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Recensione Recensione di Insanely Twisted Shadow Planet

Recensione di Insanely Twisted Shadow Planet di Console Tribe

di: Mariano "TylerDurden" Adamo

Il panorama Indie rappresenta tutt’oggi una valvola di sfogo per un mercato saturo di titoli poco avvincenti e soprattutto povero di idee. Nel corso degli anni i prodotti nati con un budget limitato, ma un alto tasso creativo, si sono contraddistinti e imposti sul mercato, e vengono considerati oggi come tra i giochi migliori di questa generazione. Nel corso della Summer of Arcade 2011, uno di questi titoli, dal nome folle e particolare, sta per mostrarsi al grande pubblico: stiamo ovviamente parlando di Insanely Twisted Shadow Planet, prodotto dai Fuelcell Games in collaborazione con la matita del fumettista Michel Gagnè. A pochi giorni dal rilascio siamo pronti a fornirvi la recensione del titolo, o forse no…

Insanely Twisted Shadow Review

Forse non dovrei approfittare così dello spazio concessomi da Console-Tribe, molto probabilmente a seguire dovrebbero esserci le solite righe su pregi e difetti del gioco, corredati dalla solita analisi critica e dal solito giudizio imparziale e obiettivo. Se siete tra quelli che fanno di voti e aggettivazioni gli unici fattori da tenere in considerazione, lasciate stare, cambiate pagina, oppure leggete qualche notizia o che ne so andate a mangiare un panino o quello che vi pare, perché dubito possiate ritenere interessante quanto staremo per fare. In fondo il voto l’avete letto, è lì, poco più in alto, non scappa e non comunica altro se non che ho ritenuto “figo” questo gioco. Avete già visto quest’altisonante nove e qualcosa, per cui, se è questo quello che v’interessa, è stato un piacere fornirvi il voto, apprezzo che seguiate la community e, indipendentemente se lo riteniate giusto o meno, apprezzo anche che avete perso qualche minuto della vostra vita per leggere queste poche righe. Per tutti gli altri: accendete la vostra console e visionate i titoli nel vostro profilo, scorrete tutta la lista lentamente, e nel durante ricordatevi di questi giochi. Pensate a quando li avete acquistati, a quando li avete messi nella console; quello che vi chiedo è quanti tra questi vi hanno lasciato veramente qualcosa? Quanti vi hanno emozionato? Quanti vi hanno fatto ridere? Quanti vi hanno fatto piangere? Non tutti credo, molti li avete finiti e lasciati lì, a prendere polvere, in tutti sensi. Questo solamente per dire che la differenza tra un capolavoro e un bel gioco, sta proprio qui, sta proprio nella capacità di lasciarvi qualcosa dentro, qualunque cosa sia. 
Scorrendo la mia lista, in ordine cronologico, il primo titolo di cui ho un particolare ricordo è proprio Insanely Twisted Shadow Planet. Mi ricordo quando l’ho visto sul marketplace della debug, e ho subito pensato che ancora una volta si era aggiornato in maniera del tutto casuale. Mi ricordo del codice che ho dovuto usare per accedere al gioco nonostante l’avessi già pagato (ma questa è un’altra storia). Mi ricordo che a ogni schermata rimanevo incantato nel guardare i disegni. Mi ricordo di tutte le emozioni che il gioco trasmette. Non tanto per una storia strappalacrime (di fatti una vera trama non c’è) ma piuttosto per una cura artistica incredibile, per un gameplay apparentemente datato, ma ancora così capace di affascinare. 

