Speciale

Top & Flop 2016

di: Redazione

Ah le feste, la gioia del Natale, le cene, i pancini che scoppiano sotto i colpi di torroni, panettoni e tortellini in brodo. Tutta questa violenza per i nostri poveri corpi si traduce, stranamente, in un periodo di relativa calma per il nostro animo videoludico che, non neghiamolo, abbiamo fortunatamente violentato per tutto il corso di questo 2016 oramai giunto ai titoli di coda. E come sempre, un anno che si chiude porta in dote la sua bella dose di bilanci, ecco quindi che arriva puntuale la lista dei giochi che più abbiamo apprezzato nei 12 mesi appena trascorsi. Ma anche quelli che più ci hanno fatto arrabbiare, perché non è vero che a Natale siamo tutti più buoni…

Simone “The_WLF” Cantini

TOP

Quantum Break/Uncharted 4

Ok, lo so benissimo: comincio subito male, infrangendo al volo le regole. È solo che mi risulta davvero impossibile scindere questi due cavalli di razza, seppur provenienti da scuderie diverse. Difficile non lodare l’azzardo di Remedy, capace di proporre un esperimento crossmediale di indubbio livello e rendere avvincenti quelle che, in definitiva, sono solo delle lunghe e complesse cutscene. E parimenti non si può ignorare la volontà di Naughty Dog di rinnovare e ampliare un gameplay talmente rodato che sarebbe bastato anche solo riproporre in fedele copia carbone.

Doom

L’ignoranza di una fucilata sparata in piena faccia a distanza ravvicinata è davvero difficile da battere. Signori, il re è tornato, pronto ad insegnarci a suon di sonori calci nel culo che cosa siano gli FPS. E sticazzi…

The Witcher 3: Blood and Wine

Quando un DLC si può tranquillamente permettere di prendere a schiaffi la maggior parte dei titoli in commercio possiamo solo toglierci il cappello in segno di eterna stima. Blood and Wine è l’esempio più lampante di come dovrebbero essere realizzati i tanto vituperati add-on a pagamento, oltre che un’esperienza ruolistica di prima categoria.

World of Final Fantasy

Un semplice spin-off può avere più appeal del suo parente più illustre genitore? Per quanto mi riguarda sì, soprattutto se propone un’esperienza, seppur un minimo rinnovata, più in linea con i canoni di un genere che fa della tradizione i suoi punti di forza più consistenti. E poi vedere un fan service spudorato calato in una cornice convincente ha il suo bel perché.

Yakuza 5

Sì, avete letto bene: tra i titoli, per me, più belli di questo 2016 ci sta di brutto anche un prodotto per PS3. Sia perché è un gioco con gli attributi grossi come la Tokyo Tower, sia perché può dare la birra a roba realizzata appositamente per PS4 e Xbox One e sia perché Kiryu è un figo della madonna!

Menzione d’onore

PlayStation VR

Sarà pure un accrocchio dal prezzo esorbitante, privo di reali pezzi da 90 e visto come un futile e superfluo add-on, ma è innegabile come la scossa emotiva restituitami dal visore Sony abbia rappresentato una delle esperienze più scioccanti (in senso positivo) di questo anno che ci sta per salutare. In attesa di infartare tra poco più di un mese grazie a Resident Evil 7.

FLOP

No Man’s Sky

Parole, parole, parole. Di cui solo una percentuale infinitesimale ha trovato la sua realizzazione nella release finale. Quella che era stata presentata come un’esperienza epica ha finito per tramutarsi in una delle più grosse prese in giro videoludiche di sempre.

The Division

Esaltato dalle prove preliminari mi sono fiondato su The Division armato delle migliori intenzioni, peccato che il titolo Ubisoft abbia finito per crollare, al solito, sotto il pese delle sue iniziali premesse. Che si sono ripetute imperterrite e senza scossoni per tutta l’esperienza.

Deus Ex: Mankind Divided

Human Revolution era un fottuto capolavoro e visto il boost di capacità computazionale offerto dalle attuali console mi sarei, onestamente, aspettato un’avventura in linea con le nuove specifiche. E invece Mankind Divided si è rivelato soltanto un onesto more of the same, privo dell’impatto devastante del suo predecessore.

Dark Souls 3

E lo stesso si può dire dell’ultima fatica di Miyazak-san, affascinante come sempre, ma privo di quel guizzo in più che sarebbe stato lecito aspettarsi.

