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Recensione Prendete i vostri pon-pon e scatenatevi con Let’s Cheer

C’è un paese, dall’altra parte del mondo, dove tutto può essere intrattenimento. In questa stramba nazione, che avrete capito essere gli Stati Uniti, anche il tifo è eletto a disciplina. Nel 2012 grazie al Kinect possiamo simulare tutto; è arrivato quindi il momento di far uscire la dodicenne bionda che è in noi, prendere i pon-pon nascosti nel cassetto e di cimentarci in Let’s Cheer.

di: Federico Lelli

C’è un paese, dall’altra parte del mondo, dove tutto può essere intrattenimento. In questo posto è normale vedere vostro nipote sul palco mentre fa lo spelling di una parola difficilissima o assistere ad un torneo con il figlio del vicino che impila dei bicchieri uno sopra all’altro ad una velocità impensabile. In questa stramba nazione, che avrete capito essere gli Stati Uniti, anche il tifo è eletto a disciplina, con regole precise e campionati regionali e nazionali. Nel 2012 grazie al Kinect possiamo simulare tutto; è arrivato quindi il momento di far uscire la dodicenne bionda che è in noi, prendere i pon-pon nascosti nel cassetto e di cimentarci in Let’s Cheer, l’ultimo titolo di Cat Daddy Games per la periferica di movimento Microsoft.

Datemi una A

Presenza imperante in ogni college-movie che si rispetti, la cheerleader è entrata velocemente nell’immaginario (soprattutto erotico) di intere generazioni. Oltre a vincere tutte le gare di popolarità e a fare coppia fissa con il quarterback, il suo compito principale è quello di incitare le squadre scolastiche assieme alle compagne, con coreografie studiate all’occorrenza. Inseriamo quindi il disco e lanciamoci alla scoperta di questo magico mondo, che richiede notevoli doti di acrobatica e coordinazione.
Prima di arrivare al menù, di semplice fattura, il titolo ci chiede di scegliere una tra le cinque ragazze come avatar e la divisa per il nostro team, in entrambi i casi troveremo qualche contenuto bloccato che dovremo guadagnarci letteralmente con il sudore. Oltre alla scelta del personaggio e agli extra (che raccolgono impostazioni, statistiche e sbloccabili) il menù ci presenta una sola opzione: Cheer, che ci lancia direttamente nella parte giocabile.

La carriera, se così vogliamo chiamarla, divide le varie esibizioni in sezioni dalla difficoltà graduale che partono dallo stadio di periferia e arrivano al torneo nazionale, per un totale di cinque arene differenti, ognuna di queste con sei prove diverse: quattro canti tipici e due estratti di canzoni famose. I primi comprendono i tradizionali incitamenti rivolti alle squadre, gli ultimi sono invece dei balletti su una base musicale da 60/90 secondi.
Ovviamente abbiamo la possibilità di allenarci prima di esibirci, rallentando la velocità di esecuzione; non manca inoltre una modalità multiplayer per due persone dove poter collaborare con un amico in maniera abbastanza basilare, seguendo entrambi gli stessi passi e cantando insieme i cori.
L’interfaccia offre tutte le informazioni che ci interessano: al centro c’è il corpo di ballo, con un numero variabile di cheerleader a seconda dell’importanza dell’evento; sul lato sinistro vediamo le stelle che indicano il punteggio e le carte che ci indicano le mosse da eseguire; immediatamente sotto la nostra sagoma ci restituisce un feedback visivo utile per confrontare i nostri movimenti con quelli delle ballerine. Le diverse difficoltà cambiano inoltre i passi di danza o le parti del corpo rilevate, rendendo il titolo accessibile a tutti sin dall’inizio.
Lo stile di gioco è preso di peso dal capostipite dei giochi danzerecci per Kinect: Let’s Cheer usa infatti lo stesso gameplay di Dance Central, con la capofila a mostrarci le mosse e noi impegnati a ripetere a specchio; identico è anche il sistema di segnalazione degli errori che ci mostra un bagliore rossastro intorno all’arto posizionato male o fuori tempo.

Anche in questo caso la risposta del Kinect è molto buona e i nostri movimenti sono sempre rilevati in maniera precisa e puntuale ai fini del punteggio finale, che tiene conto anche dei cori che dobbiamo urlare a squarciagola nelle difficoltà più elevate. 
Il character design, decisamente singolare, dà un segno distintivo al titolo e nasconde bene i limiti di un gioco che non spicca sicuramente per meriti tecnici, dall’altro lato però è impossibile non notare il numero estremamente scarno di ambienti e personaggi. 
Il reparto sonoro è molto minimale ma proprio per questo molto immersivo: da una parte abbiamo i cori eseguiti a voce dalle nostre compagne, con il rullo dei tamburi e il battere delle mani a darci il ritmo; mentre dall’altra ci sono le basi musicali per le coreografie, prese da successi pop di periodi differenti, con gli echi tipici degli ampi spazi aperti; poco spazio è riservato agli effetti sonori esterni, usati solo per sottolineare le nostre mosse migliori.

Go Tribers!!!

Let’s Cheer sfrutta un’idea interessante che rischia però di essere pensata per un target veramente ristretto. Il voler riproporre a tutti i costi l’esperienza del cheerleading mette in difficoltà anche degli utenti più casual, che si trovano con 24 canti e 6 coreografie abbastanza facili da assimilare ma troppo brevi per una fruizione continuativa e, più in generale, con un numero troppo limitato di contenuti. Purtroppo non c’è molto altro da fare e, escluse le foto prese dal Kinect e sovraimposte nelle copertine dei magazine, l’unica altra possibilità offerta è il conteggio delle calorie consumate durante il gioco.
In ogni caso non si può certo dire che il gioco non faccia quello che promette, dando piena precedenza al mondo forse troppo ristretto del tifo organizzato, con i suoi passi di danza tipici e le brevi coreografie a tema. Solo per veri appassionati.