Recensioni

Recensione Luigi’s Mansion 2

Nella notte senza luce una leggera brezza gelida avvolge la magione sulla collina. Ora è abbandonata dall’uomo ma i lampi di luce scorti alla finestre e i sinistri cigolii svelano come i vecchi abitanti siano tornati padroni. Il dottor Strambic è scappato nel suo sicuro bunker tecnologico dopo aver capito il vero motivo per cui i suoi aiutanti fantasmi siano tornati alla loro natura molesta e spaventevole: qualcuno ha frantumato la falce di luna viola che li teneva amichevoli, nascondendone i pezzi. Dopo tanti anni, ancora una volta, l’ingegno di Strambic ha bisogno del coraggio e delle abilità del compagno di un’avventura incredibile: Luigi.

di: Giovanni Manca

Nella notte senza luce una leggera brezza gelida avvolge la magione sulla collina. Ora è abbandonata dall’uomo ma i lampi di luce scorti alla finestre e i sinistri cigolii svelano come i vecchi abitanti siano tornati padroni. Il dottor Strambic è scappato nel suo sicuro bunker tecnologico dopo aver capito il vero motivo per cui i suoi aiutanti fantasmi siano tornati alla loro natura molesta e spaventevole: qualcuno ha frantumato la falce di luna viola che li teneva amichevoli, nascondendone i pezzi. Dopo tanti anni, ancora una volta, l’ingegno di Strambic ha bisogno del coraggio e delle abilità del compagno di un’avventura incredibile: Luigi.

Ritorno alla Magione

Buonanotte e ben tornati nelle lugubri atmosfere a cui, ben poco, Nintendo ci ha abituato. Il riferimento è ovviamente al leggendario Luigi’s Mansion, gioco originalissimo rilasciato ormai quasi dodici anni or sono per il mai troppo osannato GameCube. Dal momento che sono trascorsi oltre due lustri, in questa analisi eviteremo il più possibile il confronto con Luigi’s Mansion 2 ma, concedeteci un piccolo sfogo: cara Nintendo, un giorno ci svelerai, in modo plausibile, perché ci hai fatto aspettare così tanto tempo?
Ritornando al plot narrativo, se nella prima avventura era stato Luigi ad aver bisogno del bizzarro dottor Strambic per superare i pericoli della magione infestata per salvare l’illustre fratello Mario, in questa nuova avventura è lo scienziato che chiama in aiuto lo spilungone per catturare i fantasmi e tornare in tutta tranquillità nella sua dimora. Come? Ovviamente servendosi delle “fantasmagoriche” invenzioni dell’occhialuto scienziato, nel tempo perfezionate e potenziate. Misteri, case infestate, scienza occulta: ma, di quale tipo di gioco stiamo parlando? Dovendo inquadrare Luigi’s Mansion 2 in una categoria video ludica moderna, diremmo che si tratta di una avventura horror con forti elementi che attingono ai survival e puzzle game, conditi da un umorismo e leggerezza che hanno pochi eguali nel panorama videoludico. Le dinamiche del gioco fanno il verso ai survival classici, in particolare ai primi capitoli del celeberrimo Resident Evil: l’atmosfera horror, l’esplorazione di luoghi pericolosi, la lotta con nemici terrificanti, la genialità di enigmi vari e stimolanti, la forza di resistere e raggiungere la salvezza ai limiti dell’energia vitale
Come anticipato, il tutto è costruito secondo la teatralità umoristica distintiva dei personaggi protagonisti, da Luigi al dottor Strambic, fino ad arrivare ai fantasmi e boss più cattivi.
Difficilmente è possibile imbattersi in un protagonista così ben caratterizzato come il nostro eroe in questa sua veste: il procedere sicuro, canticchiando la musica di sottofondo, lo sbattere dei denti piuttosto che strabuzzare gli occhi davanti a lampi improvvisi, l’aprire con paura una porta, l’esultare dopo aver catturato un fantasma, creano un’empatia quasi … preoccupante.

