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Recensione Il Professor Layton e la Maschera dei Miracoli

Proverò a fare una recensione imparziale e oggettiva ma vi avviso da subito, è difficile. Quando un brand acquista così tanto potere da riuscire ad installarsi in sede permanente nel vostro cervello, non si può negare di esserne rimasti incantati. La mia "love-story" con le avventure di Hershel Layton soffre proprio di questo: per quanto ogni capitolo abbia i suoi alti e bassi, mi struggo continuamente desiderando una nuova avventura il prima possibile. A tal proposito ringrazio i tempi biblici impiegati per svolgere le traduzioni dei titoli poiché altrimenti, come accade spesso in amore, il troppo "stroppia". Con Il Professor Layton e la Maschera dei Miracoli, quinto capitolo della saga nonché secondo, in ordine cronologico (l'attuale trilogia trattasi infatti di un prequel), sentivo effettivamente il bisogno di uscire da questo rapporto-amoroso ormai troppo calato nella routine.

di: Manuel "haures" Di Gregorio

Proverò a fare una recensione imparziale e oggettiva ma vi avviso da subito, è difficile. Quando un brand acquista così tanto potere da riuscire ad installarsi in sede permanente nel vostro cervello, non si può negare di esserne rimasti incantati. La mia “love-story” con le avventure di Hershel Layton soffre proprio di questo: per quanto ogni capitolo abbia i suoi alti e bassi, mi struggo continuamente desiderando una nuova avventura il prima possibile. A tal proposito ringrazio i tempi biblici impiegati per svolgere le traduzioni dei titoli poiché altrimenti, come accade spesso in amore, il troppo “stroppia”. Con Il Professor Layton e la Maschera dei Miracoli, quinto capitolo della saga nonché secondo, in ordine cronologico (l’attuale trilogia trattasi infatti di un prequel), sentivo effettivamente il bisogno di uscire da questo rapporto-amoroso ormai troppo calato nella routine.

Miraaaaacolo! (cit.)

L’anima delle avventure di Layton è sempre la stessa: la storia. Spesso commovente e travolgente, a tratti mistica e a volte piatta; volubile e poliedrica da spesso l’impressione di essere molto infantile eppure rimane sempre capace di ammaliare il giocatore. In questo nuovo capitolo, Hershel viene invitato a Montedore, festosa cittadina nel mezzo del deserto che, volutamente, richiama un’ illuminatissima Las Vegas nelle cui vie impazza una fragorosa festa sulla falsa riga del nostrano carnevale veneziano. Angela Ledore, moglie del fondatore della città nonché amica d’infanzia di Layton, ne richiede i servigi per fermare l’operato del Gentiluomo Mascherato il quale è in possesso della Maschera del Caos, un misterioso artefatto che si dice doni il potere di far avverare miracoli, con la quale semina il terrore tra abitanti e turisti al fine di distruggere Montedore.
Mistero dopo mistero, enigma dopo enigma, Level-5 ha pianificato una trama che affonda le radici nel ribelle e spensierato passato da teen-ager “capellone” del professore. Focalizzandosi sulle origini della sua(?) passione per gli enigmi e per l’archeologia, dovuta sopratutto al profondo rapporto d’amicizia con il suo compagno d’avventure Randall Ascot, si gettano al contempo le reti per collegare questo (e il precedente) titolo al prossimo nonché finale episodio attualmente in sviluppo presso i loro studios. Se il termine “Aslant” non vi dice niente, consigliamo di rispolverare il film d’animazione “Il Professor Layton e l’Eterna Diva” prima di avvicinarvi al termine della storia. Nonostante un finale leggermente scontato, ciò che accade subito dopo i titoli di coda risveglia il giocatore dal torpore delle ultime ore di gioco facendo ben sperare affinché nel prossimo capitolo si raggiungano livelli di cliffhanger emotivo toccati solamente ne “Il Futuro Perduto”

