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Recensione È un aereo, no è un uccello, no è un pipistrello! È Lego Batman 2

Scrivi Traveller’s Tales e, a meno di non avere qualche primavera sulle spalle, il pensiero viaggia veloce in direzione dei Lego: sono oramai anni che la software house britannica ha incentrato le sua produzione attorno al colorato mondo dei mattoncini danesi, regalandoci parodistiche reinterpretazioni di storiche saghe cinematografiche. Ultimo anello di questa fortunata catena è il nuovissimo Lego Batman 2, seconda incursione blocchettosa nel mondo del supereroe creato da Bob Kane.

di: Simone Cantini

Scrivi Traveller’s Tales e, a meno di non avere qualche primavera sulle spalle, il pensiero viaggia veloce in direzione dei Lego: sono oramai anni che la software house britannica ha incentrato le sua produzione attorno al colorato mondo dei mattoncini danesi, regalandoci parodistiche reinterpretazioni di storiche saghe cinematografiche. Ultimo anello di questa fortunata catena è il nuovissimo Lego Batman 2, seconda incursione blocchettosa nel mondo del supereroe creato da Bob Kane.

And the winner is…

Gotham City, ovviamente. La cerimonia in cui verrà premiato il cittadino più influente dell’anno sta per svelare il vincitore del prestigioso premio: chi tra il miliardario Bruce Wayne e il candidato alla presidenza Lex Luthor si porterà a casa l’ambita statuetta? L’epilogo è, naturalmente, più che scontato… peccato che a turbare quella che sembrava essere un’ordinaria serata di festa intervenga il folle Joker, deciso ad accaparrarsi con ogni mezzo il prestigioso trofeo. Toccherà allora a Batman e Robin sventare il criminoso piano e riconsegnare il malvivente alla giustizia. Se non fosse che il buon Lex non abbia preso troppo bene la sua sconfitta e, grazie ad un misterioso raggio, decida di liberare tutti i villain rinchiusi nel carcere di Arkham, lasciandoli così liberi di mettere a ferro e fuoco la città. Fortuna che quando le cose volgeranno al peggio interverranno Superman e gli altri eroi della Justice League a dare una mano al Cavaliere Notturno ed al suo aiutante. E dire che tutto era cominciato cullati da champagne e caviale…

I solidi noti?

È sufficiente questo breve prologo giocato per mettere in mostra tutta quelle che sono le velleità ludiche di questo Lego Batman 2, velleità che risulteranno assai familiari a tutti gli abituè della saga. L’impianto ludico della nuova produzione Traveller’s Tales, infatti, non fa niente per innovare delle meccaniche di gioco oramai saldamente radicate: un tasto per saltare, uno per menare le mani, uno per le prese ed uno per cambiare al volo il personaggio controllato.Tutto semplice, tutto immediato, tutto qua: prendere confidenza con il sistema di controllo non vi porterà via che una manciata di secondi. A movimentare un po’ questo minimale setting ci penseranno le varie tute indossabili dai due eroi, reperibili nel corso dell’avventura ed indispensabili per poter attraversare i numerosi capitoli da cui è composta la main story. Ognuna dotata di particolari poteri (super forza, soffio congelante, tocco elettrico, etc.), questi equipaggiamenti serviranno al dinamico duo per venire a capo dei semplici puzzle ambientali di cui sono costellati i livelli, i quali potranno essere risolti soltanto grazie alla cooperazione dei due eroi. Non mancheranno, inoltre, le scazzottate con i nemici di turno, aree segrete ed una immane quantità di elementi che sarà possibile fare letteralmente a pezzi e dai quali potremo ricavare il denaro (anche esso rappresentato da mattoncini) con cui andemo a sbloccare l’immenso roster di personaggi e veicoli. Insomma, solita minestrina (seppur gustosa) riscaldata? Non proprio, dato che comunque Traveller’s Tales ha pensato bene di dare una piccola scossa alla sua costruzione. La prima e più macroscopica novità è da ritrovare nella struttura dell’ambiente di gioco, il quale affianca alla canonica progressione episodica scandita da livelli chiusi e lineari un impianto free roaming: Gotham e i suoi dintorni sono liberamente esplorabili e, pur non presentando una mappa paragonabile ad altri mostri sacri del genere, non mancheranno segreti e missioni secondarie. Graditissima, seppur ininfluente ai fini del gameplay, l’introduzione di un ottimo doppiaggio (soltanto in inglese) capace di conferire un maggiore spessore comico ai già divertentissimi personaggi.

Niente di nuovo sotto la luna

Se c’è un aspetto incapace di mostrare il benché minimo sussulto al lavoro di Traveller’s Tales questo è incarnato in tutto e per tutto dal motore grafico: se è vero che il colpo d’occhio risulti complessivamente sempre piacevole, è impossibile non nontare una modellazione poligonale decisamente poco complessa, così come le poco incisive texture e i minimali effetti particellari. E se teniamo conto di un quadro tecnico non proprio esaltante, stupisce in negativo incappare talvolta in inspiegabili episodi di tearing, oltre che in qualche lievissimo calo di frame rate. Niente da dire, invece, riguardo al lavoro svolto sui vari personaggi, i quali, pur nella loro semplicità, risultano decisamente accattivanti. Di tutt’altra fattura, invece, il comparto sonoro che, oltre al già citato ottimo doppiaggio, vanta la presenza degli storici temi tratti dalle pellicole cinematografiche di Batman e Superman. Notevolissima la longevità del titolo che, anche solo per portare a termine la campagna principale, vi impegnerà per oltre 10 ore, le quali sono destinate almeno a raddoppiare se si sceglie di sbloccare ognuno dei numerosissimi veicoli e personaggi secondari disseminati per la mappa di gioco. E il divertimento sarà ancora maggiore se sceglierete di giocare assieme ad un amico, purtroppo solo in locale, grazie al consueto multiplayer cooperativo. Peccato che a ridimensionare leggermente un quadro più che positivo intervenga un livello di sfida pressoché nullo, minato dall’assenza del game over e da una difficoltà degli scontri che rasenta lo zero.

Un piccolo passo verso il futuro. In questa frase può essere ritrovata l’essenza di Lego Batman 2, un gioco che pur affondando saldamente le radici nella tradizione della serie Lego, compie comunque un lodevole tentativo di rinnovare delle meccaniche oramai sin troppo rodate, seppur sempre piacevoli. Peccato per un tasso di difficoltà ridicolo che, pur andando incontro al pubblico dei più giovani, di sicuro non farà la felicità di chi cerca qualcosa di maggiormente impegnativo. Ciononostante il nuovo lavoro Traveller’s Tales è capace di regalare ore di divertimento e allegria. E questa è cosa buona e giusta…