Archivio di Luca "RukaManni" Manni

Fantasia: Il Potere della Musica

La fantasia è un bagliore, una fiamma che guida l'estro umano consentendogli di esprimersi in forme e modi sempre diversi, a volte di inaspettata bellezza. La stessa luce che, nel 1940, spinse Walt Disney a dar vita al capolavoro che porta l'omonimo nome di quella preziosa facoltà dell'intelletto umano. Fantasia è, infatti, il più perfetto matrimonio di musica e animazione mai realizzato, dove celeberrime sinfonie come “La Pastorale” di Beethoven o “Una notte sul monte Calvo” di Musorgskij sono le protagoniste indiscusse, soffiando la scena persino al topo più famoso del mondo, anch'egli presente del lungometraggio.E se il 2000, per Fantasia, è stato l'anno del grande ritorno con una nuova pellicola pronta per il grande schermo, a suo modo il 2014 può essere visto come il timido tentativo di abbracciare, attraverso il formato videoludico, un pubblico più ampio proponendo un mix di musica e... Kinect, in un gioco sviluppato da Harmonix in esclusiva per Xbox 360 e Xbox One.
Recensioni 9 Dic 2014

Call of Duty: Advanced Warfare

"La guerra non cambia mai", pronunciava risoluto Rob Perlman nella famosa serie Rpg Fallout creata da Interplay Entertainment, una frase emblematica che da sola è in grado di riassumere millenni di conflitti insensati in nome denaro, potere o religioni.E lo sa bene Activision che, dal 2003, pubblica ormai a cadenza quasi regolare la nota serie FPS Call of Duty, originariamente sviluppata da Infinity Ward e che ha fatto la propria fortuna proprio sui campi di battaglia. Un franchise che oggi giunge alla sua undicesima incarnazione ufficiale col nuovo Call of Duty: Advanced Warfare, titolo interamente curato dalla software house Sledgehammer Games che, per cambiare le carte in tavola rispetto al passato, ha voluto dar vita a una vera e propria "guerra avanzata" combattuta con tecnologie di nuova generazione, ambientandone le vicende narrate quarant'anni nel futuro.
Recensioni 27 Nov 2014

Halo: The Master Chief Collection

Sembra passato un secolo ormai da quando Halo: Combat Evolved vide la luce sulla prima Xbox. Come si sa, il tempo è relativo e ciò che viene percepito come un'eternità, in questo caso, non corrisponde che a una manciata di anni quantificabili in poco più di una decade.Era il 2001, infatti, quando Bungie diede vita alla serie che, più di tutte, rappresenta Xbox nel mondo. Un successo di pubblico e critica che ha elevato il protagonista della saga di Halo, quel Master Chief dalla cromata visiera, a vera e propria istituzione nell'ambito degli FPS. Il genere deve molto al contribuito innovativo apportato da Bungie, ex team di sviluppo alle dipendenze Microsoft e diventato indipendente nel 2007 qualche anno prima della pubblicazione del remake del primo capitolo della serie, Halo: Combat Evolved Anniversary, che ha decretato il passaggio di testimone dalla stessa ai neonati 343 Industries, impegnati in una lunga partnership con la casa di Redmond.Un percorso che oggi si arricchisce di una nuova tappa con la pubblicazione, a poco meno di un anno dall'uscita del nuovo capitolo della serie su Xbox One, di Halo: The Master Chief Collection: una raccolta dei quattro capitoli principali del franchise restaurati per l'occasione e arricchita da corposi extra.
Recensioni Commenti: 49 7 Nov 2014

Sunset Overdrive

L'annuncio di ogni nuova esclusiva genera aspettative, desideroso di poter raccogliere finalmente i frutti di questa next-gen che sembrano ancora non essere maturi.Eppure, in questo clima frenetico alimentato dalle continue conferenze ed eventi dedicati, i primi risultati cominciano ad intravedersi sulla nuova console di casa Microsoft che, dopo l'eccellente Forza Horizon 2 può ora vantare un'altra grande esclusiva, Sunset Overdrive, uno shooter in terza persona con una forte componente free roaming targato Insomniac Games.Una nuova i.p. che, solo per questo, rappresenterebbe una cosa rara in un mercato dove il remake delle vecchie glorie del passato sembra essere diventato la regola.
Recensioni Commenti: 5 27 Ott 2014

Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor

Buffo il mondo dei videogiochi, dove è tutt'altro che raro vedere produzioni di ogni sorta, più o meno conosciute, trasposte sotto forma di pixel. Un mare di tie-in dalla qualità spesso discutibile, concepiti con il solo scopo di "fare cassa" grazie al nome che portano, imbastendo intrecci narrativi che, con la serie originale, c'entrano poco o nulla. Di esempi sfortunati potrebbero farsene a decine, mentre decisamente più rari sono quei prodotti, di ben altro livello, che hanno saputo emanciparsi dal brand che sfruttano in virtù delle loro qualità e in netta controtendenza rispetto agli standard di questa particolare categoria del mercato videoludico.Prodotti che sono frutto del duro lavoro di software house volenterose che hanno massimizzato gli sforzi sulle licenze di cui dispongono dando vita a dei veri e propri capolavori interattivi, come la trilogia di Batman... o lo stesso Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor, oggetto di questa recensione.Un action game con una forte componente free roaming, "forgiato" dalle sapienti mani dello studio Monolith che rende omaggio all'universo creato da J. R. R. Tolkien, vero e proprio padre del fantasy moderno, incastrando le vicende in esso narrate tra le due grandi produzioni dello scrittore britannico: Lo Hobbit e il Signore degli Anelli.
Recensioni Commenti: 13 16 Ott 2014

Murasaki Baby

Il concept di Murasaki Baby nasce quasi per caso. Un giorno infatti, mentre era in viaggio in treno verso Roma, assiste alla scena di una bimba con un palloncino, mano nella mano con la propria madre, e lì fa capolino l'idea che sta alla base del gioco: guidare Baby, una bambina dalla particolare fisionomia, con bocca e naso e collocati sulla fronte, tenendola letteralmente per mano sfiorando lo schermo della console.Un'idea che, come più volte ha raccontato, ricorda vagamente quella adottata da Fumito Ueda con ICO, celebre titolo per PS2, ma con la particolarità che, in Murasaki Baby, è il giocatore che guida la bambina e non un terzo personaggio.
Recensioni Commenti: 6 10 Ott 2014

D4

È passato un anno da quando, durante l'E3 del 2013, venne annunciato D4: Dark Dreams Don't Die. Un anno e qualche mese per essere precisi. Periodo in cui, della neo annunciata esclusiva per Xbox One, si è saputo davvero ben poco da parte di Microsoft mentre Access Games, software house a capo del progetto, rilasciava informazioni col contagocce.Erano in molti ormai a temere che il motivo dietro a questo silenzio fosse lo stato ancora precario dei lavori sul gioco, visto anche il particolare sistema di controllo originariamente basato sull'uso del Kinect e la necessità di doverlo adattare a quello del pad, venendo incontro alle richieste del pubblico.Silenzio che è stato inaspettatamente rotto quando, il 18 settembre, durante la vetrina videoludica annuale offerta dal Tokyo Games Show, è stata annunciata la data di lancio di D4: Dark Dreams don't Die, fissata per il giorno successivo. Nemmeno 24 ore dopo, infatti, era possibile scaricare tranquillamente il gioco, disponibile (per ora) esclusivamente in digital delivery, dallo store Microsoft.Una mossa che in fondo non ha nulla di troppo strano, se si pensa che dietro a D4 vi è Hidetaka Suehiro, alias Swery, game director di un gioco folle e al contempo ragionato come Deadly Premonition, liberamente ispirato a un cult dei primi anni '90, "I segreti di Twin Peaks", che ha letteralmente spaccato in due la critica con valutazioni che variano dal 10 "conquistato" sulle pagine di Destructoid al 2 di IGN.
Recensioni 30 Set 2014

Metro Redux

Sono passati circa vent'anni dall'ultima guerra nucleare e quello che resta di Mosca è solo un cumulo di macerie mentre la vita dei pochi sopravvissuti allo scoppio dell'atomica si è spostata sotto la città, nella grande rete di collegamenti sub ferroviari, lontana dai fumi tossici e dalle radiazioni che imperversano al di fuori. In superficie regnano desolazione, morte e Tetri, mostruosità nate dalla guerra, i "novi homines" ormai vincitori nella lotta per la sopravvivenza. In questo scenario post apocalittico l'ultima speranza di salvezza è affidata al giovane Artyom, abitante di una delle città stato costruite nei tunnel sotto la capitale russa, roccaforti contro gli assalti di questi feroci predatori.Siamo nel 2033 e questo è solo parte della visione distopica di Dmitry Glukhovsky, scrittore russo i cui best seller, Metro 2033 e Metro 2034, hanno fatto il giro del mondo prima di approdare, grazie al lavoro svolto da 4A Games, sotto forma di FPS dalla forte componente survival horror su PC, Xbox 360 e PS3.Un successo che ha portato a una conversione in tempi brevi dei due episodi, Metro 2033 e Metro Last Light, per Ps4, PC e Xbox One, in un unico bundle denominato Metro Redux.
Recensioni Commenti: 7 16 Set 2014

