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Recensione Forza Motorsport 6

Non è certamente un segreto che uno dei punti di forza dell'ammiraglia Microsoft sia l'aver puntato molto sul brand Forza, tanto è vero che il quinto capitolo era già pronto per il day one della console. Bello sì, ma al suo esordio non poteva non sembrare una release forzata (scusate il gioco di parole): pochissime piste, tecnicamente discreto ma non eccezionale, assenza della pioggia e altre mancanze che non stiamo qui ad elencare tutte. Tra le mani oggi abbiamo il sesto capitolo della serie targata Turn 10 e possiamo già dire, andando un po' contro le regole di una recensione, che l'asticella si è alzata parecchio e i parametri di riferimento almeno su console non saranno più gli stessi.

di: Giovanni Manca

Non è certamente un segreto che uno dei punti di forza dell’ammiraglia Microsoft sia l’aver puntato molto sul brand Forza, tanto è vero che il quinto capitolo era già pronto per il day one della console. Bello sì, ma al suo esordio non poteva non sembrare una release forzata (scusate il gioco di parole): pochissime piste, tecnicamente discreto ma non eccezionale, assenza della pioggia e altre mancanze che non stiamo qui ad elencare tutte. Tra le mani oggi abbiamo il sesto capitolo della serie targata Turn 10 e possiamo già dire, andando un po’ contro le regole di una recensione, che l’asticella si è alzata parecchio e i parametri di riferimento almeno su console non saranno più gli stessi.

Vola solo chi osa farlo

Due amici per la vita, l’amore per la velocità che li separa e li unisce. E’ il bellissimo filmato che ci introduce al gioco e ci porta nel circuito cittadino di Rio de Janeiro alla guida della nuovissima supercar Ford GT 2017, erede della storica auto americana. Forza Motorsport 6 in altre tre prove di prologo ci illustra alcune delle novità del gioco, i modificatori, la notte, il bagnato e le caratteristiche del pre-gara, ma è solo un piccolo assaggio del mondo enorme che ci attende. La vastità dell’esperienza di gioco si palesa un po’ alla volta, quasi per non spiazzare il giocatore; solo apparentemente la carriera è strutturata nel modo classico, una serie dunque di eventi di diverse categorie di auto, quasi sempre in ordine crescente di prestazioni, dall’inizio alla fine. Turn 10 ha pensato però di mischiare un po’ le carte, con l’obiettivo di non annoiare troppo il giocatore, impegnato a lungo nelle stesse categorie, inserendo nel bel mezzo del calendario eventi e sfide con macchine completamente diverse. Ad esempio, mentre siamo impegnati in una serie sportclub, magari con vetture vintage, è possibile sbloccare e partecipare ad un evento di indycar sul circuito di Daytona. La novità, dunque, non è tanto l’evento in sé, quanto il suo inserimento in un contesto che alla lunga rischierebbe di essere monotono: finalmente non è più necessario terminare la serie di competizioni durante la carriera per provare le emozioni di sfide diverse. Il numero di gare e competizioni da disputare è davvero enorme tanto che il quantitativo di ore di gioco per riuscire a fare tutto o quasi non è lontano dalle cento complessive.

