Sono passati 2 anni da quando Electronic Arts sfornò l’inaspettato.
Dead Space riuscì nell’ardua impresa di imporsi nell’altamente competitivo scenario videoludico aggiudicandosi il titolo di Golden Game nei Console-Tribe Awards 2008. Un titolo arrivato in silenzio, senza miriadi di anteprime e rumours, ma che ci stupì sin da subito per la sua realizzazione e per quelle meccaniche di gioco capaci di reinventare un genere fin troppo trascurato in questa generazione.

Oggi però, molti dei fattori che giocavano a favore del primo capitolo, rischiano di rivelarsi un deja-vu, per cui Visceral Games ha dovuto superarsi, rendere nuovamente inaspettato qualcosa di prevedibile. Ma come è possibile? Vi rispondo citando uno stralcio della recensione:
“… saranno numerose le occasioni in cui, mentre camminerete per un corridoio buio o una sala desolata, il vostro sesto senso vi avvertirà di un pericolo imminente. Ma, nonostante ciò, quando ci sarà il temuto – ma anche atteso – colpo di scena, sarete comunque impreparati e vi verrà un colpo, statene pur certi.”

E’ l’arte del survival horror.