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Kojima desidera davvero lasciare Metal Gear Solid per dedicarsi ad altri progetti futuri

Kojima vuole lasciare il franchise di Metal Gear Solid una volta per tutte per dedicarsi ad altri progetti

di: Edy "Pliskin91" Bernardini

Hideo Kojima. il geniale game designer creatore di una delle saghe più amate di sempre, ha ribadito ancora una volta il fatto di non volersi impegnare tutta la vita nel franchise di Metal Gear Solid, poichè vorrebbe esprimere la sua fantasia e la sua arte anche in nuove e future produzioni.

Nell’intervista che ha sostenuto a Game Informer infatti, Kojima ha espresso interessanti analogie cinematografiche: 

Vorrei affrontare nuove strade, senza però lasciare che il franchise di Metal Gear Solid venga affidato a mani inesperte deteriorandolo in ambito qualitativo, cosa questa che potrebbe benissimo accadere data la complessità della serie. Se dovessi fare un paragone, vorrei proprio agire come fece Ridley Scott con il suo primo Alien, quando lasciò la produzione infatti, i successivi capitoli furono affidatati ad altri talentuosi registi che contemporaneamente proponevano idee nuove e proprie visioni artistiche, elementi che hanno plasmato quel fantastico franchise nel tempo. Un discorso simile, però, non si potrebbe fare con la serie di Terminator, poichè quando Cameron l’abbandonò ha successivamente avuto una parabola qualitativa discendente; per come la vedo io, Metal Gear Solid potrebbe essere molto simile al contesto cinematografico di Terminator in questo senso.

Tutto questo ovviamente non accadrà finchè non si avranno tra le fila di Kojima Productions dei giovani game designers che possano sorreggere un onere così difficoltoso e pesante, escludendo Metal Gear Rising: Revengeance, che per l’autore nipponico resta non altro che un ottimo spin-off, con un suo universo a parte, discostato dalla saga principale.

A cosa vorrebbe lavorare però Kojima? Sempre nell’intervista, ha dichiarato cose molto interessanti:

Mi piacerebbe ripartire da zero… non mi dispiacerebbero affatto produzioni dall’animo indie, ma anche giochi totalmente diversi dalla massa con un enorme budget dietro, per permettere alla mia creatività di concretizzarsi in maniera marcata.

Ha aggiunto poi: 

Certo, se non stessi lavorando nell’industria videoludica, amerei più di ogni altra cosa dedicarmi al mondo del cinema, che personalmente amo, oppure alla scrittura di romanzi. Ormai però sto invecchiando, ho 50 anni, e non ho molto tempo da perdere poichè il tempo scorre velocemente. Se dovessi compliare una lista delle cose da fare prima di morire, mi troverei spiazzato perchè la mia mente è un vulcano di idee, al cui interno vi è un magma molto confuso e nebuloso. Per ciò, non posso che passare il tempo che mi rimane pensando davvero a cosa potrei fare seriamente nell’ambito che mi compete, ci penso giorno e notte e le iniziative che vorrei intraprendere sono tante prima che giunga la mia ora. Ho lavorato e plasmato il franchise di Metal Gear Solid per più di 25 anni. Questo universo narrativo mi ha permesso di raccontare numerose emozioni, idee e concetti che avevo a cuore, ma tutto questo seguendo sempre una forma mentis di genere, una certa visione del mondo, complici anche il genere e i canoni limitativi della produzione con cui ho avuto a che fare. Molto probabilmente mi ripeterò negli anni, ma vorrei essere sincero, desidero fortemente avventurarmi in nuovi percorsi, dove poter comunicare, dire e soprattutto sperimentare nuove visioni e universi interiori.

In un certo senso, calandosi nei suoi panni, si potrebbe capire la sua visione delle cose e il suo discorso non farebbe una piega. Voi cosa ne pensate?