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Recensione Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4

Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4 approda finalmente, dopo un rinvio di qualche mese, nei negozi, mettendo la parola fine ad una delle saghe che ha appassionato molti ragazzi di tutto il mondo. Sarà stato un degno finale per una collana di videogiochi molto apprezzata anche dal pubblico? Scopriamolo con la recensione del nostro
Gianmarco "St Jimmy" Forcella

di: Gianmarco Forcella

Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4 approda finalmente, dopo un rinvio di qualche mese, nei negozi, mettendo la parola fine ad una delle saghe che ha appassionato molti ragazzi di tutto il mondo. Sarà stato un degno finale per una collana di videogiochi molto apprezzata anche dal pubblico?

Dove eravamo rimasti…

La storia dUltimate Ninja Storm 4 si riallaccia agli eventi a cui si era fermato il suo predecessore “canonico”, Ultimate Ninja Storm 3: Naruto e Killer Bee hanno fatto il loro ingresso nella Quarta Guerra Mondiale Ninja e stanno affrontando Tobi, scoprendone poi la vera identità. Non volendoci dilungare oltre sulla storia, essendoci potenziali spoiler per chi non è in pari con i fumetti o con l’anime, ci limitiamo a dire che ciò che si vede all’interno dell’ultimo titolo di CyberConnect 2 arriva fino al 700esimo capitolo del
manga, ovvero l’ultimo. 
Anche se non parleremo di quello che viene narrato nel gioco, spenderemo due parole su come ciò sia narrato, a partire dal menù principale dedicato alla modalità storia. Gli eventi iniziano con un flashback, in cui il giocatore viene introdotto alla rivalità storica tra i personaggi di Madara Uchiha e Hashirama Senju per poi essere catapultati nel presente, momento in cui la storia si divide in due spezzoni (e in alcuni tratti si riunisce in un unico filone narrativo): quella di Naruto, impegnato sul campo di battaglia a combattere Obito e quella di Sasuke, impegnato a dirigersi verso il Villaggio della Foglia per avere un colloquio con i precedenti Hokage. Il tutto è proposto in forma episodica, per un totale di quattro, con tanto di riepilogo ogni volta che si accede alla modalità storia e di anticipazione di quanto succederà.
All’interno della modalità campagna le missioni sono ben differenziate: l’arancione sta ad indicare le battaglie con i boss, il viola quelle “drammatiche” (ovvero scontri di una certa rilevanza anche ai fini della trama) e quelle celesti indicano degli eventi secondari che vengono esposti molto bene. 
Dopo gli eventi della modalità Storia, che non verrà sicuramente ampliata con futuri DLC, il giocatore può anche decidere di cimentarsi nella modalità “Avventura”, in cui si affrontano alcune storie create ad hoc dal team di sviluppo ma che in un certo senso vanno ad approfondire certe cose che avvengono prima e dopo la fine di Naruto.

Mugen Tsukuyomi

Concettualmente, le basi di gameplay sono rimaste invariate: si gioca con un personaggio (questa volta si hanno a disposizione oltre 100 personaggi, quindi un roster molto vasto), si scelgono i supporti e si combatte contro un amico o la CPU. Ci sono però delle novità molto interessanti, a cominciare porprio dai personaggi di supporto: vi stufate di combattere con il vostro personaggio attuale? Nessun problema: inclinando la levetta analogica destra in basso o in alto, è possibile cambiare personaggio attualmente in uso con uno di quelli a disposizione come supporto, con il quale si condividono sia la barra della vita che chakra. Altre gradite novità sono senz’altro la “distruzione del costume”, che cambia per l’appunto l’outfit del personaggio ogni qualvolta il personaggio raggiunge certi valori nella barra della vita e la possibilità di poter combattere anche sulle pareti senza dover essere necessariamente trasportati (come accadeva in Ultimate Ninja Storm 2) sui muri, rendendo il tutto più dinamico ma anche, in un certo senso, realistico.
Da menzionare a parte è invece la barra di sostituzione: fin dal primo titolo uscito per PS3, il giocatore aveva la possibilità di usare, per un numero limitato di volte, la tecnica della sostituzione per evitare i colpi del nemico. Ciò è stato drammaticamente modificato in Ultimate Ninja Storm Revolution, facendo sì che questa barra si rigenerasse dopo un tot tempo. In Ultimate Ninja Storm 4 invece, la barra di sostituzione si rigenera anche subendo danni avversari. 
La novità messa più in evidenza nel corso di questi mesi è però, senza dubbio, la “Tecnica Suprema Legame”: dopo aver usato diverse volte il supporto ed aver riempito, di conseguenza, l’indicatore Storm, è possibile sferrare una potente mossa finale con i propri compagni di supporto dando il via ad una sequenza animata notevole. Naturalmente ci sono moltissime combinazioni ma la più banale che vi portiamo in esempio è senza dubbio quella della Squadra 7, ovvero usando Sasuke, Naruto e Sakura come personaggi.
Nella modalità Storia, può anche capitare a volte di doversi ritrovare a soddisfare le cosidette “Azioni segrete” per poter progredire in uno scontro: queste possono essere, ad esempio, avvicinarsi ad un personaggio durante una battaglia o continuare a lottare.
Nella modalità Avventura invece, il giocatore è libero di poter girare tutto il mondo creato da Masashi Kishimoto con pochissimi tempi di caricamento e svolgere tutte le missioni secondarie e/o principali che desidera.

