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5 motivi per cui Days Gone sarà differente dagli altri open world

di: Luca Saati

Game Informer ha pubblicato sul proprio sito un nuovo approfondimento di Days Gone spiegandoci in cinque punti perché il gioco di Bend Studio sarà differente dagli altri open world.

Uno dei motivi è il focus sulla storia: a differenza degli altri open world, Days Gone non proporrà una schiera infinita di quest secondarie e attività collaterali. Ci saranno altri modi per tenere Deacon occupato. Bend Studio vi invita ad immaginare un gioco lineare come Uncharted inserito all’interno di un contesto open world. La trama, la cui longevità si attesterà sulla trentina di ore (se non di più), sarà divisa in tre sottotrame: la prima si concentrerà su Deacon e su clò che ha vissuto, comprendendo anche i flashback; si passa poi al rapporto tra il protagonista e suo fratello Boozer con scelte guidate dai giocatori che portano finali diversi; infine abbiamo NERO, l’organizzazione che sta effettuando ricerche sulle infezioni. Queste tre trame si intrecciano e il giocatore rimbalza costantemente tra loro. Rispetto agli altri open world, la storia di Days Gone può inoltre vantare una regia più cinematografica.

Days Gone protagonista del numero di Giugno di Game Informer

Il secondo motivo è il tono dell’intera produzione che tenderà a non deviare in ridicolaggini tipiche degli open world per mantenersi sempre molto serio con ripercussioni anche sul gameplay. Dimenticatevi insomma tute alari e altri elementi che rendono il gameplay più arcade, in Days Gone siamo più vicini a un survival horror. Anche alcune missioni più piccoline come la caccia al cervo per nutrire i sopravvissuti di un accampamento saranno fedeli al tono e alla storia.

La difficoltà mediamente più alta è il terzo motivo. Come già riportato in un’altra news, Days Gone non permetterà di selezionare il livello di difficoltà. in Days Gone i non morti saranno una minaccia costante e mortale, anche una manciata di loro può uccidere il protagonista e l’arma da fuoco rischia di attirarne ancora di più in quella posizione. Una volta a piedi la tensione aumenta, ma anche a bordo della moto bisogna sempre stare attenti a possibili imboscate. Il mondo di Days Gone è spietato, non ci si sente mai al sicuro.

Days Gone uscirà prima di The Last of Us: Part II e sarà un gioco differente

In Days Gone il protagonista creerà un rapporto speciale con la sua moto. Non sarà quindi come in altri open world in cui i veicoli saranno usa e getta. La moto sarà unica e personalizzabile, bisognerà prendersene cura e ricordarsi di non abbandonarla una volta parcheggiata. Bisognerà poi tenere sempre sott’occhio il carburante per non rimanere a piedi ed evitare pericoli. La moto introdurrà anche alcuni elementi tattici nel gameplay: passare vicino a un avamposto nemico attira troppe attenzioni, parcheggiare lontano per avvicinarsi di soppiatto può essere la giusta opzione ma la via di fuga non sarà a portata di mano. Tra i potenziamenti della moto troviamo motori, telai e molto altro ancora.

Non è un gioco zombie senza orde di non morti. I freaker, così sono chiamati gli zombie di Days Gone, si raduneranno creando impressionanti orde. Deacon dovrà distruggere queste orde con l’HUD di gioco che mostra approssimativamente da quanti nemici sono composto le orde. Le orde possono essere anche usate a proprio vantaggio, magari attirandole verso un avamposto nemico. Le orde sono delle entità vere e proprie e vagano nella mappa per nutrirsi e dormire. L’orda più piccola è composta mediamente da 300 nemici e richiede un equipaggiamento di tutto rispetto.