Recensioni

Recensione Overcooked 2

di: Marco Licandro

Quando giocai per la prima volta Overcooked, ammetto che passò completamente ignorato dal mio radar. Non sapevo cosa fosse, ma mi ritrovai in un gruppetto di amici che stravedeva per questo titolo, e mi proposero di giocarci. Mi spiegarono come il titolo richiedesse concentrazione e collaborazione nel gestire una cucina, e di come bisognasse preparare cibo e servire le comande. Iniziò così il caos.

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Il concetto di base

Dopo quel giorno ho giocato spesso, proponendo il titolo a svariate persone, persino nel posto di lavoro, dove molti non avevano mai giocato nulla di più complesso di Candy Crush. I livelli iniziano sempre lentamente. Arriva la prima comanda, ognuno si gestisce un proprio angolo di cucina. Chi afferra gli ingredienti e li porge, chi li affetta, chi li mette in pentola, chi invece li serve. È tutto perfetto, tu ed i tuoi amici siete in sincronia e perfetta armonia, le prime comande vanno bene, siete sicuri di prendere tre stelle.

Accade quindi la prima falla.

-Raga non ci sono piatti.
-Come non ci sono piatti?
-Devo servire la minestra che sta sul fuoco
-Sono sporchi, chi li lava?
-Io sto affettando i pomodori non posso
-Li lavo io
-Non c’è più spazio sul tavolo, dove metto le cipolle?
-Boh, buttale per terra
-Raga la minestra sta per bruciare
-Hai servito la comanda?
-O lavo i piatti o servo le comande, fallo tu
-Sta bruciando, sta bruciando, levala
-Non mi fa passare!
-È ANDATA A FUOCO LA CUCINA
*panico generale*
-Dove sta l’estintore??
-Sta dall’altra parte della cucina
-Oh ma sti piatti?
-Passami i pomodori affettati
-Non sono affettati, affettali tu
-Servi la comanda!!

TIMER SCADUTO, 1 stella per la partecipazione.

Cavallo che vince non si cambia

Overcooked 2 non stravolge né cambia le meccaniche del gioco, un po’ come per Pokémon che in qualche modo riesce a ripetere le stesse cose da più di 20 anni. Troviamo quindi nuovi cibi da preparare, come il Sushi, la pasta, la pizza, persino le torte, ma le meccaniche per preparare sono identiche, e la sensazione è quella di giocare appunto lo stesso Overcooked che abbiamo imparato ad amare/odiare. La differenza più notevole si nota invece nella tipologia di livelli, molto più dinamici che in passato, ed anche più folli, spingendo i giocatori ai limiti ostacolando la collaborazione rompendo le cucine a metà, e costringendoli a gestire le situazioni sul momento e cambiare strategia.

Un’ottima aggiunta che il primo davvero necessitava è quella del multiplayer online, che arriva finalmente nel sequel. Utile quindi nel caso non abbiate abbastanza controllers per divertirvi con i vostri amici. È possibile anche giocare da soli, incredibilmente, passando da un personaggio all’altro con un tocco del pulsante, ma la qualità del gameplay e conseguente divertimento subiscono un calo netto rispetto al multiplayer locale, essendo il titolo strutturato per essere giocato con gli amici accanto.

In poche parole

Overcooked 2, così come il precedente, è un titolo che trae il suo fascino dal multiplayer locale, rendendo una semplice serata con amici in una divertente e frenetica sessione di gioco, tra urla e risate. Non vi sono particolari novità rispetto a quanto visto nel primo, e forse diamo ragione agli sviluppatori per questa scelta. Il titolo funziona bene così com’è, senza bisogno di rivoluzionare il genere, anche se la voglia di qualcosa di nuovo rimane comunque presente, e la varietà di nuovi cibi non è comunque tale da rendere pienamente soddisfacente il seguito. In breve, se avete amato il primo, e volete di più, Overcooked 2 allora è il gioco per voi, ma non aspettatevi comunque grandi cambiamenti.