posto a ginocchia piuttosto alte (più o meno sull’asse del bacino), saltando sempre sul posto quando necessario (ostacoli e salto in lungo). Le prove si devono fare consecutivamente, senza pause, iniziando dai 100 metri piani per finire ai 110 ostali. Vincere la mini olimpiade è tutt’altro che difficile, dal momento che la forza dei giocatori controllati dalla CPU è piuttosto misera, ma la sfida è contro se stessi e la propria condizione fisica, dal momento che per i più sedentari le prove di corsa possono essere davvero ostiche. Far alzare le braccia all’avatar per galvanizzare il pubblico in modo da infonderci coraggio e poi scatenarci sulla pista, farà ridere a crepapelle tutti i presenti ma chi sta davanti al Kinect non deve distrarsi, perché il ritmo è il segreto del successo.
Chi si volesse allenare su ogni singola disciplina o comunque non avesse voglia di affrontare tutte le prove, può dedicarsi a minigiochi.

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Sudata a livello mondiale

Kinect Sports non va controcorrente rispetto ai party game che lo hanno preceduto e dal punto di vista delle modalità di gioco single player non offre molte opportunità. In ogni evento è possibile settare uno dei quattro livelli di difficoltà (principiante, dilettante, professionista e campione), di cui solo i livelli più alti assicurano una certa sfida. Molto più interessanti e divertenti le modalità multiplayer, sia online che offline. Per chi si volesse divertire con molti amici, è possibile organizzare due squadre, rossa e blu, in cui non esiste un numero di componenti fisso anche se quello consigliato è sei, in modo che ognuno si dedichi ad una prova. Ogni squadra deve scegliere una bizzarra mascotte tra quelle a disposizione. In tutte le discipline sportive è possibile sfidare un avversario online, nella pallavolo e nel tennis da tavolo si può organizzare anche un 2 Vs 2.

Molte luci e pochi strass

Quando si parla di party game, e comunque di titoli dedicati ad un’utenza casual, spesso l’analisi della realizzazione grafica spesso e volentieri deve passare in secondo piano rispetto a quella che è la realizzazione del codice del gioco, inteso soprattutto come risposta agli input dei movimenti. Sotto quest’aspetto, Kinect Sports è messo in crisi dal tennis da tavolo, in cui il ritardo è piuttosto evidente e impedisce di conseguenza un’esperienza appagante per tutti. In tutte le altre discipline, forse grazie alla natura e alle meccaniche di questi sport, un leggero ritardo non inficia assolutamente il divertimento dei giocatori. Passando poi alla realizzazione grafica, il titolo è ben confezionato, anche se siamo lontani da quello che la console su cui gira potrebbe fare – e non parliamo solo di puro dettaglio delle texture; già il fatto che i personaggi siano gli avatar personali di Xbox Live può far capire come il dettaglio generale e le animazioni possano essere semplici, obbligate a rispecchiare con rapidità e fedeltà i movimenti del giocatore davanti al Kinect. Se dal punto di vista del dettaglio e della spettacolarità le arene si posizionano su un discreto livello qualitativo, era lecito aspettarsi di più dalla loro varietà; nota negativa l’imprecisa collisione poligonale di alcune animazioni, in particolare quelle in cui nella pallavolo si interagisce con il pallone in fase di schiacciata, bagher e muro.

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Apriamo una piccola parentesi: il Kinect registra i momenti più salienti, proponendo a fine gara un replay, non di quello che accade su schermo ma di quello che è successo davanti al Kinect stesso; se non vi sentite ridicoli ma, anzi, andate fieri delle vostre prestazioni sportive, potete condividere tali filmati in stile “Le Comiche” grazie a Xbox Live.
Le voci narranti, ovviamente, sia quelle che spiegano le varie fasi dei tutorial sia quelle che ci accompagnano durante le fasi di gioco, sono completamente in italiano e con uno stile ironico sempre pungente, tipico dei party game più noti. Ottima la colonna sonora, con brani a tema dei Queen, Blur, Lady Gaga, Vangelis, Reel 2 Real e molti altri.

Pantaloncini, sali minerali e asciugamano: siete pronti per Kinect Sports!

Chi ha letto la recensione fino a questo momento può essere uno scettico sulle prestazioni del Kinect o chi sta cercando un titolo interessante dopo aver acquistato la nuova periferica Microsoft e stancatosi di Adventures, il titolo contenuto nel bundle. Kinect Sports, nonostante sia lontano dalla perfezione, è uno dei titoli più divertenti della line-up e, soprattutto, uno di quelli che riesce a sfruttare meglio quello che un tempo si chiamava Project Natal. Le modalità di gioco single player sono decisamente poco longeve e interessanti ma è ovvio che un titolo del genere punti tutto sulle modalità multiplayer, sia online che offline: da questo punto di vista, Kinect Sports garantisce un divertimento quasi illimitato.