Trucco e parrucco…

Croce e delizia di ogni avventura rimane da sempre il comparto enigmi. La recensione del precedente titolo, curata dallo stesso redattore che vi sta parlando ora, lamentava terribilmente una completa mancanza di innovazione nelle tipologie di enigmi proposti. Complice, quindi, sia l’effetto stereoscopico che un hardware molto più performante in termine di grafica 3D, ecco cheLevel-5 si migliora tramite una maggior varietà di giochi di logica, ingegno o acume. L’effetto stereoscopico è spesso accessorio, non affronteremo mai quesiti la cui soluzione dipenda dalla prospettiva, sebbene sia poi sapientemente amalgamato al contesto dell’enigma affrontato; lo stesso si può dire di personaggi e oggetti poligonali utilizzati negli enigmi, spesso animati da movimenti o azioni dinamiche che riflettono i nostri tentativi di risoluzione. L’insieme di queste due componenti permette sia di creare nuove modalità di gioco che di svecchiare le tipologie riproposte mediante nuove interazioni. Pennino, 3D e una veste grafica rinnovata diventano il mix perfetto in grado di restituirci il piacere di arrovellare la mente senza sentire il bisogno di sperperare la nostra preziosa scorta di monete aiuto. Il boost grafico di questo capitolo è sicuramente il cambiamento principale della serie, nonché quello più apprezzato. Abbandonato ilcharacter designin 2D, tutti i personaggi principali (e non) si animano su schermo nella loro versione a metà tra il poligonale e il toon-shading, realizzata in maniera egregia, aumentandone esponenzialmente l’espressività di ciascuno grazie a pose e animazioni fluide: impossibile non venire catturati dall’ampio gesticolare di Layton, dal click compulsivo di Emy o dall’esuberanza diGrosky! Oltre alle solite cut-scene anime, il titolo si arricchisce di filmati realizzati tramite l’uso del motore grafico ingame per rendere l’esperienza tridimensionale davvero a 360 gradi. I fondali rimangono l’unico elemento in 2D insieme all’immancabile valigetta/inventario. Questa scelta si sposa benissimo con l’effetto profondità donato dalla console; le ambientazioni vengono create “strato su strato” così da rendere perfettamente idea della disposizione di ogni elemento nello spazio. Le capacità della console hanno inoltre permesso agli sviluppatori di creare stupende e coloratissime aree, di dimensioni maggiori rispetto alle precedenti. In alcune saremo in grado anche di zoomare in punti particolari, rivelando ulteriori spazi da perlustrare. Il pennino diventa così una lente “da rabdomante” che ci avverte della presenza di un oggetto nascosto (moneta aiuto o artefatto collezionabile) con un cambio di colorazione, eliminando la frustrante modalità di ricerca tramite tocco compulsivo, adottata fino a questo capitolo.

Le avventure non finiscono mai… 

Ancora una volta, le avventure di Hershel non si limitano ai soli 150 enigmi compresi nella scatola. Una ricca sezione di mini-giochi è infatti raggiungibile dalla valigia di Layton. In primis vivremo le avventure di un bizzarro robottino giocattolo che dovremo giudare da un punto all’altro di alcune mappe, recuperate risolvendo gli enigmi, e secondo determinate mosse. Potremo anche inscenarci venditori per un giorno nel mini-gioco dell’emporio, disponendo sullo scaffale le varie merci in un determinato ordine che sappia invogliare i clienti a svaligiare l’intero negozio. Immancabile infine, l’animaletto di compagnia capace di intenerire il giovane Luke; allenando un paffuto quanto timido coniglietto alle arti drammatiche insceneremo curiosi teatrini mentre potremo interagire con lui come in una sorta di Nintendogs teneroso. Dopo ben 27 ore di gioco passate ad esplorare ogni anfratto delle nuove coloratissime ambientazioni, ragionando con calma su ogni enigma incontrato senza contare l’immancabile sezione “extra” armata di puzzle molto difficili, scaricabili giornalmente e gratuitamente per un anno intero, si rimane quindi piacevolmente soddisfatti della nuova avventura Laytoniana.

L’aspettavamo, professore…

Ancora una volta, il brand del professore tuba-dotato colpisce appieno il target a cui fa riferimento, ovvero, quella serie di giocatori che è stato capace di fidelizzarsi negli anni e che a gran voce chiede continuamente nuovi episodi. Ogni aspetto è stato rivisto, migliorato e ampliato in questo nuovo episodio che pecca di monotonia solamente verso le fasi finali dell’avventura a causa di qualche tipologia di enigma riproposta e per via di una trama modulare che appassiona all’inizio ma viene risolta con eccessiva facilità. Scoprire il passato diLayton diventa così un intermezzo gradito che si frappone alla narrazione della storia e distrae temporaneamente il giocatore dalla trama principale. Verso le fasi finali inoltre, l’esplorazione di alcune rovine cambieranno ancora una volta la struttura del gameplay, regalando quel “risveglio d’attenzione” di cui parlavamo più sopra.Menzione d’onore va ancora una volta al perfetto comparto audio che Tomohito Nishiurariesce a combinare per esprimere vere e proprie sensazioni attraverso i suoni. Ancora una volta il main-theme che accompagna il titolo sa rimanere impresso nelle menti dei giocatori mentre la canzone finale “Mysterious Flower” composta da Yumi Matsutoya richiama le iniziali atmosfere festose e chiude il circolo degli eventi non senza una nota di malinconia.

Se ancora non avete avuto modo di giocare nessun capitolo della saga, categoricamente non partite da questo, bensì iniziate subito il recupero, complici anche le vacanze natalizie poiché dopo aver completato anche Il Professor Layton e la Maschera dei Miracoli, non aspetterete altro che un’ultima, conclusiva, ciliegina sulla torta…