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Recensione di Juiced 2: Hot Import Nights

Recensione di Juiced 2: Hot Import Nights di Console Tribe

di: Redazione
L’ebbrezza della guida ad alta velocità ha sempre affascinato
schiere di videogiocatori fin dagli albori dell’entertainment elettronico. I
programmatori e i realizzatori di videogame non sono mai rimasti sordi alle
richieste dei loro potenziali acquirenti, sfornando decine di giochi a tema e
cercando di introdurre con ogni nuovo titolo qualche feature nuova per
accaparrarsi quanta più audience possibile. Col passare del tempo i videogiochi
automobilistici si sono sostanzialmente divisi in due grossi gruppi, l’uno
votato alla simulazione più spinta e l’altro diretto a un gameplay più
immediato e decisamente arcade. Onde evitare paragoni impossibili (ma quasi
inevitabili) con titoli già ampiamente osannati come Forza MotorSport 2,
mettiamo in chiaro le cose: Juiced 2 appartiene al gruppo dei giochi arcade per
eccellenza, ma non per questo è immune da confronti con altri titoli (leggi PGR
4). Vediamo se il gioco THQ ha le carte in regola per guadagnarsi il suo posto
al sole nella selva di videogiochi presenti sulla console MS.

 

Donne e motori

Fin dalle prime battute del gioco ci si rende conto come
questo titolo sia palesemente ispirato a film del calibro di The Fast and The
Furious Tokyo Drift, per una serie di aspetti che coinvolgono e l’impostazione
di fondo del gioco e il suo gameplay. Infatti come già visto sulla pellicola
cinematografica, anche Juiced 2 promette di offrirci una buona dose di
automobili truccate e tante tante ragazze poco vestite ad attenderci al
traguardo. Per quel che riguarda il gameplay, il titolo THQ cerca di offrire
una gran quantità di adrenalina permettendoci di affrontare un discreto numero
di tipologie di gare. Si va delle corse semplici su circuito in cui tutto è
permesso, alle gare ‘di precisione’ in cui toccare il guardrail assicura una
pronta eliminazione. Una buona aggiunta che regala una certa varietà è data
dalle gare di derapata, in cui non conta la posizione di arrivo ma solo il
punteggio totalizzando incatenando drift su drift, facendo stridere i
pneumatici sull’asfalto. E’ presente poi la modalità ‘Derapata enduro’ in cui
dovremo totalizzare centinaia di migliaia di punti con una sola derapata
continua: una vera sfida da portare a termine! Inoltre per gli amanti delle
velocità estreme esistono anche le gare ‘Nitro Estremo’ dove le automobili
potranno sfrecciare come fulmini incendiando le proprie marmitte con dosi
infinite di turbo.

Le location del gioco sono davvero molteplici e sparse in
tutto il mondo: dagli Stati Uniti, al Giappone per approdare in Italia in una
versione di Roma ridotta alla sola presenza del Colosseo che torreggia nel bel
mezzo della pista. I circuiti sono inventati per l’occasione e sono stati
disegnati per permettere ai giocatori di affrontarli a velocità folli e per
esprimersi in curve mozzafiato, sgommate e sorpassi al cardiopalmo. Le strade
che percorreremo saranno infatti larghe e caratterizzate da una serie di curve
incatenate l’una all’altra seguite da lunghi rettilinei dove lanciare a briglia
sciolta il nostro bolide.

Una menzione a parte meritano i circuiti per le gare di
drift: infatti anziché utilizzare le solite piste per le gare di velocità, i
realizzatori hanno messo a punto una serie di tracciati a tema, caratterizzati da
un asfalto scivoloso (ad esempio bagnato o ghiacciato) e da curve lunghe concatenate per permettere all’automobile di
scivolare per chilometri, sotto lo stretto controllo di giuste dosi di freno e
acceleratore.