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Ora, cercando di evitare di scrivere la recensione peggiore della storia, mi sa che è giunto il momento di parlarvi veramente del gioco. 
Una volta avviato ci ritroviamo direttamente nel vivo dell’azione, un po’ confusi muoviamo i primi passi con la nostra navicella (vera protagonista del gioco) e iniziamo l’esplorazione di quello che sembra essere un pianeta alieno. Tutto è molto arcade, veloce, affascinante. Come precisavo prima non c’è una vera e propria storia, l’unico abbozzo di trama ci viene offerto prima da un semplice filmato introduttivo e poi da alcuni spezzoni (tra l’altro splendidamente realizzati) visionabili reperendo alcuni extra sparsi qua e là per il pianeta. Vi basterà sapere che una forma di vita aliena ha invaso il pianeta, infettandolo e modificandone la struttura, il nostro compito sarà di prenderci cura del mostruoso cattivone di turno. La mancanza di una trama non si fa sentire, anzi, molto probabilmente, avrebbe anche potuto annoiare o rallentare l’azione di gioco. La natura di Insanely Twisted Shadow Planet è così arcade che ricorda i vecchi classici come: Space Invaders,PacManArkanoid, e tutti quei titoli in cui subito dopo la scritta Press Start, s’inizia a giocare, in maniera diretta e spontanea, senza fronzoli o perdite di tempo. 
Potrei descrivervi Insanely Twisted Shadow Planet come uno scrolling shooter, come un puzzle game dalle tinte action ma anche come un gioco di ruolo e, perché no, persino come un platform. Le etichette non fanno proprio comodo in questo caso, per cui mi limiterò a descrivere cosa si fa, cosa è bello e cosa no, poi sta a voi decidere in che genere collocare il titolo. In ogni caso tutto ruoterà nell’interazione tra la nostra navicella e l’ambiente circostante. Lo scopo del gioco, volendo essere riduttivi, è quello di andare da un posto all’altro della mappa, fino ad arrivare al fatidico boss finale e salvare così il pianeta delle ombre. Il tutto passando in cunicoli stretti e bui, in percorsi sottomarini, in centrali elettriche, in ambienti privi di luce e in parecchi altri spettacolari posti. Il viaggio che compirete non è affatto semplice e privo di imprevisti. Del resto, su un pianeta alieno, non potete mica fare una classica scampagnata. Le difficoltà non mancheranno ma, allo stesso modo, non mancheranno i gadget necessari per portare a casa la pellaccia. Il nostro velivolo è capace di spostarsi in ogni angolo della mappa, tuttavia, in più di un’occasione, la strada sarà sbarrata da un qualche tipo di ostacolo, così dovremo prima valutare percorsi alternativi e, successivamente, reperire i gadget necessari per proseguire. Da questo punto di vista Insanely Twisted Shadow Planet ricorda un po’ Zelda, rivisitato in chiave sci-fi. Le similitudini con Link e soci non finiscono qui, i vari gadget, infatti, spesso possono essere usati non solo per proseguire l’avventura, ma anche per reperire oggetti extra come potenziamenti, filmati e art-work. La vastità dell’area di gioco permette un backtracking davvero imponente, tra cunicoli nascosti, anfratti oscuri da visitare, perderete non poco tempo per esplorare tutto quello che Insanely Twisted Shadow Planet ha da offrire. Proprio per la complessità degli ambienti di gioco, gli sviluppatori hanno ben pensato di inserire una mappa totale del pianeta, consultabile in qualsiasi momento semplicemente premendo un tasto. Vi assicuro che senza di essa, in più di un’occasione, vi trovereste a girare in tondo senza avere l’idea di dove vi troviate. La parte interessante dell’esplorazione non è semplicemente ammirare i paesaggi offerti dal gioco ma, ludicamente parlando, quella di utilizzare i gadget di cui parlavo prima. Tramite il tasto dorsale potete richiamare un semplice menù a ruota in cui sono disposti i vari oggetti e, tramite lo stick, selezionare quello desiderato, volendo potete associare ai quattro tasti principali altrettanti gadget, in modo da richiamarli velocemente in qualsiasi momento. 

