Recensioni

Recensione Azkend 2: The World Beneath

di: Simone Cantini

Prendere un successo del mercato mobile e trasferirlo pari pari su console, poco importa se sia fissa o portatile, sarebbe apparsa come un’eresia fino a pochi anni fa. Oggi, invece, pare essere divenuta una rassicurante costante degli store digitali Sony e Microsoft. Ultimo arrivato di questa folta schiera di produzioni a basso costo (almeno su tablet e smartphone) è Azkend 2: The World Beneath. Il grande salto sarà giustificato?

Per visualizzare i video di terze parti è necessario
accettare i cookie con finalità di marketing.

L’unione fa la forza

Pur trattandosi di un classico puzzle game ibridato sulla popolare formula del match three, Azkend 2: The World Beneath non si risparmia lo sforzo di affiancare alle proprie meccaniche anche un rudimentale story mode. Ambientato sul finire del diciannovesimo secolo, questo ci calerà nei panni di una giovane donna che, in seguito ad un naufragio, finirà per scoprire una misteriosa civiltà sottomarina. Un canovaccio che ricorda per tematiche e stile le avventure tanto care a Jules Verne, ma che altro non è che un esile pretesto utile unicamente ad inanellare una serie di schemi suddivisi in 17 differenti capitoli. La struttura di gioco è quanto mai semplice: non dovremo fare altro che unire tra loro tre o più elementi uguali, al fine di ripulire la griglia di gioco dalle caselle bloccate e, una volta fatto ciò, far cadere verso il basso i pezzi dell’oggetto che saremo chiamati a ricomporre. Ovviamente il tutto non si manterrà su di un simile livello di banalità, dato che grazie ad un ricco numero di power up (sia attivi che passivi), imprevisti e task specifici per ogni livello, Azkend 2: The World Beneath sarà in grado di garantire una discreta varietà di situazioni. A movimentare ulteriormente il ritmo, tra un capitolo e l’altro, ci penseranno stage in cui dovremo aguzzare la vista per individuare i dettagli proposti in un piccolo riquadro, digressioni utili per potenziarci in vista del puzzle successivo. Concettualmente appare subito evidente come il titolo sia stato concepito inizialmente per dispositivi touch e tale retaggio, ad eccezione della versione per PS Vita, finisce con il mostrare in maniera marcata il fianco su home console. Far scorrere il dito su di uno schermo per unire tra loro i vari elementi è un gesto tanto semplice quanto intuitivo, peccato che il tutto si faccia lievemente più complesso quando si tratta di relegare un simile movimento allo stick del pad. Complice un’eccessiva sensibilità, difatti, non sempre riusciremo immediatamente a collegare tra loro le varie tessere nel modo desiderato. E quando ci si trova a lottare contro il tempo, specie nei livelli più avanzati, può essere un risultato davvero fastidioso. Tolto questo difetto Azkend 2: The World Beneath non presenta comunque particolari criticità, trattandosi di un puzzle game che, per quanto basato su di una formula che potremmo tranquillamente definire logora, non manca di proporre alcune meccaniche interessanti.

Mobili origini

Graficamente, vuoi per il tipo di genere a cui appartiene, vuoi per le suo origini mobile, Azkend 2: The World Beneath non punta  certo a spremere con veemenza il suo nuovo habitat hardware. La grafica, per quanto pulita e curata, è quanto mai minimale, ma risulta comunque ben amalgamata al contesto narrativo della produzione. Piacevole il comparto audio, sia per quanto concerne il doppiaggio (in lingua inglese) che per l’accompagnamento sonoro. L’offerta ludica appare in linea con le pretese economiche: alla campagna principale si affiancano due ulteriori opzioni di gioco, tramite le quali potremo cimentarci nella classica modalità infinita, oppure scegliere di migliorare i nostri record nei vari livelli al fine di sbloccare alcune medaglie.

Azkendd 2: The World Beneath è un onesto puzzle game che, pur basandosi su meccaniche viste e riviste, non manca comunque di conferire al tutto un tocco decisamente personale. Certo, il passaggio dal touch screen al pad si fa sentire un po’ troppo, data un precisione dei comandi non certo ottimale che ci porta a consigliare, magari foste interessati all’acquisto, ad optare per la versione PS Vita. In questo caso sentitevi pure liberi di aumentare di 5-10 punti il giudizio complessivo.