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Recensione FIFA 14

Amici pallonari, bentrovati. Vi diamo il benvenuto al main event calcistico di fine 2013. FIFA 14 è l'unico gioco di calcio per le nuove console disponibile. La serie in questi anni ha fatto passi da gigante ma è anche innegabile come ormai si senta un po' l'odore di muffa che solo una versione per le nuove console potrebbe "bonificare". Vediamo un po' se le cose stanno proprio cosi.

di: Giovanni Manca

Amici pallonari, bentrovati. Vi diamo il benvenuto al main event calcistico di fine 2013: scendiamo sul virtuale tappeto verde abbandonando dopo tanti anni di onorato servizio il controller Xbox 360 per impugnare quello nuovo fiammante della Xbox One. Come ormai noto, Konami ha deciso di far esordire PES il prossimo anno, dunque FIFA 14 è l’unico gioco di calcio per le nuove console disponibile. La serie in questi anni ha fatto passi da gigante ma è anche innegabile come ormai si senta un po’ l’odore di muffa che solo una versione per le nuove console potrebbe “bonificare”. Vediamo un po’ se le cose stanno proprio cosi.

Ritorno al Futuro

Navigando con la bava alla bocca nei vari menu, strutturalmente identici alla versione Xbox 360 e PS3 ma ridisegnati per l’occasione, subito ci accorgiamo della decisione di EA di proporre ad ogni costo tutte le consuete modalità online a discapito di alcune per il gioco in locale. Se avevate l’appuntamento fisso con gli amici a base di gozzoviglie varie con annesso torneo di FIFA, sappiate che su Xbox One non è prevista la comodissima modalità “Tornei”, presente ormai nella totalità dei giochi sportivi rilasciati nella Via Lattea negli ultimi dieci anni almeno. I vantaggi sarebbero stati evidenti: accoppiamenti, storico di infortuni, ammonizioni, squalifiche, moduli di gioco: ormai questa versione di FIFA ci costringe a fare tutto a mano con la sicurezza che dovremmo litigare con tutti i partecipanti per gli errori dell’amanuense incaricato. È una grave mancanza anche per gli asociali che volevano vincere tutti i tornei senza necessariamente doversi immergere nella “Carriera“: appagante, divertente e stimolante ma non tutti hanno la voglia o il tempo per perdersi nei miliardi di parametri di gioco presenti.

Tornando alle modalità presenti, non manca ovviamente “FIFA Ultimate Team“, una straordinaria macchina mangiasoldi, sì, ma che in poco tempo ha saputo coinvolgere una quantità di appassionati impensabile ai suoi esordi, tanto che oggi è di sicuro la modalità online più giocata tra quelle a disposizione. Per chi avesse già la versione Xbox 360, ci teniamo a sottolineare come sia possibile importare suXbox One tutti i dati relativi alla propria squadra, dunque facendo il salto generazionale non si inficia tutta la fatica e la spesa fatta, salvando il portafoglio. Comunque già vuoto.

Potenza senza controllo?

Ok, diciamoci la verità, dalla versione Xbox One non ci aspettavamo certo un passo in avanti in relazione alle modalità di gioco. Quello che interessa è sapere se l’aumento di potenza di calcolo delle nuove macchine ha portato ad un miglioramento della realizzazione tecnica e del gameplay. Le premesse per questo FIFA 14 erano ottime, dal momento che per l’occasione EA fa esordire il suo sbandierato Ignite Engine. Facendo un breve rewind, in primavera la stessa EA aveva garantito che il nuovo motore avrebbe permesso un grado di realismo mai raggiunto prima, grazie alla capacità delle nuove console di calcolare molteplici parametri di gioco, una quantità di animazioni e un dettaglio grafico decisamente superiori rispetto al passato.

Avviata la partita, una regia per le grande occasioni televisive inquadra lo stadio dall’alto ma ne avrebbe potuto fare a meno, dal momento che gli elementi architettonici di contorno sono molto approssimativi e meno dettagliati delle costruzioni Lego Duplo. Molto meglio quando la telecamera stacca sugli spalti, in cui per la prima volta notiamo un sensibile miglioramento grazie ad una notevole complessità del pubblico, sia per quanto riguarda il dettaglio che le animazioni. Ma focalizziamoci sui protagonisti in campo, i calciatori: il dettaglio morfologico, soprattutto dei volti, segna uno step in avanti ma è doveroso sottolineare come ciò sia vero solo per i giocatori più noti e come il risultato sia lontano anni luce da quanto ci ha fatto vedere NBA 2K14 in cui si sfiora il fotorealismo nonostante Xbox One sia solo all’esordio. L’azione sul campo è realmente più fluida, la fisica è più complessa e questo consente una serie di animazioni molto più credibili. La corsa soffre molto meno dell’effetto pattinamento; calciatori, erba ed elementi di contorno sono più dettagliati. Ma…

Fattore next-gen

…sfido chiunque, messo davanti alla TV, a capire che si trovi davanti ad un titolo di nuova generazione. Nel dubbio, abbiamo fatto un test sociologico: abbiamo invitato diversi amici con la promessa di fargli provare il nuovo FIFA 14, senza specificare che si trattasse della versione Xbox One. Solo uno su dieci, quello meno furbo per la verità, ci ha chiesto come fosse possibile che la vecchia Xbox 360 potesse far girare una grafica di questo tipo: gli altri nove, invece, già “esperti” dei vari FIFA degli anni scorsi, si sono detti soddisfatti della nuova versione, dando per scontato che si trattasse di Xbox 360. Dunque di una evoluzione naturale del gioco, quasi scontata.


Ignite Engine, in conclusione, mostra solo in parte le sue potenzialità e soffre della poca esperienza del team di sviluppo, dell’esigenza di far uscire il gioco il prima possibile e del retaggio che deriva dalle vecchie versioni. Forse ci sbagliamo, ma riteniamo che FIFA vada completamente riscritto, senza escludere nulla. Intendiamoci, la versione Xbox One, in campo, è sicuramente la versione migliore sulla piazza (non abbiamo testato la versione PS4) ma l’incompletezza delle modalità di gioco ci fa rimpiangere la versione Xbox 360.
Per “fattore next gen” intendiamo quella serie di motivazioni che portano un giocatore a fare il grande salto. Allora, “fattore next gen” per FIFA 14, sì o no? No.

Clicca qui per leggere la recensione delle versioni PS3 e Xbox 360.