Ratchet & Clank

Ed anche qua non si può fare a meno di confrontare un prodotto senza dubbio ben realizzato con il suo ingombrante passato, un passato che ha nel titolo oggetto di questo remake una ricchezza ancora oggi ineguagliata.

Luca “LucaS93” Saati

TOP

Uncharted 4: A Thief’s End

Semplicemente il miglior capitolo della serie Uncharted. Non ci sono altre parole per descrivere il quarto capitolo della saga action/adventure di Naughty Dog. Una storia longeva e più matura che non si dimentica dei toni scanzonati tipici di Nathan Drake e soci, un gameplay fedele all’originale ma migliorato sotto ogni aspetto e un comparto tecnico spaccamascella. Naughty Dog ormai non sbaglia più un colpo e adesso c’è tanta curiosità per Uncharted: The Lost Legacy e ovviamente The Last of Us: Part II. Peccato dover aspettare tanto per quest’ultimo.

Titanfall 2

Era dai tempi di Battlefield: Bad Company 2 che non venivo rapito così tanto da un FPS multiplayer. Ma Titanfall 2 non è solo multiplayer perché i ragazzi di Respawn Entertainment hanno inserito una campagna singleplayer splendida seppur breve. Senza ombra di dubbio Titanfall 2 è uno dei migliori FPS di questa generazione di console.

XCOM 2

Di solito non invidio mai i giocatori PC, insomma perché mai dovrei invidiarli? Mentre loro si strappano i capelli e gridano allo scandalo per un gioco che ha il frame rate bloccato a 30 fps (qualcuno ha detto Mafia III), io mi godo quel titolo con grande spensieratezza sulle mie console andando oltre l’aspetto tecnico la cui importanza è secondarie rispetto al gameplay e alla storia. Eppure quando XCOM 2 è uscito in esclusiva PC io stavo rodendo peggio di un criceto perché se c’è una cosa che Firaxis ha dimostrato su PS3 e Xbox 360 con XCOM: Enemy Unknown è che gli strategici a turni funzionano perfettamente su console. Qualche mese dopo arriva l’annuncio di XCOM 2 su console e io ero la persona più felice sulla faccia della terra. Dopo la sofferenza iniziale, immaginatevi la mia goduria nello giocare XCOM 2 spaparanzato sulla mia poltrona e con il pad dell’Xbox One. E aggiungeteci altra goduria quando mi sono ritrovato tra le mani un capolavoro della strategia.

SUPERHOT

In questa TOP e FLOP volevo concedere uno spazio a un indie, categoria bistrattata dai nostri utenti. Alcune volte li capisco perché il mondo indie, così come quello dei tripla A, regala tanta spazzatura ma per fortuna tra l’immondizia c’è spazio anche per delle autentiche perle. SUPERHOT è una di queste, un videogioco a metà tra l’FPS e il puzzle dove il tempo è strettamente legato al movimento del protagonista. Semplicemente geniale.

FIFA 17

Puntuali come ogni anno i videogiochi sportivi arrivano tra le mie mani in redazione. Io amo lo sport così come i videogiochi sportivi che non ho mai smesso di giocare da quando avevo 5 anni. Mi sembrava quindi giusto concedere l’ultimo spazio di questa TOP a un titolo sportivo. Nonostante un NBA 2K17 straordinario, alla fine ho deciso di voler premiare il calcistico di EA Sports. FIFA 17 ha superato le mie aspettative rivelandosi un videogioco di grande valore sia dal punto di vista del gameplay che contenutistico grazie all’introduzione di The Journey. Mai come quest’anno nell’eterna lotta tra FIFA e PES sono deciso nel consigliare il primo.

Menzioni d’onore:

Il 2016 è stato un anno che mi ha soddisfatto davvero tanto con giochi di ottima qualità. Per questo motivo nelle menzioni d’onore non vi parlerò di un solo titolo ma vi elencherò quei giochi che a mio modo di vedere meritano di essere citati in questo articolo: Watch Dogs 2, Hitman, Mafia III, Gears of War 4, Overwatch, Battleborn, Alienation, The Division, The Last Guardian e The Banner Saga.

FLOP

WWE 2K17

Con il passaggio della serie WWE nelle mani di 2K mi aspettavo un salto di qualità importante visti i risultati raggiunti con gli NBA, eppure ad oggi ancora nulla. Da amante del wrestling quale sono, WWE 2K17 si è rivelato una grandissima delusione. Forse Yuke’s ha fatto il suo tempo ed è arrivato il momento di passare il testimone a un nuovo team con nuove idee.

