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Recensione Legend of Kay Anniversary

di: Marco Licandro

Legend of Kay è il nome di un gioco di action-adventure uscito nel 2005 su PlayStation 2, e torna oggi in versione remastered riportandoci in un mondo immaginario fatto di tribù animali, quali gatti, topi, gorilla, e via dicendo, ed è la prova tangibile di quanto tutt’oggi sia difficile riproporre questa tipologia di gioco salvo prendere i provvedimenti necessari. Curiosi? Vediamo insieme.

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La storia in breve

Nel gioco, ci ritroveremo in una realtà alternativa dove gli animali comunicano tra loro e apprendono l’arte del combattimento. Divisi in fazioni, più per razza che per ideologie, essi vivono in villaggi ricoperti dal verde, con difese rudimentali create con il legno, e case profondamente ispirate a quelle classiche del Giappone feudale. Kay, protagonista della vicenda, è un allievo di una scuola di arti marziali che verrà però chiusa, spingendolo a mettersi in cammino verso un avventura che lo porterà a sconfiggere le fazioni avversarie.

Il lavoro del remastered

Come ogni remastered che si rispetti, è stata effettuata una pulizia generale sulla grafica di gioco ed un aumento della risoluzione fino a 1080p. Oltre a contorni senza aliasing, e texture migliorate, vediamo anche una UI dell’interfaccia diversa rispetto a quanto originariamente proposto Playstation 2, perdendo l’interessante sfera con informazioni multiple e distribuendole in maniera probabilmente più semplice ma meno ricercata. Altro cambiamento è il framerate, sicuramente più soddisfacente, ma le migliorie finiscono qui, cosa che fa storcere il naso principalmente per via della pecca maggiore del titolo: la telecamera.

Non se ne può più

Vero incubo del gamer, la telecamera non funzionava ai tempi di PS2, e continua a non funzionare oggi, rendendo gli scontri incredibilmente ostici solo perché non sarà possibile inquadrare il nemico, mancando infatti opzioni per bloccare la visuale sul nemico. A questo punto, quando un gioco ha dei difetti così ovvi, il solito incremento della risoluzione e pulizia contorni non soddisfa e non deve essere accolto positivamente. Bastava davvero poco per rendere il titolo godibile, ma bisognava lavorarci su. Già il gioco non brillava certo di carisma, o di un gameplay da 10 e lode, per via di una fisica sbilanciata, combattimenti che non entusiasmano, boss che non creano nessuna sfida… ed ancora illustrazioni per la storia prive di talento grafico, ed un doppiaggio che lascia a desiderare.

Ne vale la pena?

Cambiare quanto citato consisterebbe in un remake, quale non è Anniversary, ma la gestione della telecamera sarebbe stata realmente una svolta per il gameplay. Traendo le conclusioni, in base al lavoro svolto e a quanto visto, nel 2018 non si sentiva assolutamente il bisogno di un remastered,. Questo vale non solo per chi l’ha già giocato, ma anche per i più piccoli ai quali di sicuro non mancano le alternative valide da giocare. Il nostro consiglio spassionato è: passate oltre.