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Inizialmente gli strumenti a nostra disposizione saranno davvero poveri, il primo tra questi, infatti, non è altro che uno scanner che vi fornisce informazioni su oggetti o altri elementi di interesse. Con lo stick analogico destro potremo mirare in qualunque punto intorno a noi a 360°, col dorsale destro, invece, attiveremo lo strumento di turno. In questo caso, puntato un particolare oggetto sullo scenario, lo scanner ci dirà se poter utilizzare o meno un altro gadget (sta a noi decidere come) oppure se si tratta di un nemico, ne indica la pericolosità e anche il modo migliore per sconfiggerlo. Utile nei momenti di difficoltà ma allo stesso tempo accantonabile se preferite, come me, andare avanti sperimentando tutti gli altri strumenti con la voglia di scoprire da soli di cosa si tratta. E’ proprio grazie all’interazione di tutti i gadget che il gioco risulta piacevole e coinvolgente. Una barriera di difesa, un raggio magnetico, un laser, e persino una sega; questi sono solo alcuni esempi degli oggetti che avremo a nostra disposizione. La particolarità è che quasi ognuno di essi può essere utilizzato per proseguire in alcuni punti del gioco e, in completa disinvoltura, diventare l’arma giusta al momento giusto. Questo riassume un po’ la componente puzzle del gioco, che di fatti non impegna tanto per ragionamenti complessi, ma piuttosto per l’interazione tra più gadget e le rispettive possibilità che ci offrono. 
La parte action invece è legata ai nemici e, più in generale, alle insidie presenti in ogni schermata, e da qui passiamo direttamente alla componente ruolistica, visto che, sezione dopo sezione, le possibilità di crepare aumentano e per questo abbiamo bisogno di potenziamenti sia alla difesa che all’attacco della nostra navicella; tutti reperibili in punti, spesso nascosti, della mappa di gioco. A spezzare esplorazione/azione ci pensano alcuni boss, presenti in ogni macroarea del pianeta. Le battaglie sono serrate e divertenti, e conferiscono a Insanely Twisted Shadow Planet un tocco di azione in più davvero apprezzabile. Tutti questi elementi contribuiscono a creare un gameplay solidissimo, immersivo, e coinvolgente. A completare l’opera ci pensa un multiplayer, offline e online, per quattro giocatori. Lo scopo è di trasportare una lanterna in corridoi stretti e bui mentre un mostro enorme ci insegue. Il tasso di cooperazione è elevato e la modalità tutto sommato e piacevole, nonostante non sia paragonabile alla splendida – ma breve – campagna principale.
Non vorrei dilungarmi troppo sul versante tecnico, anche perché l’elevato tasso artistico ci fa dimenticare che ci troviamo di fronte un titolo bidimensionale. Ogni scenario è un regalo per gli occhi: giochi di chiaro/scuro, effetti particellari incredibili, ma soprattutto un fascino noire che ricorda vagamente l’altrettanto fantastico Limbo.

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Lo stato dell’arte

La sottile linea che separa videogame e arte, non va cercata nelle produzioni milionarie, né nell’hardware più performante. Quella scintilla creativa, quella vena di follia che contraddistingue le grandi menti, va cercata tra la gente, tra gli sguardi ricolmi di speranza. Stiamo parlando della voglia di creare, non di guadagnare, stiamo parlando di chi con pochi mezzi riesce a creare mondi e storie, che nel loro piccolo rendono grande quella passione che prende il nome di videogames. E’ proprio la passione, quella vera, che ci ha trasmesso Insanely Twisted Shadow Planet. Vuoi per il suo essere nostalgicamente artigianale, per il suo affascinante gioco di colori e ombre, questo titolo è riuscito a conquistarci. Praticamente un quadro interattivo. Un sogno videoludico d’altri tempi. Attraverso un gameplay magnetico, Insanely Twisted Shadow Planet, raggiunge vette ludiche ed emozionali da ricordare a lungo, in modo assuefacente, quasi morboso. Poco importa per la sua non eccelsa longevità, per quanto breve, è un viaggio che va fatto comunque, è un mondo che non può essere lasciato inesplorato.