Deus Ex: Mankind Divided

Per spiegarvi il motivo di Deus Ex: Mankind Divided in flop devo fare una doverosa precisazione. Il sequel di Human Revolution è un buon gioco e l’80 che gli ho assegnato in fase di review è lì a testimoniarlo. Eppure arrivato ai titoli di coda mi è rimasto quel tipico amaro in bocca che si ha quando da un gioco ci si aspettava molto di più. La storia fa solo da preparazione a un possibile terzo capitolo non sorprendendo e non riuscendo a entusiasmare come il suo predecessore. A salvare Deus Ex: Mankind Divided è solo il suo gameplay.

Umbrella Corps.

Avete presente quando lo scorso anno ho inserito Afro Samurai 2 in flop? Anche in questo 2016 ho trovato il mio Afro Samurai 2, sto parlando di Umbrella Corps., spin-off in salsa multiplayer della saga di Resident Evil. L’unico consiglio che posso darvi è questo: EVITATELO!

Dead Rising 4

Altra saga che salta puntualmente l’appuntamento con il balzo di qualità è Dead Rising 4. E non mi sto riferendo all’aspetto narrativo da sempre dai toni molto scanzonati, ma al suo gameplay che resta fermo e immobile nella sua mediocrità risultando essenziale e privo di qualsiasi profondità. Davvero un peccato perché se c’è una cosa che gli zombi hanno saputo dimostrare negli ultimi anni è che il genere può regalare dei grandissimi giochi.

Homefront: The Revolution 

Homefront: The Revolution ha vissuto uno sviluppo travagliato, di conseguenza ero partito con aspettative molto basse. Non mi aspettavo il capolavoro ma neanche quello che mi sono ritrovato tra le mani: un titolo semplicemente ingiocabile per via di una serie di problemi tecnici. Di recente la situazione sembra essere migliorata tantissimo con una patch, magari ci ritornerò sopra, eppure non possiamo premiare comportamenti di questo tipo.

Marco “MarkoDeeJay” Licandro

TOP

Watch Dogs 2

Avendo apprezzato il primo, immaginavo un sequel che avesse imparato dagli errori, ma la qualità del prodotto finale ha sorpreso persino me, che già nutrivo alte aspettative. Divertente, coinvolgente, un sacco di attività da fare. Decisamente il numero 1 della mia top list.

Oxenfree

Tutto ha contribuito ad appassionarmi a questo titolo. La trama, la narrazione, la giocabilità, lo stile grafico. Oxenfree è stata per me l’avventura del 2016.

Firewatch

Breve indie game creato con cura e passione. Uno dei giochi che mi fa ricordare perché la scena indie mi piaccia così tanto. Le sensazioni trasmesse dal titolo sono molteplici, ed il giocare sulla radio trasmittente senza effettivamente vedere anima viva è un tocco di genio.

Quantum Break

Dai creatori di Alan Wake mi aspettavo molto, ma loro sono riusciti a superare ogni aspettativa. Un gioco con una trama che tira come una locomotiva, un motion capture incredibile, una serie tv di qualità filmata appositamente per il gioco, cambi di storia a seconda della scelta del giocatore. Semplicemente grandioso.

Menzioni d’onore

Il 2016 mi ha regalato anche grandi giochi, che nonostante i loro difetti e le aspettative non del tutto raggiunte, hanno contribuito a rendere quest’anno spettacolare. Parlo di The Division, che per due mesi mi ha ricordato cosa significa chiudersi in casa. Skyrim Special Edition, che non aveva bisogno di ricordarmelo. Final Fantasy XV, che seppur diverso da ciò che mi aspettavo, porta alto il nome della serie. E per concludere The Last Guardian che, nonostante i difetti tecnici, mi ha ricordato di cosa è capace il videogame in termini di narrazione e sentimento.

FLOP

No Man’s Sky

Immancabile, e probabilmente scontato, No Man’s Sky è riuscito a deludere persino me, nonostante mi aspettassi semplicemente un titolo esplorativo. La meccanica di gioco basata sulle risorse è noiosa e stanca, ed i mondi generati sono spesso spogli e trascurabili. Da dimenticare.

The Witness

Alte erano le aspettative per questo titolo, ma alla fine dei conti il titolo è una collezione di mini puzzle ultra minimali, spesso ripetitivi, senza un vero filo portante che spinga ad avanzare. Tanto potenziale sprecato, un peccato. 

