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Recensione Little Inferno

Una delle novità proposte da Nintendo in questa sua nuova generazione è un occhio di riguardo verso il mondo indie. Una prova di questo è la presenza tra i titoli di lancio sull’eShop di Little Inferno, nuovo gioco della Tomorrow Corporation, compagnia nata dall’unione di Kyle Gabler e Allan Blomquist (autori di World of Goo) e Kyle Gray (autore di Henry Hatsworth in the Puzzling Adventure).
Un titolo decisamente fuori dagli schemi che fino a qualche mese fa non avremmo pensato di trovare su una console della casa di Kyoto.

di: Andrea "Macchiaiolo" Barbara

Una delle novità proposte da Nintendo in questa sua nuova generazione è un occhio di riguardo verso il mondo indie. Una prova di questo è la presenza tra i titoli di lancio sull’eShop di Little Inferno, nuovo gioco della Tomorrow Corporation, compagnia nata dall’unione di Kyle Gabler e Allan Blomquist (autori di World of Goo) e Kyle Gray (autore di Henry Hatsworth in the Puzzling Adventure).
Un titolo decisamente fuori dagli schemi che fino a qualche mese fa non avremmo pensato di trovare su una console della casa di Kyoto.

Neve e gelo non stanno in cielo

I fiocchi di neve battono pesanti sul vetro della finestra, l’atmosfera grigia è opprimente e desolante, da quanto sta durando questo inverno? Mi stringo nelle coperte mentre osservo Teddy, il mio orsetto di peluchebruciare dentro il camino, ammiro i suoi occhietti dolci diventare piccole pozze colorate di plastica fusa… Prima che le fiamme si spengano getto distrattamente il modellino di Jeep arrivato ieri. E’ buffo vedere le sue ruote contorcersi, sembra quasi che il pilota urli in preda al panico,ma è un pensiero veloce e lo scaccio subito via spulciando il catalogo pronto ad ordinare nuovi giocattoli per il mio camino.
Questa è una versione romanzata di quello che effettivamente è Little Inferno.
Un inverno rigido e inspiegabilmente lungo ha bloccato gli abitanti nelle loro abitazioni e l’unico modo per riscaldarsi è utilizzare un camino molto particolare prodotto dalla Tomorrow Corporation: il Little Inferno, appunto. Ovviamente non parliamo di un camino qualsiasi, quello in nostro possesso si alimenta solo grazie ai nostri giocattoli. L’ambientazione è molto particolare, gli oggetti che possono essere bruciati sono disegnati in modo bizzarro e per certi versi anche inquietante, così come la trama che piano piano va chiarendosi con il proseguire della storia.
Con un sistema che sembra una chiara denuncia al mondo consumista di cui anche gli sviluppatori fanno parte, il gioco prosegue introducendo altri personaggi, tramite lettere recapitate al nostro protagonista.

Combo fiammeggianti

Little inferno è un prodotto difficile da descrivere perché è difficile da inquadrare. Il concetto di gioco alla base dello stesso sistema è di una semplicità disarmante.
Il giocatore ordina su cataloghi, che con il proseguire della partita aumentano di numero, oggetti vari pagandoli in monete di gioco, per poi bruciarli nel camino e guadagnare una somma pari o superiore a quella spesa. La conseguenza diretta è che è impossibile rimanere senza monete, una chiara volontà degli sviluppatori di voler far proseguire il giocatore senza particolari intoppi.
Un sistema di combo tra oggetti rende le partite una continua ricerca nei cataloghi condita da uno studio degli oggetti e dei loro effetti una volta in fiamme. Infatti gli articoli, una volta infiammati, si animano con un effetto unico, il più delle volte inaspettato, che deve essere esaminato per capire come poterlo utilizzare per realizzare una delle 99 combo presenti nel gioco.
Una combo realizzata, a parte l’ovvia soddisfazione personale, regala al giocatore dei tagliandi da utilizzare per velocizzare i tempi di consegna degli articoli.
Se gli oggetti sono realizzati con un design malato e decisamente fuori parametro, questo aspetto è ancora più accentuato nelle combo che risultano crudeli e dense di humour nero.

Un camino nel mio pad

L’aspetto tecnico di Little inferno è impeccabile. Nonostante la quasi totalità del gioco si svolga davanti ad un camino, la cura posta nella realizzazione degli oggetti e nell’inserire piccoli particolari è quantomeno maniacale. 
Ma è la componente artistica a farla da padrona, i toni oscuri e disturbati permeano tutti gli articoli dei cataloghi, fin nella loro descrizione, e trovano l’apice negli effetti di questi una volta in fiamme.
Evitiamo di anticipare uno qualsiasi di questi effetti, perché scoprirli è una buona parte del gioco stesso.
La storia, apparentemente inconsistente, si fa sempre più presente col proseguire delle partite e si va ad infilare in un angolo remoto del cervello, grazie anche a musiche d’atmosfera anche se un po’ limitate nel loro numero. Piano piano l’esile trama si trasformerà in un dubbio esistenziale e la voglia di capire diventerà fame di conoscenza. 
Il sistema di controllo prevede l’utilizzo del Gamepad WiiU, sfruttando solamente il touch per trascinare gli oggetti acquistati all’interno del camino o del mote Wii che invece funge da puntatore. Entrambi si sono rivelati ottimi, anche perché il gioco non prevede un gameplay particolarmente articolato.
E’ possibile anche giocare sfruttando solamente il Gamepad WiiU e facendo a meno della tv, anzi giocando con questo capiterà molto spesso di prestare attenzione solamente allo schermo touch, visto che in realtà replica esattamente ciò che è mostrato nel grande schermo.

Un viaggio disturbante a caro prezzo

Dare un giudizio univoco a Little Inferno è quantomeno complicato, per la natura stessa di non-gioco che permea l’intera produzione. Il suo sistema di gioco, che lo avvicina ad un sandbox, lascia spiazzato il giocatore meno smaliziato e potrebbe portare o all’immobilità e conseguente noia o alla frenesia di consumare gli oggetti perdendosi il gusto macabro e misterioso che trasuda da ogni poro.
A questo si aggiunge un costo non propriamente accattivante, più alto della media dei giochi presenti su eShop. 
Se avete ancora dubbi un consiglio che possiamo darvi è di controllare le offerte che si susseguono abbastanza regolarmente e di approfittarne appena possibile, pena perdersi un’esperienza unica che non deve mancare nel bagaglio di ogni giocatore.