 

Scuola guida

In un gioco di automobili, qualsiasi esso sia, non si può
prescindere dal descrivere la guidabilità dei mezzi a disposizione. La chiave
di lettura di Juiced 2 ci è data dal gioco stesso: durante la schermata di
caricamento iniziale del gioco, infatti, compare un messaggio di avviso che
recita che la guida riprodotta in game potrebbe essere non conforme alla realtà
(per usare un eufemismo) e che sarebbe meglio non imitarla. Credo che la
sostanza dell’intero gioco sia racchiusa in questo piccolo avviso. Per
parafrasare una pubblicità in onda qualche mese fa, le automobili in questo
gioco affronteranno tornanti a 180 km all’ora senza grossi problemi e potranno
schiantarsi anche dieci volte contro un guardrail senza mostrare un minimo calo
delle prestazioni. Che dire: il gioco è arcade puro senza tanti fronzoli, del
tipo accelera e cammina. La nostra unica preoccupazione sarà quella di caricare
quanta più nitro possibile per sbaragliare i nostri avversari al primo
rettilineo utile. Quindi gli amanti della simulazione dovranno tenersi alla
larga da questo titolo, mentre chi cerca un po’ di emozioni facili e intense,
allora si faccia avanti e impugni il joypad!

Per essere un po’ più tecnici, Juiced 2 si lascia guidare
da solo, con una curva di apprendimento eccezionalmente breve. Chiunque potrà
trovare abbastanza confortevoli i comandi e ambientarsi facilmente con la
meccanica di gioco, affrontare le curve sgommando e sfrecciare a tutta birra
verso la prima posizione. Il rovescio della medaglia di questa impostazione è
che purtroppo tutta l’esperienza di gioco è un po’ ridotta a una semplice e
continua pressione dell’accelerazione a tavoletta, senza troppe preoccupazioni
su come la macchina risponderà in curva o su come si riprenderà dopo una
sbandata improvvisa. La profondità di gioco che ci si aspetterebbe anche da un
gioco arcade è praticamente assente. Le
cose cambiano, ma di poco, durante le gare di derapate, soprattutto quelle ‘enduro’,
in cui effettivamente bisogna imparare a dosare freno e acceleratore per
mantenere l’auto in traiettoria e non farla sbattere contro le protezioni onde
evitare di perdere i punti accumulati. Ma anche in questo frangente non ci
troviamo di fronte a qualcosa di trascendentale, anzi, basta un po’ di
esercizio blando per capire immediatamente la meccanica di tutto il gioco e
vincere tranquillamente le gare che ci si presentano. Questa semplicità nel
gameplay potrebbe fa cadere presto l’attenzione verso il gioco, che alla fine
risulta un po’ ripetitivo e privo di verve. Purtroppo neanche l’IA dei piloti
avversari è tanto soddisfacente da alzare il livello di difficoltà. I vari
personaggi comandati dalla CPU sono abbastanza legnosi e molto prevedibili
nelle reazioni. Per rendere le cose spassose, i programmatori aggiunto una
feature divertente: lo spavento. Guidando alle spalle dell’avversario per un
certo tempo, si riempirà una barra dello spavento (appunto); una volta riempita
del tutto, il pilota spaventato reagirà sbandando paurosamente e andandosi a schiantare
contro il guardrail, garantendoci un sorpasso facile e immediato. Purtroppo la
semplicità con cui i piloti si lasciano spaventare, anche nei livelli avanzati
di gioco, è disarmante! Bastano pochi secondi passati ad annusare la coda della
macchina davanti a noi per far perdere la testa all’avversario. Le cose peggiorano
ulteriormente nella modalità a squadre, in cui gli avversari si concentreranno
esclusivamente sul pilota umano, lasciando tranquillamente correre verso la
vittoria i nostri compagni governati dal computer, eliminando ogni singola
velleità di sfida.

 

Gioco geneticamente modificato

Come in ogni gioco del genere che si rispetti, non poteva
mancare una modalità carriera. La cosa divertente in questo caso è che è stato scelto
come filo conduttore il DNA. All’inizio ci sarà data la possibilità di creare
il nostro alter ego virtuale in ogni singola fattezza fisica, un po’ come un
gioco di ruolo, scegliendo il suo aspetto e il suo vestiario. Quando cominciamo
a gareggiare, fa la sua comparsa il DNA: non è altro che un pretesto per mostrare
le caratteristiche e i progressi del giocatore: infatti all’interno dell’apposita
schermata potremmo visionare come siamo migliorati nelle curve, nei sorpassi e
in altre qualità tipiche di un pilota. Durante la gara, inoltre, vedremo
apparire in sovraimpressione la scritta DNA realizzato, ogni volta che miglioreremo
le nostre caratteristiche e questo avverrà ogni qualvolta eseguiremo un certo
numero di curve in derapata, o un certo numero di sorpassi o di spaventi. Tutto
ciò ci farà crescere di livello, ma non basterà a scalare di classe e accedere
alle corse di difficoltà crescente. Infatti per dimostrare il nostro valore,
nei vari eventi della modalità carriera dobbiamo superare determinati
obiettivi, che vanno dal superare una certa velocità a rimanere in aria per un
certo numero di secondi. A questo punto potremmo affrontare la gara che ci
permetterà di essere promossi al grado successivo.

