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Recensione Recensione di Dead Space: Ignition

Recensione di Dead Space: Ignition di Console Tribe

di: Santi "Sp4Zio" Giuffrida

Fateci caso, ormai da qualche tempo sembra proprio che le software house si divertano a vederci friggere tra le fiamme del nostro stesso hype, che raggiunge spesso temperature allarmanti. Capita così di assistere all’uscita di prodotti “alternativi” che, in un certo senso, non fanno altro che gettare benzina sul fuoco. Chi non ricorda ad esempio i cortometraggi di Alan Wake o di Assassin’s Creed (AC: Lineage)? Senza dimenticare lo sviluppo di giochi-antipasto il cui unico scopo è quello di creare una simil-giunzione tra il vecchio capitolo e quello che sta per uscire.
È il caso di Dead Space: Ignition, titolo destinato agli scaffali digitali degli store di Xbox 360 e PS3. Le intenzioni degli sviluppatori sono di facile comprensione: narrare gli eventi che ci condurranno su The Sprawl, teatro di battaglia dell’ormai chiacchieratissimo Dead Space 2, in uscita il prossimo 28 gennaio 2011.
Ancor prima di domandarci se sia davvero necessario che sempre più software house dedichino (o sprechino, a seconda dei casi) il loro tempo alla realizzazione di questi “ponti videoludici”, è giusto soffermarsi un attimino a valutare con attenzione la fruibilità ed il carisma di quest’ultimo esperimento frutto della collaborazione tra Visceral Games e Sumo Digital.
Mettetevi comodi e allacciate la cintura di sicurezza, qui la gravità potrebbe giocare brutti scherzi. In tutti i sensi.

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Hack this!

Dal momento che Dead Space: Ignition colma il vuoto temporale formatosi tra la fine del primo e l’inizio dell’imminente secondo capitolo, il protagonista delle vicende narrate non è Isaac Clarke ma Franco Delille, un ingegnere di bordo della stazione spaziale che, con l’aiuto della coraggiosa Sarah, dovrà lottare contro il tempo e sopravvivere all’infezione.
Tutto qui. Se vi aspettavate di meglio o quantomeno una trama più elaborata, siete liberi di esprimere tutto il vostro disappunto. Ma in un gioco, si sa, il gameplay può cambiare le carte in tavola. È il caso di Dead Space: Ignition? Purtroppo no.
Se la trama dell’ultima fatica di Visceral Games stenta a decollare, palesandosi piatta e priva di spunti interessanti (a parte alcune biforcazioni), il gameplay è messo addirittura peggio. Eh sì, non l’avremmo mai voluto dire, ma Ignition più che gonfiare l’hype in vista dell’uscita di Dead Space 2, ci ha visti protagonisti delle smorfie più disparate, tutte saldamente ancorate a quella che è stata la nostra incredulità.
Le meccaniche di gioco sono letteralmente ridotte all’osso e propongono sostanzialmente la risoluzione di alcuni puzzle prendendo parte a tre diversi mini-giochi, uno più noioso dell’altro – per non dire di peggio. L’anima del gioco sarà bypassare porte elettroniche, sovraccaricare sistemi o addirittura crackarli. Non aspettatevi altro.

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I mini-giochi sono suddivisi in tre categorie: Trace Route, System Override e Hardware Crack. Il primo è senza ombra di dubbio il più immediato ma non per questo il meno frustrante: si tratta di guidare una linea rossa verso un ipotetico traguardo cercando di evitare al tempo stesso tutti i pericoli, ovvero ostacoli, firewall ed inseguitori. Per agevolarci la “corsa” potremo usare diversi potenziamenti, utili ad esempio a rallentare chi ci sta dietro (le linee rosa) o a guadagnare velocità.
In System Override, invece, saremo chiamati ad attaccare un’unità centrale attraverso l’invio di un cospicuo numero di virus, fino a decretare la distruzione di un numero variabile di celle difensive poste sul “terreno di gioco” in modo strategico. Per comprendere ancor meglio questo bizzarro mini-gioco, potete immaginarlo come un tower defense dalle dinamiche invertite. Solo che qui non ci si diverte.
In Hardware Crack, infine, dovremo dirottare dei fasci di luce colorata verso delle apposite unità informatiche ricettive; per riuscirci potremo posizionare un numero limitato di specchi, così da rendere il tutto più difficile e spingere di conseguenza il giocatore a spegnere la console anzitempo.
Come avrete capito, il gameplay di Dead Space: Ignition risulta essere insipido e incredibilmente non-sense sin dalle primissime battute di gioco, smontando in men che non si dica il legame con il pregevole Dead Space ed il secondo capitolo in arrivo l’anno prossimo. I mini-giochi proposti dagli sviluppatori sono ridicoli, saporiferi e seccanti. Ogni secondo trascorso a giocare è un secondo rubato che avremmo potuto dedicare a qualsiasi altro videogioco. Avremmo preferito dedicarci persino al bucato.
La presenza delle classifiche online e la possibilità di prendere parte alle sfide usufruendo del multiplayer locale, non mitigano in alcun modo la terribile esperienza videoludica (se così si può chiamare) messa in piedi dai ragazzi di Visceral Games e Sumo Digital.

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Incubo dallo spazio

Dead Space: Ignition altro non è che un fumetto digitale interattivo, tanto più che, tra un mini-gioco ed un altro, assisteremo a cutscene di stampo “cartoonesco” dove, ahinoi, i personaggi appaiono appena abbozzati e contraddistinti da una mimica facciale ai minimi termini: se non fosse per il discreto doppiaggio in lingua inglese (sono però presenti i sottotitoli in italiano), Franco e Sarah, i nostri protagonisti, ci apparirebbero come delle sagome di cartone antropomorfe dominate dalla più totale apatia e da animazioni grottesche ed anacronistiche.
Nemmeno ragionando a mente fredda riusciamo a capire cosa abbia spinto gli sviluppatori a rilasciare un titolo del genere, assolutamente privo di mordente e dotato di un gameplay frustrante e ridotto all’osso. Alla luce dei fatti l’ipotesi più plausibile è quella di tendere una trappola a tutti gli appassionati di Dead Space che, vuoi per il nome, vuoi per l’hype che scorre in vena, potrebbero fraintenderne le potenzialità e farsi ingannare dal prezzo accessibile (400 MP/ 4,99 €) procedendo all’acquisto senza prima aver provato la versione dimostrativa. Detto questo, capite benissimo come il nostro consiglio sia quello di non acquistarlo, a meno che non siate tanto devoti all’autolesionismo o vogliate ottenere a tutti i costi l’esclusiva tuta utilizzabile in Dead Space 2 che vi vedrà però costretti a raggiungere illesi i titoli di coda di questo monumento alla noia che risponde al nome di Dead Space: Ignition.
Lo spazio infinito non era mai stato così brutto…