Tales of Xillia 2

Erano in molti a ritenere che Tales of Xillia, capitolo celebrativo del quindicesimo anno di vita del noto franchise "Tales of" di Namco Bandai, non sarebbe mai sbarcato in occidente.In parte perché esponente di un genere, quello dei J-RPG, che in Europa risulta essere apprezzato da un bacino di utenza molto ristretto e dall'altra perché, a distanza di quasi un anno dalla pubblicazione sul suolo giapponese, avvenuta nel settembre del 2011, non si era avuta più alcuna notizia circa una eventuale localizzazione nel nostro continente.Nel frattempo, anzi, veniva distribuito nei negozi nipponici il suo seguito diretto, Tales of Xillia 2, lasciando ben poche speranze di poter vedere entrambi i titoli tradotti, per lo meno, in lingua anglosassone. Eppure è bastato qualche mese affinché le cose cambiassero completamente e Namco Bandai decidesse che i tempi fossero maturi per poter condividere i suoi J-RPG con il pubblico occidentale. Una scelta della quale la software house non sembra essersi minimamente pentita, vista la volontà di voler espandere, fin da subito, il mercato dei futuri episodi della serie “Tales of” a partire da Tales of Zestiria.
Recensioni Commenti: 1 12 Set 2014

Sixty Second Shooter Prime

Tra le domande che vengono rivolte alla figura del recensore di videogiochi quella che spunta fuori con maggiore frequenza è: quanto dura il gioco X?Una domanda spesso fuori luogo, soprattutto perché non è possibile in nessun modo quantificare in ore la qualità o il valore di un titolo. Sarebbe un po' come farsi l'idea di un libro chiedendo al commesso quanto tempo ha impiegato per leggerlo.Infatti una domanda del genere perde di qualsiasi significato al di fuori del campo videoludico, ritenuta (impropriamente) lecita in virtù dell'alto costo dell'intrattenimento digitale.Un errore che di fronte a un gioco che dura "solo" sessanta secondi potrebbe risultare fatale.
Recensioni 16 Lug 2014

Wolfenstein: The New Order

Era il lontano (nemmeno troppo) 1992 quando id Software pubblicò Wolfenstein 3D.Un gioco dall'animo completamente differente dai suoi predecessori, usciti per Apple II e ideati da Silas Warner, ma che posarono insieme a Doom, pubblicato l'anno successivo, le fondamenta sulle quali è stato edificato il First Person Shooter. Un genere oggi indubbiamente inflazionato e dotato di una componente multigiocatore così forte da mettere in ombra parzialmente o del tutto il gioco in singolo.Titanfall docet.Eppure questo Wolfenstein: The New Order non sposa le odierne logiche di mercato, più fedele al suo retaggio che agli attuali standard del genere. Vediamo perché.
Recensioni Commenti: 5 18 Giu 2014

Child of Light

Child of Light è un esperimento estremamente particolare, come particolare è Ubisoft Montreal, la software house incaricata del suo sviluppo. Quella stessa software house autrice di titoli come Far Cry 3 e Watch Dogs, per non parlare del suo franchise più famoso, Assassin's Creed, titoli intorno ai quali ruotano budget stratosferici e staff di centinaia di persone. Fu quindi una vera sorpresa quando Patrick Plourde, creative director di Child of Light presentò al mondo la sua nuova creatura durante la GDC Europe del 2013 come un piccolo progetto nato in uno studio tripla A.Il risultato è una “fiaba videoludica” perfettamente riuscita e per la cui realizzazione Patrick si è ispirato a produzioni provenienti da più fronti, dai lungometraggi dello studio Ghibli ai lavori di Yoshitaka Amano, passando per capolavori quali Limbo e Final Fantasy VI.
Recensioni Commenti: 14 28 Apr 2014