Oltre al DNA del nostro personaggio, è possibile visionare
anche il DNA della squadra che abbiamo creato reclutando piloti esterni. E qui
le cose non cambiano: saranno presenti infatti anche le caratteristiche degli altri piloti.

Per dare un po’ di pepe all’azione è stato introdotto un
sistema di scommesse. E’ possibile scommettere soldi contro un avversario in
gara con noi o addirittura mettere sul piatto lo stesso libretto della nostra
auto con tutti i rischi a cui andiamo incontro. Un’ulteriore opzione è quella di
eseguire una scommessa dello spettatore. In pratica seguiremo la gara dagli
spalti, dove potremo incitare il nostro favorito e contemporaneamente fischiare
gli altri avversari per riuscire a portarci a casa i nostri soldi. La cosa può
risultare divertente le prime volte, ma poi è decisamente noiosa e
assolutamente aleatoria, visto che il sistema di fischi e incoraggiamenti
lascia davvero il tempo che trova.

Vincere ci farà guadagnare denaro, come è tradizione, e
il denaro ci aprirà la strada verso i concessionari di automobili per provare
nuove auto o verso l’officina per modificare quella che già possediamo. Il
parco macchine offerto dal gioco è abbastanza ampio, ma non fa certo gridare la
miracolo. Tutte le auto sono originali su licenza e i marchi famosi non
mancano, come era intuibile. E’ addirittura presente la Fiat Coupè che affianca
altri modelli classici come la Mustang o le Nissan (immancabili in un gioco di
gare sportive!)

Il tuning (se di questo si può parlare) delle varie
automobili è ridotto all’osso, anzi possiamo tranquillamente dire che non
esiste. Infatti le uniche modifiche che possiamo fare riguardano i
miglioramenti maggiori, come l’aumento della potenza o la riduzione del peso.
Prima di acquistare un potenziamento saremo chiamati a vincere una sfida a tema
e solo dopo aver dimostrato il nostro valore sarà possibile spendere i nostri
soldi per migliorare l’auto. Per ogni singola parte dell’auto che modifichiamo
è possibile scegliere la marca del pezzo che vogliamo montare, ma questa caratteristica
ha solo un valore cosmetico, visto che i cambi di prestazione sono
assolutamente identici per qualsiasi scelta noi effettuiamo.

Immancabile è anche il sistema di personalizzazione dell’automobile,
molto ben fatto e vario. Non arriva all’immensità di quello di Forza
MotorSport, ma fa la sua buona figura. Le opzioni sono molte e le decalcomanie
disponibili sono tante e spaziano dai classici tribali, fino a quelle a tema
(alieni, demoni e via dicendo). Anche la verniciatura delle auto offre motivo
di divertimento, garantendo una serie di opzioni che non mancheranno di rendere
il nostro bolide quanto più appariscente possibile.

 

Grafica e sonoro

La realizzazione tecnica del gioco presenta purtroppo una
seria di mancanze e imperfezioni che minano fortemente il valore definitivo del
gioco, che convivono accanto a soluzioni che donano un minimo di carattere al
gioco. Infatti, graficamente il gioco complessivamente non è il massimo. Le
texture sono scarne e il dettaglio dei vari circuiti lascia molto a desiderare.
L’asfalto è riprodotto in maniera quasi soddisfacente, ma non presenta quella
profondità e quella ricchezza che abbiamo già avuto modi di vedere in altre
produzioni simili. Inoltre le reazioni della macchina in presenza di circuito
bagnato o ghiacciato sono pressoché sovrapponibili, facendo perdere personalità
ai singoli circuiti. La stessa macchina si comporterà in maniera completamente
differente sullo stesso terreno a seconda se stiamo partecipando a una gara di
derapate o se stiamo affrontando una normale corsa su circuito. Accanto a questa pochezza di personalità, il
motore di gioco offre un buon frame rate, che si mantiene sostanzialmente
costante, dando una degna impressione di velocità, con un effetto blurring decente
durante l’accelerazione folle da nitro.