Velocità: non avere paura di morire, ma di non vivere

In più di dieci anni di esperienza Turn 10 ha evoluto tantissimo il suo sistema di guida, non solo grazie al fatto di aver a disposizione macchine più potenti su cui far girare la serie ma anche ai feedback degli appassionati. La prima caratteristica che salta all’occhio è la scalabilità della complessità e del grado di simulazione, che in questo sesto episodio raggiunge nuovi traguardi, permettendo a qualsiasi giocatore di trovare il feeling di guida che più si adatta alle proprie esigenze. E’ possibile settare lo sterzo in modalità simulazione e disabilitare ABS, TCS e SCS, soluzioni già viste ma che in questo caso hanno molta più incidenza rispetto agli episodi precedenti, soprattutto per il comportamento dell’auto che è molto più raffinato: cordoli, sabbia, erba, ritardo di linea, sterzata e accelerazione brusca, sono situazioni che restituiscono una risposta sempre diversa e gestirla, al massimo grado di simulazione, non è una cosa semplice da prendere alla leggera. Due grandi novità rispetto a Forza 5 riguardano proprio le condizioni di gara, la pioggia e le gare in notturna; nel primo caso purtroppo non abbiamo ancora la possibilità di provare situazioni di meteo variabile, dal momento che se la gara inizia con una determinata condizione meteorologica, questa non cambierà nel corso della stessa. L’effetto pioggia sul sistema di guida ha delle conseguenze decisamente realistiche, soprattutto perché la quantità di acqua può essere diversa nei vari punti della pista, una cosa è infatti guidare sulla strada bagnata in modo “regolare” altra cosa trovarsi una bella pozzanghera nel punto di corda o in traiettoria di sorpasso: in quest’ultimo caso la differenza di aderenza, trazione e controllo è notevole, il rischio di aquaplaning altrettanto. Abbiamo detto come il meteo non sia dinamico in gara, dobbiamo anche aggiungere come in alcune piste non sia possibile guidare sotto la pioggia, neppure in modalità gara singola in cui tutti gli altri parametri sono personalizzabili, scordatevi dunque di emozionarvi sotto la pioggia in piste come Rio, Monza o Indanapolis, solo per fare alcuni esempi. L’esperienza di guida eccellente proposta da Forza Motorsport 6 si completa grazie ad una intelligenza artificiale degli avversari che riesce a stupire anche i players che hanno macinato migliaia di chilometri in Forza 5 e Forza Horizon 2: il sistema Drivatar è stato infatti perfezionato, il comportamento delle 24 auto su pista (si, sono 24) è quanto di più simile al comportamento di un pilota umano si sia mai visto. Avevamo già dimenticato le poco credibili auto in fila indiana, cruccio di moltissimi giochi automobilistici, grazie a Forza 5 ma questa volta i Turn 10 hanno compiuto parecchi step in avanti: è possibile settare il livello di aggressività e di velocità dei Drivatar ma anche al loro minimo brillano spesso per imprevedibilità, ovviamente non solo sorpassi ma anche errori grossolani; diverse volte ci è capitato di veder sbagliare il pilota davanti dopo averlo messo sotto pressione a livello di tempi e/o di traiettorie. Un’esperienza unica.
Anche il sistema delle collisioni è stato perfezionato e mentre in Forza 5 spesso il calcolo dei danni era poco coerente con quanto accadeva realmente in pista (frequentemente un semplice tamponamento metteva completamente fuori uso l’auto), in questo sesto capitolo abbiamo avuto poco da lamentarci in questo senso.

Mi serve un nuovo garage

Grandi protagonisti di Forza Motorsport 6, e non poteva essere altrimenti, sono le auto e le piste, aspetti su cui era stato promesso di tenere in considerazione i feedback dei fan, delusi dalla poca varietà del quinto capitolo e dalla enormità dei suoi contenuti scaricabili riguardanti il parco auto. Le promesse sembrano essere state mantenute ma procediamo per gradi. Le piste sono ben 26, molte di queste sono leggendari circuiti che hanno fatto la storia dei motori (Monza, Daytona, lndianapolis, Laguna Seca, Spa, Silverstone, Nurburgring, Le Mans) altri invece sono inventati, come Rio, Praga e le Alpi Bernesi. Le auto sono 450, tutte diverse, acquistabili con i crediti guadagnati nella carriera; sono modificabili sotto tutti gli aspetti, da quello prestazionale a quello estetico, come da tradizione della serie. Una novità, con cui è possibile incidere sulle prestazioni delle auto, è l’utilizzo dei modificatori, simili a delle carte da gioco, che si trovano in dei veri e propri pacchetti acquistabili prima di ogni gara e contenenti bonus di diverso tipo. La rarità e la conseguente efficacia di ogni modificatore è relazionata al prezzo da pagare per ogni busta, si va dal pacchetto minimo che costa 12k crediti a quello più costoso che ne costa ben 300k; tali modificatori, che possono essere permanenti o monouso, vanno ad incidere sulle prestazioni, sui bonus, addirittura alcuni obbligano ad usare solo una determinata visuale, eliminano la traiettoria e così via. Gli slot a disposizione per dislocare tali modificatori sono solo tre e non è possibile usarne più di uno per genere. Sfruttarli, oltre che a mescolare un po’ le carte in tavola, diventa quasi obbligatorio se si gioca al massimo della difficoltà offerta dal gioco, il vantaggio che danno diventa fondamentale.
Forza Motorposport 6 è enorme, sicuramente non ossessiona il giocatore con le infinite micro transazioni del 5, sono comunque previsti pacchetti auto mensili, VIP e pass auto.

