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Recensione Constructor

di: Luca Saati

Quale miglior modo di festeggiare un anniversario se non con un nuovo videogioco? A 20 anni di distanza assistiamo così al ritorno di Constructor con un’edizione in alta definizione realizzata da System 3 disponibile su PS4 e Xbox One. Per chi non lo sapesse, Constructor è un gestionale che si differenzia da titoli più ‘seri’ come il recente e bellissimo Cities Skylines per una particolare gestione delle attività criminali e una spiccata ironia che coinvolge l’intera atmosfera.

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Costruire che passione

Construnctor è un titolo piuttosto complesso e per questo motivo prima di iniziare a destreggiarvi nella modalità principale vi conviene fiondarvi immediatamente sul lungo ed esaustivo tutorial che spiega tutte le meccaniche. Il cuore del gioco è il quartier generale dove creare e potenziare le squadre di lavoro fondamentali per costruire gli edifici e farli funzionare. Si inizia con una segheria capace di creare il legno necessario per costruire le prime capanne per poi fare pian piano il salto in avanti sbloccando fabbriche di mattoni e non solo in grado di garantirvi case di qualità migliore. Costruite le prime residenze, ci tocca compiere la difficile scelta degli inquilini che si dividono sostanzialmente in due parti che per comodità chiamiamo in questa sede ‘zoticoni’ e ‘persone di classe’. I primi risultano perfetti per ‘figliare’ andando così a creare nuova manovalanza e rendere quindi la costruzione di edifici o la fabbricazione di nuovi materiali più efficace; i secondi invece sono coloro che devono farci entrare in tasca un po’ di soldi essendo utili solo per pagare l’affitto. Ovviamente questi personaggi hanno le loro esigenze e vi chiederanno spesso si effettuare lavori di abbellimento alle loro case come piantare un paio di alberi, finestre anti rumore o migliorare le stanze in grado di fornire anche dei vantaggi: ad esempio migliorando la camera da letto si accorceranno i tempi per avere nuovi lavoratori.

Da sottolineare che i due gruppi di inquilini hanno quattro tipi di livelli che consentono di sbloccare le varie attività criminali da sfruttare per ottenere dei vantaggi sugli avversari. L’hippy ad esempio è un’unità lenta ma capace di fare da diversivo mentre i vostri ingegneri procedono alla distruzione degli edifici avversari. Si tratta solo di un piccolo esempio di ciò che vi offre il gioco, più avanti sbloccherete altri criminali: il Clown Killer che causa danni ovunque; il Fantasma che spaventa gli inquilini spingendoli a scappare; Mr Fixit che sabota le case; lo Psicopatico che va in giro a fare il pazzo; i Teppisti che danneggiano le case; il Ladro che deruba qualsiasi cosa; il Gangster perfetto per svolgere mansioni in silenzio e lontano da occhi indiscreti.

Come avrete probabilmente intuito, Constructor permette quindi non solo di affrontare partite in solitaria più rilassate ma anche match contro un massimo di tre avversari controllati dall’IA o dagli amici in sfide all’ultima costruzione. I problemi del gioco arrivano a un certo punto delle partite dato seguono praticamente sempre gli stessi pattern. Ecco quindi arrivare un’invasione di scarafaggi da combattere mediante l’upgrade dei servizi igienici delle case, seguita dagli zombie e così via per tutte le altri insidie. Ogni partita insomma è uguale a se stessa rendendo il gioco estremamente ripetitivo dopo pochissimo tempo. A rendere l’esperienza più variegata dovrebbe aiutare la modalità Missioni, peccato che al momento non ce ne siano a disposizione con gli sviluppatori che ci danno quindi appuntamento a “Prossimamente” per il loro arrivo.

Constructor HD segna il debutto di questo storico videogioco su console PS4 e Xbox One, e trattandosi di un gestionale una piccola parentesi di questa review la merita l’adattamento del sistema di controllo che passa quindi dalla coppia mouse e tastiera al pad. La levetta sinistra si occupa quindi di controllare il cursore, mentre la destra per la visuale; i tasti frontali invece per interagire con i vari elementi dello scenario. Fin qui tutto bene, tuttavia l’interfaccia non è stata studiata appositamente per sfruttare le caratteristiche del pad rendendo la navigazione nei menù lenta e macchinosa nonostante l’inclusione di una serie di scorciatoie. Anche a livello tecnico si poteva fare di più: da una parte si avverte la voglia di System 3 di non stravolgere il comparto visivo offrendo la medesima grafica retrò del capitolo originale che si presenta in questo remaster più pulita, tuttavia dall’altra per un gioco del 2017 è davvero troppo poco. Alti e bassi nel comparto audio che può vantare un buon doppiaggio in inglese dell’attore John Challis ma effetti sonori e musiche diventano presto ripetitive. Buona invece la localizzazione dei testi completamente in italiano.

Commento finale

Constructor è una pietra miliare del genere, o meglio lo era 20 anni fa e nel 2017 è lecito aspettarsi di più da una rimasterizzazione. E non ci riferiamo al solo comparto tecnico minimale e volutamente retrò, ma a una struttura estremamente ripetitiva che non fa nulla per rendere ogni partita differente, un’interfaccia non pensata per le esigenze del pad di una console e soprattutto un’offerta contenutistica lasciata a metà con le Missioni che arriveranno chissà quando. A questo punto non era meglio prendersi un po’ di tempo per aggiustare tutti questi difetti (o per lo meno una parte) e inserire al lancio tutte le modalità? Un vero peccato perché i toni ironici e le variazioni sul tema nel campo del genere sono davvero apprezzabili. Insomma se siete alla ricerca di un gestionale, il nostro consiglio è di rivolgere le vostre attenzioni altrove come il già citato Cities Skylines (miglior gestionale degli ultimi anni) oppure per qualcosa di più spensierato l’ottimo Tropico 5.