Recensioni

FIFA 19

di: Luca Saati

Mentre Konami ha anticipato i tempi lanciando PES 2019 a fine Agosto, EA Sports fa all-in con FIFA 19. Il nuovo capitolo della serie calcistica ha infatti arraffato di tutto assicurandosi la licenza della UEFA Champions League. FIFA 19 è così arrivato sul mercato presentando il pacchetto di contenuti più ricco di sempre.

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Gameplay e grafica

Il feeling pad alla mano con FIFA 19 è molto simile a quello dello scorso anno. Anche quest’anno infatti EA Sports si è limitata ad apportare piccole ma significative modifiche alla formula di gioco.

Salta subito all’occhio l’active touch system che prevede l’introduzione di una serie di nuove animazioni che consentono di ricevere e controllare la palla con ancora più naturalezza e fluidità. I giocatori possono così dilettarsi con tocchi di prima, finte e altri movimenti in grado di disorientare i difensori e creare così nuove e pericolose occasioni da gol. Una tale feature potrebbe sbilanciare il gioco troppo a favore dell’attacco, ma per creare maggiore equilibrio EA Sports a inserito i cosiddetti scontri 50/50, un sistema dedicato ai contrasti il cui esito viene determinato dagli attributi dei giocatori. Infine troviamo le Finalizzazioni a Tempo, un nuovo sistema che offre un maggiore controllo della conclusione a rete. In pratica con una seconda pressione del tasto del tiro nel momento giusto (ovvero il momento in cui il pallone o la testa impattano con il pallone) è possibile effettuare una conclusione praticamente perfetta. Utilizzando alla perfezione la finalizzazione a tempo vi consente di essere ancora più pericolosi in attacco, ma padroneggiare al meglio il sistema richiede un po’ di pratica visto che anticipare la pressione del tasto del tiro porta a una pessima conclusione che vanifica una buona azione.

In generale quanto descritto finora rende il gameplay di FIFA 19 più realistico ed appagante con in più alcune piccole accortezze che eliminano alcuni difetti storici della serie. Ad esempio adesso è più difficile prodigarsi in un ipnotico tiki-taka visto che i giocatori meno tecnici tendono a sbagliare più facilmente i passaggi di prima. Questo porta allo stesso tempo un ritmo di gioco più lento anche se da questo punto di vista si può e si deve fare ancora meglio per rendere la velocità di gioco più simile a quella del calcio simulato. Specie a livelli di difficoltà più alti si avverte la sensazione di trovarsi dinanzi a un titolo troppo frenetico visto che l’IA si prodiga in un asfissiante pressing per tutti e 90 i minuti, magari ricalibrare la gestione della stamina può già portare a importanti passi in avanti su questo aspetto del gioco. Tolto questo problema, l’intelligenza artificiale si comporta molto bene sia in attacco che in difesa con gli attaccanti che aggrediscono gli spazi suggerendo il passaggio e i difensori che stanno sempre attenti agli inserimenti. Gli avversari invece tendono a variare i loro approcci offensivi con lo stile di gioco delle squadre più blasonate che è stato ricreato con cura. Poco da dire sui portieri che si sono rivelati sempre efficienti nel difendere la loro porta. Nota negativa invece per la fisica della palla che appare ancora troppo leggera portando la sfera a prendere traiettorie poco credibili in qualche occasione.

Chiudiamo l’analisi del gameplay con l’introduzione delle Tattiche Dinamiche, sistema che rivede completamente il passaggio da uno stile di gioco equilibrato a uno ultra offensivo o ultra difensivo. In pratica prima di una partita è possibile modificare non solo il modulo ma anche lo stile di gioco tramite il classico menù delle formazioni: ad esempio con la tattica ultra difensiva possiamo impostare una difesa a 5 e attaccare gli avversari in contropiede, con la tattica ultra offensiva invece sarà meglio schierare un attaccante in più ed essere più aggressivi cercando di rubare subito palla agli avversari e attaccarli. Il passaggio da una tattica all’altra avviene in modo istantaneo con la pressione delle frecce a destra e sinistra, in più con le frecce su e giù possiamo dare ordini in attacco e difesa chiedendo ad esempio ai terzini di aiutare nella manovra offensiva o alle ali di tornare indietro per aiutare i difensori. Le Tattiche Dinamiche sono sembra ombra di dubbio una delle aggiunte migliori di FIFA 19 visto che permettono al gioco calcistico di raggiungere nuove vette di profondità.