L’impostazione grafica del gioco è ispirata alle
produzioni televisive che seguono queste gare e per tutto il gioco tutte le
gare saranno annunciate dallo speaker di HIN TV e le schermate di caricamento
presenteranno le scritte tipiche dell’attesa televisiva.

Durante le gare inoltre, vedremo sul nostro schermo le
reazioni dei vari piloti che sorpasseremo (o speroneremo) grazie a un box che
apparirà nell’angolo destro dello schermo. Purtroppo, questo inserto, dall’effetto
molto cinematografico, oscura per un certo tempo le statistiche di gioco e la
posizione in gara, risultando fastidioso, soprattutto nelle fasi più concitate
della competizione.

Dal punto di vista del sonoro, Juiced 2 si lascia amare da
subito. La scelta delle musiche adrenaliniche si sposa bene con l’azione e non
annoiano mai, grazie a una selezione varia che spazia dal Hip Hop al rock più
metallico. Gli effetti sonori sono stati ben ricreati, soprattutto i rumori dei
motori che risultano pieni e realistici. Lo stridere dei pneumatici purtroppo
non varia a seconda del terreno di gioco: sentiremo la macchina che scivola sul
ghiaccio fare lo stesso rumore che farebbe sull’asfalto più duro! La
localizzazione è interamente in italiano e le voci dei doppiatori non è niente
male, dando un minimo di personalità ai nostri avversari comandati dalla CPU.

 

Longevità

La durata di Juiced 2 dipende fondamentalmente da due fattori.
Il primo e più ovvio riguarda quello che il gioco ha da offrire e da questo
punto di vista ci troviamo di fronte a un titolo ampio. Infatti accanto a una
solida componente in single player (sia carriera che singole gare) è stata
introdotta la possibilità di eseguire una carriera online. Quest’ultima è
completamente slegata da quella off-line, costringendoci a risalire la china
verso la vittoria finale, gareggiando però contro avversari umani. I vari gradi
di difficoltà sono gli stessi presenti nel single player e le gare da affrontare
non si discostano dalla loro controparte off-line. In più è possibile
gareggiare contro altri avversari umani a prescindere dalla carriera, cosa che
aumenta notevolmente il tempo che dedicherete a questo gioco.

Il secondo ordine di motivi che determina la vita di
questo gioco risiede nella sua stessa natura estremamente arcade. In poche
parole: quanto ci divertirete a tenere premuto sempre l’acceleratore e ad
affrontare le curve sempre alla stessa maniera, tanto l’auto sopravvivrà a
qualsiasi schianto? Purtroppo, questo tipo di impostazione determina
negativamente il valore del titolo, che divertirà per un discreto numero di ore
prima di rivelare la sua natura assolutamente priva di personalità e quasi
ripetitiva.

 

Conclusioni

In definitiva Juiced 2 potrebbe anche essere un buon gioco,
gravato però da alcune imperfezioni tecniche, dal divertimento immediato (anche
se a breve termine) e con uno spirito cafone quanto basta. Purtroppo questo non
è sufficiente, perché l’intera produzione è gravata da una sensazione spiacevole
di déjà vu, come se tutto ciò che offre non sia altro che un mélange di quello
che già in precedenza era stato proposto da altri giochi e questa
caratteristica si manifesta come un senso di attesa verso qualcosa che deve
avvenire ma che non accadrà mai. Giocando alcune ore, nasce il desiderio di
vedere i veri assi nella manica di questo titolo, assi che non spunteranno mai,
fin quando ci si rende conto che tutto è finito lì e Juiced 2 non ha più nulla
da offrire.

Il titolo THQ è consigliato a tutti gli appassionati che
non fanno distinzione tra arcade e simulativi, basta che possano correre a
duecento all’ora al volante di un macchina colorata e appariscente.

PRO:

  • Divertimento immediato
  • Gare di drifting abbastanza
    intriganti
  • Possibilità di scommettere il libretto per vincere le vetture degli
    altri concorrenti
  • Buon sistema di decorazione degli autoveicoli

CONTRO:

  • Grafica scarna
  • IA un po’ approssimativa
  • Zero
    innovazione