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Recensione Fast Striker

di: Simone Cantini

A volte ritornano, è proprio il caso di dirlo, spesso pure dopo un bel po’ di anni dalla loro ultima comparsa, proprio come è successo a Fast Striker, shoot’em up realizzato originariamente (per quanto postumo rispetto all’abbandono ufficiale delle piattaforme) per Dreamcast e Neo Geo. Sì, perché dopo aver rimpolpato la line-up delle due macchine appena citate, la produzione NG.DEV.TEAM è riuscita ad attraversare indenne lo scorrere del tempo, approdando in tempi decisamente più moderni anche su PS4 e PS Vita.

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Tre in uno

Sono sincero, della storia che fa da sfondo agli shoot’em up a scorrimento me ne sono sempre curato pochissimo, vuoi perché il più delle volte si tratta solo di un guazzabuglio trascurabile di stereotipi buttati là tanto per fare scena, vuoi perché la frenesia dell’azione di gioco rende decisamente difficile seguire il benché minimo contorno narrativo. E proprio per questo ignoro quale sia il contesto attorno al quale è stato modellato il gameplay di Fast Striker, dato che ho preferito concentrarmi su quella che reputo l’essenza vera della produzione in questione. Questa, come detto, si presenta nella forma di uno sparatutto dallo scrolling orizzontale, dove a bordo della nostra fidata navicella dovremmo farci largo tra le ingenti forze ostili, schivando proiettili e distruggendo tutto ciò che si muove, il tutto lungo 5 distinti stage in fondo ai quali troveremo ad accoglierci l’immancabile boss (più uno finale segreto). A nostra disposizione, oltre all’abilità insita nelle nostre dita, avremo un triplice sistema di fuoco, oltre alla possibilità di recuperare sul campo alcuni scudi dalla durata assai risicata, ma che se usati al momento giusto potrebbero scongiurare la perdita di una preziosissima vita (un colpo e siamo fregati). Peculiarità della nostra arma, che a seconda del tasto utilizzato potrà sparare anteriormente o posteriormente, è quella di mutare la tipologia di fuoco se terremo premuto il tasto apposito: questo ci permetterà di diminuire l’ampiezza del raggio d’azione in cambio di una potenza maggiore. Il sistema è senza dubbio interessante, ma si scontra con quella che ritengo la più grave lacuna di Fast Striker, ovvero la totale assenza di strumenti di offesa multipli, capaci di variare le possibilità belliche offerte dal nostro velivolo.

Tutto qua?

La possibilità di raccogliere power up o modalità alternative di fuoco sono da sempre, almeno per il sottoscritto, elementi imprescindibili per ogni shoot’em up che si rispetti, capace da sola di garantire una certa varietà di situazioni. La produzione NG.DEV.TEAM, invece, ha scelto deliberatamente di abbandonare queste feature, preferendo caratterizzare ciascuno dei quattro livelli di difficoltà con un’arma specifica. Questi ultimi, invece, rispettano in pieno la tradizione del genere, proponendo un tasso di sfida man mano crescente, oltre a presentare un avvicendamento delle forze ostili differente per ciascuna modalità. Lo stimolo alla rigiocabilità è, dunque, garantito, ma è comunque innegabile che Fast Striker goda di una longevità alquanto ridotta, dato che se sarete particolarmente skillati portare a termine gli stage non richiederà più di una ventina scarsa di minuti. Va bene che la voce grossa, in questi casi, la facciano i punteggi, ma anche in questo caso la scelta di limitare il tutto in locale, tralasciando delle benvenute classifiche online, è davvero dura da mandare giù. Non convince, inoltre, anche il comparto grafico, principalmente a causa di una palette di colori che tende a far mimetizzare gli avversari con gli elementi del fondale, così come stona in maniera assoluta la scelta di restringere l’azione in una finestra in 4:3 che, pur essendo filologicamente corretta se inquadrata nell’ottica dei cabinati da sala, tende a comprimere un po’ troppo la fruibilità dell’azione, sia su PS4 che (soprattutto) PS Vita. Confrontando le due versioni, pur al netto della grafica ridotta, mi sono trovato più a mio agio con la portatile Sony, data una reattività ed una fluidità maggiore rispetto a quanto testato sulla mia PRO, sia a livello di scrolling che di reattività dei comandi.

Fast Striker giunge forse fuori tempo massimo su PS4 e PS Vita, presentandoci un‘esperienza shooter quanto mai elementare e scarna, non certo in grado di rivaleggiare con gli esponenti più completi che è possibile reperire sul mercato per il binomio made in Sony. L’idea della modalità di fuoco modificabile è senza dubbio interessante, come la qualità generale della produzione, ma tutto finisce per scontrarsi in modo sin troppo evidente con alcune scelte di design sinceramente un po’ troppo semplicistiche.