Poltergust 5000

Abbiamo fatto riferimento all’atmosfera e all’arduo compito che Luigi è chiamato a svolgere dunque è il caso di soffermasi con più attenzione alle dinamiche di gioco. La sua uniche “armi” sono il Poltergust 5000, evoluzione del vecchio 3000, un vero e proprio aspiratutto super potenziato ed una torcia modificata. Il Poltergust, capace anche di soffiare, permette di interagire con numerosi elementi dello scenario ed andare così alla scoperta di segreti nascosti, risolvere gli enigmi e, ovviamente, aspirare i fanstasmi nemici. Fortunatamente, non è semplice come sembra: alcuni ectoplasma sono davvero tosti e l’abilità chiesta al giocatore non è tanto quella di aspirarli ma, piuttosto, capire il loro punto debole prima di scatenare la potenza del Poltergust! Se per i più deboli è sufficiente accecarli con un lampo della torcia, per altri invece è necessario prima capire come eliminare i loro strumenti di difesa (specchi, occhiali, pale e molto altro) per poi aspirarli con sadica soddisfazione. Il livello di difficoltà sale bruscamente quando ci si imbatte nei Boo, i ciucciuti fantasmi tanto cari all’universo di Mario e famiglia, e nei boss di fine livello, in cui tattica, intuito e pazienza costituiscono requisiti fondamentali per avere la meglio. Il Poltergust è anche un formidabile strumento di esplorazione ed interazione, potenziabile grazie alla raccolta di monete e tesori: aspirare tende, tovaglie, piante, ragnatele e altre decine di elementi diventa non tanto un’attività accessoria fine a se stessa, ma l’unico modo per scoprire tesori e strade nascoste, nemici altrimenti introvabili, come i già citati Boo. Il Poltergust e la torcia ci servirebbero a poco, comunque, se non avessimo anche il magico Arcobaluce, un raggio multicolore in grado di svelare porte e passaggi invisibili.
Il sistema di controllo sfrutta le caratteristiche tecniche del 3dS, soprattutto per quanto riguarda la gestione della visuale e della direzionalità dei vari strumenti in mano a Luigi. Intendiamoci, la visuale è la classica vista già nel primo episodio con la telacamera che segue il protagonista, quasi sempre al centro dello schermo, avvicinandosi o allontanandosi a seconda della situazione di gioco: inclinare la console permette di spostare lo sguardo in alto e in basso o a destra e sinistra, mentre non è possibile gestire manualmente lo zoom o qualsiasi tipo di rotazione. La stessa soluzione è stata studiata per gestire il gettito del Poltergust ma in questo caso, onestamente, non lo abbiamo trovato molto comodo, soprattutto nelle fasi di azione più concitate in cui evitare i fantasmi e catturarli è una faccenda complessa. Molto più comodo in questo caso affidarsi ai pulsanti X e B che, senza sfruttare il giroscopio, permettono di alzare o abbassare il flusso del Poltergust. Avrebbe fatto molto comodo in questo caso l’implementazione del Circle Pad ma nella versione da noi testata non è supportato e pare che sia una decisione definitiva. La giocabilità, sottolineiamo, non è pregiudicata ma un’alternativa di questo tipo avrebbe potuto far comodo a molti giocatori.
Terminare l’avventura non porta via molte ore di gioco ma è sempre stimolante, con pochissimi cali di interesse, con una curva di difficoltà calcolata in modo magistrale, sia per quanto riguarda gli enigmi sia per quanto riguarda la cattura dei simpatici ectoplasma. In questo ritorno aLuigi in versione GhostbusterNintendo ha voluto proporre qualcosa di diverso anche per quanto riguarda gli scenari e le ambientazioni, ma non vi diciamo di più per non rovinarvi la sopresa. Altra nota di rilievo: Nintendo ha introdotto una interessante modalità multiplayer, sia online cheoffline. Ci troviamo catapultati nella Torre del Caos, in cui potremo affrontare diverse sfide a seconda della modalità di gioco preferita: Cacciatore (gioco di squadra in cui si devono catturare i fanstasmi e scalre i piani della torre prima dello scadere del tempo), Tempo (trovare la botola prima dello scadere del tempo risolvendo i puzzle), Poltercuccioli (scovare tutti gli esserucoli grazie all’Arcobaluce). Ci teniamo a sottolineare come in modalità offline sia possibile giocare anche con amici non in possesso di una copia del gioco, seppure in una versione limitata.

Lampi nella notte

No, non fraintendete, con questo titoletto non vogliamo dire che ogni tanto, in una realizzazione grafica mediocre ci sia, ogni tanto, una chicca da ricordare, semmai tutto il contrario. Il riferimento piuttosto va agli ottimi effetti luce sfoggiati in tutto il gioco: i riflessi negli specchi, il fascio luminoso della torcia, la fluorescenza dei fantasmi, il baluginio attraverso le finestre ma, naturalmente, non c’è solo questo. Fin dalle prime schermate ci si rende conto di quanto Nintendo abbia curato la grafica, sia dal punto di vista stilistico che da quello squisitamente tecnico. Davvero eccellenti le animazioni di Luigi, dal procedere in punta di piedi alla fuga a rotta di collo, ma anche quelle dei comprimari sono degne di nota. Molto dettagliati e vari gli scenari anche se nelle inquadrature più ravvicinate si intravede qualche “spigolo” di troppo. L’effetto 3Dgenerato dallo schermo raggiunge apici di eccellenza che poche volte abbiamo riscontrato, non tanto per la particolare natura “horror” degli elementi quanto per la sapiente regia della visuale e delle “apparizioni” improvvise. La musica di sottofondo probabilmente poteva osare di più, soprattutto in relazione alla sua varietà, ma rimane una delle più accattivanti e coinvolgenti ascolatate negli ultimi anni.

Un diamante è per sempre

Luigi’s Mansion 2 è un titolo imperdibile per tutti, qualsiasi sia il genere videoludico preferito. Oltretutto, considerando la generazione attuale, non riusciamo a trovare un altro titolo che possa essere confrontato alla nuova avventura di Luigi, almeno per quanto riguarda il concept e le dinamiche di gioco. Paradossalmente, pur trattandosi di un gioco con poche differenze rispetti al suo prequel, si dingue infatti per la sua orginalità e unicità. Insomma, se avete un 3DS, dovreste già aver capito cosa fare.