Anche FIFA 19 fa uso del Frostbite Engine, il motore creato da DICE per la serie Battlefield che ormai è usato da tutti gli studi interni di Electronic Arts. Migliorie evidenti rispetto allo scorso anno non ce ne sono, EA Sports ha lavorato per lo più nella resa dell’atmosfera ancora più credibile grazie alla regia televisiva. Giocare una partita di Champions League è un vero e proprio spettacolo grazie alle grafiche e alle musiche ufficiali del torneo più importante d’Europa. I volti dei giocatori più importanti sono sempre ricreati con cura, mentre lasciano sempre con l’amaro in bocca i modelli dei giocatori di seconda fascia, problema questo che si riflette in special modo nel campionato italiano da sempre snobbato da EA Sports. Merita invece una rinfrescata la telecronaca ad opera del duo Pardo-Nava che tende a ripetersi troppo.

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Licenze e il nuovo Calcio d’Inizio

Oltre alla già citata licenza della Champions League, in FIFA 19 troviamo anche l’Europa League, la UEFA Super Cup e la Coppa del Mondo femminile protagonista di The Journey: Champions di cui parleremo tra poco. Guardando alle squadre, FIFA 19 ne può vantare più di 700 con alcune novità come la licenza ufficiale della Serie A e della Chinese Super League. Anche LaLiga Santander è stata rivista con la grafica ufficiale della competizione e tutti gli stadi. A proposito di stadi ne troviamo più di 20 nuovi, tra cui i già citati impianti del campionato spagnolo, il Signal Iduna Park, il Tottenham Hotspur Stadium e molti altri.

Rinnovato completamente il Calcio d’Inizio grazie all’introduzione delle regole personalizzate: in totale abbiamo cinque opzioni: i gol da fuori area valgono due punti, Sopravvivenza che porta la perdita di un giocatore della propria squadra dopo ogni gol, Colpi di testa e tiri al volo in cui valgono solo i gol fatti colpendo la palla in aria, Il primo a… in cui si vince una partita dopo aver raggiunto il numero massimo di reti, Niente Regole in cui non esistono i falli. Lodevole il tentativo di EA Sports di voler rinnovare una modalità da sempre troppo uguale a sé stessa. Le regole personalizzate del Calcio d’Inizio si rivelano utili soprattutto quando si ha a casa degli amici per passare una serata spensierata.

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The Journey: Champions

In FIFA 19 ritorna la modalità storia con la terza stagione di The Journey sottotitolata Champions. Il racconto segue la storia di Alex Hunter, Danny Williams e Kim Hunter. I primi due impegnati a conquistare la Champions League, l’ultima invece impegnata con la nazionale USA a conquistare la Coppa del Mondo femminile. Le storie dei tre protagonisti si intrecciano in più di un’occasione con scelte morali che modificano alcuni eventi chiave. Alex Hunter viene ingaggiato dal Real Madrid trovandosi ad avere a che fare con tutto ciò che questo comporta: la fama mondiale che rischia di portare via attenzioni dagli allenamenti e dalla propria famiglia. Danny Williams invece viene messo in discussione dal suo club ed è costretto a dimostrare il suo valore e di meritare un posto tra i titolari. Infine Kim Hunter affronta tutte le pressioni e le difficoltà che una giovanissima calciatrice può affrontare al suo primo mondiale.

La storia di The Journey: Champions è suddivisa in quattro capitoli per ciascuno personaggio che può tenere impegnati per una decina di ore. In ogni momento possiamo passare da un personaggio all’altro con il gioco che ci consiglia il momento più opportuno in cui effettuare il cambio. Ogni personaggio presenta le proprie peculiarità: Alex Hunter deve imparare i trucchi e i segreti dei propri compagni al Real Madrid aumentando l’intesa con loro e affrontando al momento opportuno un’apposita sfida; con Danny Williams il sistema di upgrade si limita alla spesa dei punti per acquistare nuovi attributi; Kim Hunter deve affinare l’intesa con la sua compagna d’attacco Alex Morgan e migliorare i propri attributi spendendo degli appositi punti. Da sottolineare inoltre che ogni personaggio può essere personalizzato dal punto di vista estetico scegliendo acconciatura, scarpini e non solo.

