Microsoft, qualche settimana fa, ha annunciato che Xbox One sarà in grado di funzionare accesa continuativamente per oltre 10 anni: quella che poteva sembrare una boutade commerciale, celava invece qualcosa di più profondo e tecnologico.

Ricorderete il problema del red ring of death, che affliggeva le prime versioni di Xbox 360 e che in pratica attestava la morte del dispositivo a seguito di un surriscaldamento eccessivo. Ebbene, sembra che anche la casa di Redmond ne sia ben memore e non voglia ripetere la cosa.

Scopriamo che Xbox One è stata progettata per resistere all’overheating: lo ha dichiarato Leo del Castillo di Microsoft, che è sceso anche nei particolari. Il sistema deve essere in grado di sopravvivere agli eventi eccezionali, come console cui siano state coperte le prese d’areazione, ma anche al normale funzionamento prolungato in ambienti caldi.

Xbox One monitorerà costantemente la temperatura interna e, nel caso salga troppo, come prima soluzione inizierà ad aumentare gradualmente la velocità delle ventole, fino a giungere, nei casi critici, al massimo dello spin. Questa soluzione è abbastanza standard, lo fanno già i normali sistemi come Xbox 360 o PS3. Quello che Xbox One è in grado di fare in più, se la situazione termica non migliora, è di ridurre drasticamente il consumo energetico e quindi la produzione di calore, abbassando ad esempio il clock del chipset centrale o disabilitando dei sottosistemi. In caso il surriscaldamento perduri dopo un ulteriore tempo, per preservare la salute della console, il sistema provvederà allo shut down automatico.

Ma questa sarà la soluzione d’emergenza, difficilmente attuata nei casi reali: considerate che Xbox One è progettata per funzionare, in condizioni di consumi minimi, con la sola dissipazione passiva (fan less in pratica).

Ricorderete che il red ring of death di Xbox 360 era stato imputato ad un risparmio sulla fase di progettazione dell’hardware delle prime console. Sembra che Xbox One sia invece stata fatta pensare da persone che conoscono il fatto loro e che sarà un sistema all’avanguardia nell’ambito della dissipazione di calore.

Speriamo!