Star Ocean: Integrity and Faithlessness

Mi sanguinavano gli occhi mentre, giocando il titolo, vedevo sovrapposizioni di textures e di personaggi, level design piatto e telecamera programmata completamente a caso. Se almeno la trama ed i personaggi fossero validi potremmo anche passare oltre, ma neanche questo è possibile. Mi piacerebbe poter dire qualcosa di buono su Star Ocean, ma faccio veramente fatica.

Mirror’s Edge Catalyst

Per quanto io abbia amato il capostipite della serie, questo sequel doveva arrivare molti anni fa, forse addirittura l’anno successivo. Saltare una generazione di console per riproporre praticamente la stessa solfa e addirittura complicare l’andamento del parkour non è stata un’idea geniale.

Andrea “Macchiaiolo” Barbàra

TOP

Quantum Break

Ammetto di essere stato in dubbio fino all’ultimo su questo progetto. I Remedy avevano già sfornato quel gioiellino di Alan Wake e avevano un curriculum di tutto rispetto per poter realizzare un prodotto in linea con i miei gusti, ma quell’idea della serie tv che nei primi trailer sembrava la versione sci-fi di Squadra Cobra mi lasciava perplesso.
Dopo la prima ora si è tutto dissolto come neve al sole. La serie si incastra alla perfezione all’interno del gioco andando ad innalzare ulteriormente l’asticella dei giochi narrativi story driven. 

Final Fantasy XV

Da capitolo della discordia si è trasformato in una droga che devo iniettarmi ogni sera per almeno un paio d’ore.
Il sistema di combattimento sperimentale si è rivelato una scelta vincente e l’atmosfera che alterna momenti goliardici a episodi drammatici e oscuri mi ha affascinato fin dall’inizio. Certo c’è qualche pecca ma l’ammontare di ore che ho accumulato parlano chiaramente.

Star Fox Zero

Si può migliorare un capolavoro? Andare oltre a quella pietra miliare che era Star Fox su Nintendo 64 era un compito oltre l’arduo, ma Nintendo è riuscita nell’intento, se non di superare almeno di eguagliare quella produzione. L’utilizzo del gamepad WiiU ti teletrasporta all’interno della navetta di Fox regalando emozioni difficilmente riscontrabili altrove.

Menzioni d’onore

Devo ammettere che il 2016 è stato un grande anno per la mia passione videoludica.
Non posso non citare Uncharted 4, che nonostante non sia quel capitolo esplosivo che concluda alla perfezione una saga fantastica, riesce nell’intento di divertire e affascinare. World of Final Fantasy merita di essere ricordato per avermi ritrasportato tra i miei eroi preferiti in un sistema di gioco che fa della nostalgia il leitmotiv. Se vi piacciono i platform action vecchia scuola sulla falsa riga dei metroidvania non fatevi scappare Shantae Half-Genie Hero, splendido da vedere e da giocare, ottimo sia per partite in mobilità su Vita che per serate da divano su console fissa. Peccato per il fatto che non prosegua la storia dopo Pirate’s Curse ma rappresenti una sorta di reboot.

FLOP

Sword Art Online Hollow Realization

Non è un brutto gioco, ma è decisamente limitato. Probabilmente se non fosse uscito Final Fantasy XV, Sword Art Online non sarebbe finito in questa categoria, ma purtroppo soccombe brutalmente nel confronto. Certo sono due budget differenti, ma i difetti del gioco vanno ben oltre la spesa necessaria per realizzarlo. Sono i difetti storici della saga, che non riesce a liberarsi dalle eccessive limitazioni del gameplay, un mondo di gioco per lo più vuoto e un sistema di gioco troppo basilare.

Gears Of War 4

Attenzione, Gears of War 4 non è un gioco brutto, anzi ce ne fossero. La prima fatica dei Coalition però si è rivelata una profonda delusione per me. Non ho visto nessun tipo di evoluzione nel gameplay, un semplice compitino timoroso e troppo costretto nei rigidi solchi già tracciati dalla precedente trilogia. Non c’è personalità e gli unici momenti degni sono quando ricompare Marcus.
Spero vivamente nei seguiti.

Mario Party Star Rush

Dignitoso da parte di Nintendo il tentativo di svecchiare la serie inserendo una sorta di turno in tempo reale, ma la sensazione che ormai non ci sia più niente da dire permea ogni partita. Ottimo per passare una decina di minuti con qualche amico minuti di 3DS, grazie alla modalità download, ma ben lontano da quel generatore di serate folli che erano i capitoli precedenti, complice anche la console non particolarmente adatta ad un party game, a mio modo di vedere.