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Recensione Batman: Arkham VR

di: Simone Cantini

Se c’è un supereroe dei comics americani a cui spetta la palma di re della crossmedialità questo è, senza ombra di dubbio, il caro e vecchio Batman. Da quasi ottanta anni, tra reboot e rivisitazioni, è protagonista della carta stampata, eroe del cinema sin dalle pellicole firmate Tim Burton, ma anche mattatore della scena videoludica che, specialmente negli ultimi anni, lo ha visto esprimersi al meglio nelle produzioni Rocksteady. Ed è proprio grazie al team inglese che, complice anche il PlayStation VR, il sogno di vestire davvero almeno per una volta la fantastica Bat-Tuta è divenuto finalmente realtà grazie a Batman: Arkham VR.

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Io sono (davvero) Batman!

Magari il momento della morte dei genitori sarà un episodio forse un po’ troppo abusato, ma di sicuro rappresenta il modo più diretto ed immediato per calarci con violenza all’interno dei panni e della mente del nostro amato Bruce Wayne. È solo un breve intermezzo, frutto soltanto dei nostri ricordi stranamente annebbiati, prima che il tutto ci riporti all’attuale presente che ha le fattezze della lussuosa villa di famiglia. Una voce familiare ci sveglia dal nostro torpore, costringendoci a volgere lo sguardo e ad incrociare quello di Alfred, il quale ci informa che Nightwing ha fatto improvvisamente perdere le sue tracce. Non c’è un minuto da perdere: è ora che la minacciosa sagoma di un pipistrello inizi a solcare i cieli di Gotham City. Prende così il via una (ahinoi) breve, ma intensa e ottimamente costruita, esperienza che ci catapulterà all’interno di un’indagine dai risvolti decisamente imprevisti, caratterizzata da una regia e da una narrativa di primissimo livello. Esperienza, più che videogioco in senso stretto, che mette ampiamente in mostra tutte le potenzialità della periferica Sony, dimostrando come se sfruttata a dovere possa rappresentare un plus da non sottovalutare nell’ambito del gaming. Trattandosi di una sorta di titolo investigativo, saremo chiamati a risolvere vari enigmi, agendo in modi sempre differenti ed imprevedibili, sfruttando con naturalezza la coppia di Move richiesti dal titolo. L’interazione con l’ambiente sarà limitata agli oggetti che di volta in volta risulteranno utili all’avanzamento della storia e gli stessi movimenti dell’Uomo Pipistrello (per la gioia dei deboli di stomaco) non saranno liberi, ma suddivisi in blocchi e relegati alla semplice pressione di un tasto. Cosa rende, allora, Batman: Arkham VR degno del voto che trovate in basso, visto che in pratica stiamo parlando di una sontuosa tech demo? Innanzitutto il modo in cui questa sensazione è ampiamente mascherata dall’ottima costruzione della messa in scena e, soprattutto, dall’incredibile senso di immedesimazione garantito dalle periferiche interessate che, se sfruttate in piedi, renderanno davvero indimenticabile l’ora e mezzo scarsa richiesta dal primo playthrough.

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Gotham è viva

Ovviamente anche il comparto tecnico gioca tutto a favore di Batman: Arkham VR che, grazie soprattutto alla natura fortemente statica del prodotto, consente al visore Sony di proporre una scena dall’impatto estetico davvero incredibile. Gotham e i suoi personaggi godono, difatti, di una cura realizzativa figlia del certosino lavoro svolto nell’ultima avventura casalinga dell’eroe DC Comics. La città è viva e tangibile, la recitazione digitale di primissimo livello, così come la modellazione poligonale nel suo insieme. I difetti, purtroppo, risiedono nella già citata longevità che può essere, però, quasi raddoppiata grazie alle numerose e consuete sfide dell’Enigmista, le quali andranno a caratterizzare la seconda partita. Queste faranno la gioia principalmente dei fan incalliti e dei completisti, dato che serviranno a sbloccare nuovi modelli e biografie da visualizzare in-game. Fortunatamente il tutto, se si considera la qualità complessiva, è proposto ad un prezzo decisamente in linea con la sostanza ludica del titolo Rocksteady. A voler essere proprio pignoli si potrebbe muovere una critica anche al comparto audio, ottimamente recitato purtroppo solo in lingua originale: leggere i sottotitoli, soprattutto alla luce degli ottimi lavori svolti nei capitoli canonici della serie Arkham, è davvero fastidioso.

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Se avete il PlayStation VR e volete convincere un amico scettico della bontà della realtà virtuale, Batman: Arkham VR è senza dubbio il titolo da avere nella vostra libreria digitale. In una manciata scarsa di ore, difatti, il titolo Rocksteady è in grado di fornire una completa ed avvincente panoramica delle potenzialità offerte da questa tecnologia. Paragonabile più ad un film interattivo che non ad un videogame canonico, Batman: Arkham VR merita comunque di essere giocato da tutti gli interessati a questa nuova forma di gioco: spendere poco meno di venti Euro per svolazzare in (semi) libertà per i cieli di Gotham è un prezzo davvero onesto.