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Rime: la parola allo staff

Raúl Rubio Munárriz ci parla del suo gioco

di: Simone Cantini

Una delle esclusive indipendenti dirette a PS4 che maggiormente hanno colpito l’attenzione del pubblico è senza dubbio Rime: sarà per lo stile grafico particolare o per la sua vaga somiglianza con il mai dimenticato ICO, la creatura di Tequila Works è riuscita a ritagliarsi uno spazio nel cuore dei possessori della nuova macchina Sony.

Eppure ancora oggi non sappiamo molto in merito al gioco. A spiegare, in parte, le meccaniche su cui si baserà l’avventura ci ha pensato il direttore di produzione Raúl Rubio Munárriz che, intervistato dai ragazzi di Polygon, si è così espresso:

I pilastri su cui si poggia il gioco sono l’esplorazione, l’interazione e la scoperta. Ci sono molti posti da visitare e tantissime cose da trovare, ma ciò non costituirà l’unica elemento ludico di Rime. Posso però dire sin da adesso che non ci saranno combattimenti e questo è sempre stato il nostro intento sin dall’inizio. Dato che il nostro avatar sarà un bambino, ci sembrava privo di logica fargli ritrovare una qualche spada magica e lanciarlo in scontri contro dei mostri. Ci sono ottimi giochi che già presentano simili situazioni, ma Rime non sarà uno di questi. Per il nostro gioco abbiamo adottato un approccio più personale, un approccio che può essere apprezzato da chiunque come se fosse un racconto, una fiaba o una poesia , ma che è comunque abbastanza profondo da risultare personale ed in grado di colpire l’animo di tutti.