So che sarai una stella, non solo in carriera

Pur essendo enorme, ci viene difficile qualificare la carriera come la modalità principale del gioco, tante sono le alternative proposte da Forza Motorsport 6. In un menù principale a schede rinnovato e decisamente più intuitivo esploriamo senza difficoltà tutta l’offerta a nostra disposizione; nella scheda home si accede direttamente all’ultima competizione in sospeso, al centro messaggi, a Forza Hub e ai tiri premio, una sorta di slot machine simile a quanto visto in Forza Horizon 2. La seconda scheda è dedicata alle gare, carriera, gioco libero, test di guida, rivali, leghe e multiplayer. Ci soffermiamo sulle ultime due modalità di gioco citate, dal momento che altre non presentano particolari novità rispetto al passato. Gli hopper di lega sono dei gruppi di piloti selezionati per competere tra loro in base al loro grado di abilità: gareggiando si ottengono dei punti per scalare la classifica di lega, al termine della quale viene assegnata una ricompensa e, di conseguenza, progredire nelle divisioni abilità. L’hopper multiplayer mostra il tipo di lobby disponibili, il numero dei giocatori, le auto del garage e a noleggio adatte per quel tipo di gara, oltre ad una breve descrizione degli eventi. Tra le diverse competizioni, da segnalare la derapata senza limiti, l’accelerazione senza limiti con auto a trazione posteriore e ce l’hai (virus).
Siamo solo alla seconda scheda del menu principale, nelle altre troviamo tantissime altre chicche, Forzavista, la sezione dedicata agli assetti, alla personalizzazione estetica, la galleria e Forza TV, il marktplace.

Un piccolo miracolo, nel mio asfalto di terra e di fuoco

Onestamente era un po’ di tempo che non rimanevo sorpreso ed impressionato dalla realizzazione grafica di un videogioco, almeno su console, ma Forza Motorsport 6 è riuscito anche in questo. L’obiettivo di Dan Greenawalt e soci era quello di raggiungere un dettaglio nativo a 1080p che girasse senza tentennamenti a 60 fotogrammi al secondo, aumentando anche la qualità della modellazione poligonale sia delle auto che delle piste, delle luci, e aggiungendo pioggia e notte. Il risultato raggiunto è straordinario, Forza 5 è un lontano ricordo, surclassato in tutto dal suo erede; i compromessi sono davvero pochissimi, e tutti marginali, come ad esempio un leggerissimo effetto aliasing (quasi inesistente in gara e non capiamo il motivo perché sia invece così fastidioso in galleria auto), l’effetto dell’acqua alzata dalle gomme dell’auto davanti non proprio eccellente, conseguenze delle collisioni ancora migliorabili. Si cerca comunque il pelo nell’uovo, nel suo complesso la realizzazione tecnica non ha precedenti e fissa nuovi parametri di riferimento, almeno su console.

Il volante ci aspetta

Sono passati quasi due anni dal day one della xbox one e di Forza Motorsport 5, ma dopo aver giocato a Forza Motorsport 6 sembra che ne siano passati dieci. Turn 10 Studios serve un piatto ricco, ricchissimo, con tutte o quasi le pietanze che i fan avevano chiesto e, giustamente, si aspettavano. Ovviamente è giusto premettere come ancora non siamo davanti alla perfezione: nonostante tutti gli entusiasmi, non avere il meteo dinamico è una piccola delusione o che la notte e la pioggia non siano sperimentabili in tutte le piste. Tutto il resto invece alza di parecchio il livello a cui si dovrà far riferimento per il futuro, dalle modalità di gioco alla straordinaria IA, dal comparto multiplayer ad una realizzazione tecnica fuori gli standard attuali della Xbox One e non solo. Stiamo ancora qui a parlare invece di andare a guidare, noi e voi. Non è una cosa normale: avete capito cosa dovete fare, si?

  • Carriera lunga e varia

  • Modello di guida scalabile e perfezionato

  • IA dei Drivatar sorprendente

  • 450 auto e 26 circuiti

  • Diamo il benvenuto alla pioggia e alla notte

  • Le nuove Leghe multiplayer

  • 1080p a 60 fps, senza rallentamenti

  • Realizzazione tecnica fuori standard

  • Sistema dei modificatori interessante…

  • …ma che potrebbe non piacere agli integralisti

  • Mancanza del meteo dinamico

  • Aliasing fastidioso nella galleria