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C’è un po’ di Dark Souls in Prey

di: Luca Saati

Ricardo Bare, lead designer di Prey, ha rivelato qualche dettaglio sul gioco fantascientifico di Arkane Studios a Game Informer.

Il team di sviluppo ha lavorato molto sul level design proponendo all’inizio pochi spazi attraversabili, ma una volta arrivati alla stazione spaziale ci sarà maggior libertà d’azione pur con alcune barriere legate al gameplay:

“Ad esempio c’è un ascensore che porta ai piani principali della stazione, ma non è funzionante. Se riuscirete a capire come ripararlo potrete accedere a nuove ambientazioni.”

Bare paragona il gioco a System Shock e Super Metroid:

“Quel genere di gioco si chiama Metroidvania perché si tratta di una singola missione enorme e interconnessa, con molto back tracking e gating. È un paragone appropriato in quanto questo è uno degli elementi che differenziano Prey da Dishonored. Quest’ultimo basa il suo gameplay sulle singole missioni, Prey invece ricorda di più un’altra nostra produzione, Arx Fatalis, che era un unico grande dungeon interconnesso. Infatti, all’inizio chiamavamo Prey il nostro dungeon game nello spazio.”

Bare inoltre assicura che Prey sarà un gioco difficile:

“I giocatori dovranno cambiare strategie e sperimentare quando incontreranno le creature Typhon. Dark Souls può essere definito piuttosto hardcore ed è molto amato da alcuni di noi. C’è un po’ di Dark Souls nel nostro titolo, qualche elemento survival e qualche sfida davvero difficile da superare.”

In Prey ci sarà anche un sistema di danni e infortuni che prevede quindi la rottura delle ossa nel caso si cada da altezze elevate o subire ustioni in seguito al malfunzionamento dei robot. Il sistema proporrà alcuni malus che potranno essere rimossi solo presso il medico.