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Recensione Inazuma Eleven 3: Ogre All’Attacco

Con i due precedenti capitoli, ovvero Lampo Folgorante e Fuoco Esplosivo, la serie di Inazuma Eleven si era fatta attendere non poco da noi occidentali. Nonostante sia cosa risaputa che varie produzioni nipponiche impieghino svariati mesi, se non anni, per compiere la traversata verso l’Europa, si può benissimo dire che Inazuma Eleven 3 abbia certamente esagerato. In quei tre anni di attesa infatti vi è stato perfino un cambio da console: la produzione si è infatti dovuta spostare dall’ormai vissuto NDs al neo entrato 3DS, con tutte le magagne tecniche e non del caso.
Tuttavia, a distanza di neanche cinque mesi, la serie torna in campo con Ogre All’Attacco, capitolo che porta con sé, ancora, il numero tre sulla copertina. Scopriamo perché.

di: Chris "matetrial" Calviello

Con i due precedenti capitoli, ovvero Lampo Folgorante e Fuoco Esplosivo, la serie di Inazuma Eleven si era fatta attendere non poco da noi occidentali. Nonostante sia cosa risaputa che varie produzioni nipponiche impieghino svariati mesi, se non anni, per compiere la traversata verso l’Europa, si può benissimo dire che Inazuma Eleven 3 abbia certamente esagerato. In quei tre anni di attesa infatti vi è stato perfino un cambio da console: la produzione si è infatti dovuta spostare dall’ormai vissuto NDs al neo entrato 3DS, con tutte le magagne tecniche e non del caso.
Tuttavia, a distanza di neanche cinque mesi, la serie torna in campo con Ogre All’Attacco, capitolo che porta con sé, ancora, il numero tre sulla copertina. Scopriamo perché.

Un non sequel

Un po’ come lo era stato Pokémon Platino per Diamante e PerlaInazuma Eleven: Ogre All’Attacco riprende la storia del capitolo predecessore e vi ci aggiunge un tocco in più. Coloro che hanno già giocato Lampo Folgorante e Fuoco Esplosivo assaporeranno quindi un forte senso di déjà vu, rivedendo Mark Evans in mezzo a graditi ritorni e cupe apparizioni intento a rappresentare la nazionale nipponica nel torneo mondiale per eccellenza. Le scene dunque si ripetono: stesse location, stessi personaggi, stessi discorsi. Ciò che dà quel pizzico di cambiamento risiede in Canon Evans, pronipote del capitano Mark proveniente dal futuro. Infatti, alla storia che già conoscevamo, se ne contrappone una seconda collocata a circa 80 anni dalle vicende vissute originariamente. Parallelamente alla nostra scalata verso la vetta del mondo, scopriremo passo passo le cattive intenzioni della squadra Ogre, intenta ad elaborare un piano per tornare indietro nel tempo e cambiare il corso degli eventi per arrivare ad un mondo dove non esiste più il calcio. Ed è per questo motivo che Canon dovrà incontrare il suo bisnonno Mark e cercare di sventare il pericoloso complotto e al contempo assicurare che il capitano e i suoi amici rimangano in gara per la vittoria del titolo di più grande squadra di calcio.
Le due storie andranno quindi pian piano a fondersi l’una con l’altra, ma si capisce bene che almeno per la parte originale della storia il magnetismo che può dare è piuttosto basso. Le cose si fanno più interessanti addentrandosi nella fase più sviluppata della trama, quando ormai il team Ogre ha fatto apparire più che chiare le proprie intenzioni. Ma se siete fan della serie, poco vi importerà di ripercorrere i passi di Lampo Folgorante e Fuoco Esplosivo.

Il solito Inazuma

Un titolo di questo genere non può che riproporre la stessa formula dei due “semi” predecessori, anche se in realtà il gameplay della serie Inazuma è rimasto pressoché lo stesso sin dagli inizi. Ciò che troveremo di nuovo risiede come al solito nei collezionabili, giocatori da ingaggiare e mosse inedite. Si ripropone quindi lo stesso gameplay, semplice ed abbastanza intuitivo, adatto anche per coloro che si avvicinano per la prima vola alla serie. Il bello è che occorrono giusto una manciata di partite per entrare subito nelle meccaniche di gioco e potersi liberare in un paio di tocchi dalle sfide random in cui capitiamo girando per le varie location. Coloro che invece si sentono già immersi nello stile Inazuma, riassaporeranno sin da subito quella certa ripetitività degli scontri chiudendo comunque un occhio in quanto fan della serie. Nonostante infatti tutti i vari capitoli si differenzino tra loro quasi esclusivamente per la trama, lo stile in cui essa viene raccontata fa sì che i difetti del gameplay passino in secondo piano. Con un doppiaggio interamente in italiano e scene d’intermezzo in pieno stile anime, sembrerà quasi di essere davanti ad un episodio della serie televisiva. Soltanto una cosa fa storcere il naso: il sistema di salvataggio. Bisogna sempre ricordarsi di salvare la partita prima di un match importante in quanto per poter andare avanti la trama non ammette sconfitte. Nel malaugurato caso non si uscisse vincitori da una partita, dovremmo ripartire dall’ultimo salvataggio e, dato che non è previsto un sistema dicheckpoint, si potrebbe rifare nuovamente parecchia strada.

Consigliato? Ni

In definitiva, consigliamo l’acquisto di Inazuma Eleven 3: Ogre all’Attacco solo ai fan o a coloro che non si sono mai avvicinati alla serie e ne sono incuriositi. Questi ultimi avranno per le mani un interessante titolo calcistico con meccaniche GDR in cui ogni contrasto, tiro e parata viene determinato sulla base di punteggi e caratteristiche del giocatore. Sarà divertente per loro allenare la propria squadra e ingaggiare nuovi calciatori incontrati durante il cammino. I primi invece si ritroveranno il solito Inazumacondito da una trama leggermente nuova ma comunque interessante. Per il resto, siamo nuovamente davanti ad un titolo pensato per NDs ma uscito per 3DS in occidente. Per importanti novità, sia a livello di gameplay che tecnico, dovremo attendere Inazuma Eleven Go!, studiato apposta per 3DS.