The Journey: Champions si rivela anche quest’anno un’esperienza molto gradevole capace di intrattenere gli amanti di quelle storie sportive che ogni tanto approdano al cinema. L’unico difetto è riscontrabile nell’eccessiva presenza degli allenamenti che rallentano eccessivamente il ritmo della narrazione.

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Ultimate Team

Ultimate Team si è rinnovato in particolar modo nella gestione delle Divisioni Online sostituite dalle Division Rivals. Il sistema ricorda a tutti gli effetti il rank delle Squad Battles, ma le Division Rivals si giocano online contro altri giocatori. Inizialmente si affrontano una manciata di partite per determinare il proprio livello di abilità e venire così assegnati a una divisione in cui sono presenti altri giocatori di uguale livello. Ogni settimana si ottengono punti che possono portare alla promozione a una divisione più alta oltre a ottenere una serie di premi settimanali. Rivista anche la qualificazione alla Weekend League che richiede un certo quantitativo di punti (ottenibili con le partite delle Division Rivals). Guadagnati abbastanza punti, si può decidere se riscattarli per accedere alla Weekend League corrente o mantenerli ed utilizzarli per una futura qualificazione. In questo modo si può decidere liberamente quando partecipare alla Weekend League senza lo stress di essere costretti a parteciparvi a ogni weekend. A proposito di stress da Weekend League, nota positiva arriva anche dal numero di partite da affrontare che passa da 40 a 30. Infine da segnalare in Ultimate Team la presenza di nuove Icone, l’introduzione della Champions ed Europa League e del Player Pick. Quest’ultimo consente di avere un maggiore controllo sulla creazione della rosa permettendo di scegliere un calciatore piuttosto che un altro come premio.

Carriera allenatore e Pro Club

Pro Club si presenta praticamente uguale allo scorso anno, mentre la Carriera Allenatore, una delle modalità più apprezzate dagli amanti dell’offline, vede purtroppo pochissime novità. Da segnalare innanzitutto il livello di difficoltà Estrema per una sfida ancora più impegnativa. Anche in questa modalità sono state introdotte le competizioni UEFA con tanto di interfaccia dinamica che cambia a seconda del torneo in cui la propria squadra è impegnata. È stata leggermente rivista la gestione del budget permettendo ad esempio di risparmiare i soldi e utilizzarli l’anno successivo, e di distribuire in modo più realistiche le risorse per l’acquisto di nuovi giocatori o per offrire contratti migliori. Le modifiche al budget hanno coinvolto anche i premi in caso di promozione o quando si va avanti in una competizione. Infine i giocatori nelle trattative tengono conto anche delle offerte dagli altri club. In generale si tratta di poche migliorie che non stravolgono una modalità Carriera che da diversi anni viene bistrattata un po’ troppo da EA Sports. Ci piacerebbe ad esempio vedere un approfondimento degli aspetti manageriali così come un sistema d’intesa della squadra già presente in PES.

Commento finale

Non esageriamo nel definire FIFA 19 uno dei videogiochi sportivi più completi di sempre grazie un numero di contenuti davvero impressionanti in grado di fare la felicità di tutti i palati. Se quindi dal punto di vista delle modalità abbiamo poco da lamentarci ad eccezione di una scarsa attenzione per la modalità Carriera Allenatore e Pro Club, sul gameplay qualcosa da ridire ce l’abbiamo. Pur riuscendo a fare diversi passi in avanti, FIFA 19 non riesce a simulare a sufficienza quanto si vede nella realtà a causa di un ritmo di gioco ancora troppo veloce e una fisica della palla troppo leggera. Insomma con FIFA 19 anche quest’anno il divertimento è assicurato per un anno intero, ma EA Sports deve limare ancora qualche aspetto della sua creatura per raggiungere quel grado di gratificazione e realismo che questo sport merita.