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Recensione Deadbeat Heroes

di: Marco Licandro

Deadbeat Heroes, primo gioco prodotto dal team Deadbeat production, fa parte della linea indie Square Enix Collective, e si propone al giocatore come un beat’em-up multigiocatore dove gli eroi dovranno far fuori i cattivi.

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Caratterizzato da un caricamento di gioco forse eccessivamente lungo, una volta partito ci proporrà un hub dove muoverci, esercitare i vari tipi di attacco, ed accedere ai vari livelli di gioco. Il setting del gioco è Londra, ciò significa che ritroveremo vari posti noti come Hyde Park, Baker Street, Mayfair, sebbene questi si assomiglino enormemente fra loro, e non avranno nulla, neanche un richiamo, ai luoghi originali. Essenzialmente si tratterà di blocchi chiusi o aperti, uniti da porte o cancelli, ed entrando in uno di questi resteremo bloccati, dovendo sconfiggere tutti i nemici che vi appariranno all’interno così da poter continuare l’avanzata verso la fine del livello.

Varie mosse a disposizione, tra cui attacchi, salti, camminate sui muri, uppercut, e via dicendo. Uniteli insieme, e riceverete un voto, che dipenderà sostanzialmente da quanto avrete alternato i diversi tipi di attacco, sulla falsariga di Devil May Cry dove il rating è basato sulla varietà degli attacchi, più che sulla potenza.

Da un punto di vista grafico, il titolo punta sulla semplicità dei poligoni anziché sul dettaglio fotorealistico, ma nonostante ciò pecca comunque di eccessiva generalizzazione ed uniformità. Tutto, dai personaggi, ai combattimenti, ai livelli di gioco, sembra un work in progress che non è stato ancora definito, privo di dettaglio e particolarità, stancando molto presto il giocatore, persino se giocato in multiplayer.

Infatti, anche se in compagnia di amici, il gameplay è prevalentemente caotico nel senso spiacevole del termine, dove l’eccessiva uniformità dei poligoni ci spinge spesso a chiederci dove siamo su schermo, mentre la semplicità nell’effettuare attacchi, anche variegati, ci permette di affrontare combattimenti ostici senza il minimo sforzo.

Persino le boss fights, per quanto lievemente più difficili da completare, richiederanno comunque poca concentrazione, sebbene vi è da far notare come i boss appaino solo se “arrabbiati”, e fallire nello sconfiggerli vorrà dire dover ripetere alcune missioni così da irritarli nuovamente e spingerli a combatterci.

Deadbeat heroes sembra, sulla carta, un buon beat’em-up, ma una volta provato annoia presto. Non fornendo una trama interessante, il giocatore ha poca passione nel continuare a sconfiggere nemici scarsamente definiti, in un loop di livelli quasi uguali. Se poi uniamo il gameplay che non brilla sotto nessuna componente ludica, ed un design che non spicca assolutamente di originalità, ci ritroviamo quindi davanti questo indie che, se non fosse per il nome Square Enix che lo appoggia, sarebbe passato ampiamente in secondo piano. Consigliato esclusivamente come passatempo, senza aspettative di nessun tipo.