I dettagli che contano

Graficamente parlando il nuovo Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4 è un capolavoro per gli occhi. La differenza tra cartone animato e videogioco sembra quasi inesistente: i modelli poligonali dei personaggi sono stati creati in maniera eccellente, complice anche il fatto di aver finalmente eseguito l’upgrade alle nuove generazioni di console ed avere quindi più memoria a disposizione. Ma non solo: la gestione di modelli poligonali molto grossi (esempio: la battaglia con il Dieci Code) hanno finalmente le giuste risorse per essere gestite, il che vuol dire quindi niente più cali di frame o rallentamenti durante le fasi di gioco come accadeva in Ultimate Ninja Storm 3. 
L’approccio a PlayStation 4 ed Xbox One ha reso anche possibile la cura nei dettagli sia di personaggi come Gamabunta ed Aoda (rispettivamente, un rospo ed un serpente) sia nei personaggi e nelle cutscene. 
Per quanto riguarda il doppiaggio, il gioco si avvale dei doppiatori originali sia nella versione inglese che in quella giapponese mentre il comparto audio differisce rispetto a quello del cartone. 

Tirando le somme

Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4 è forse il gioco che tutti i fan di Naruto aspettavano. Cancella quasi tutte le meccaniche di gioco “sbagliate” introdotte dallo spinoff “Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm Revolution” per introdurre piccole migliorie in meglio. Graficamente parlando è eccelso, forse uno dei migliori titoli della serie rilasciati finora e che lo rendono per certi versi addirittura preferibile all’anime. 
Da fan di Naruto, attendevo da molto il rilascio del suddetto titolo ma ci sono due cose che non ho esattamente apprezzato: il primo è il modo di narrare la storia principale usato per una certa parte della storia e il secondo è il fatto che il gioco è durato veramente troppo poco, avendolo letteralmente divorato. 
Cercando di espandere un attimo meglio sul primo punto, evitando possibili spoiler: mentre avrei preferito un Ultimate Ninja Storm interamente composto di cutscene create al computer, fino a poco prima della metà della storia principale vengono usate prevalentemente immagini estratte dall’anime, scelta che non ho esattamente condiviso e che avrei trovato più sensata magari per momenti di flashback. 
Una cosa che invece ho sicuramente apprezzato è stata la Modalità Avventura che cerca, per l’appunto, di spiegare alcune cose avvenute poco dopo il finale del gioco.
Probabilmente questo sarà l’ultimo Naruto che vedremo per un po’ fino alla serializzazione di Boruto, il seguito annunciato da Kishimoto, ma è stata una bella corsa, con titoli che sono sempre stati validi ed avevano ad ogni capitolo novità sostanziali, spesso reinventando di poco anche la formula di picchiaduro proposta. L’unico rimpianto che ho è il non aver visto un Naruto open-world, in cui fosse possibile girare liberamente e senza micro caricamenti interni, come accade per esempio nei villaggi, in cui le mappe non sono unificate in una sola.

  • Graficamente eccezionale

  • Roster immenso

  • Storia e finale narrato meglio del fumetto…

  • …Anche se la scelta “stilistica” adoperata per quasi metà gioco non ci è piaciuta particolarmente

  • Nuove meccaniche di gioco che non svecchiano più del dovuto la formula

  • Sono ancora presenti tempi di caricamento, seppur insignificanti, nella parte d’Avventura e le mappe dei Villaggi sono ancora divise per settori