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Fitness a casa: addio palestre?

E' vero che e' stato accertato quanto alcuni videogame riescano a stimolare reazioni cerebrali piu' di ogni altra attivita', e' vero che esistono decine di 'attivita' casalinghe' molto piu' sedentarie, ma non possiamo negare che i calli nel sedere e nelle dita delle mani di vecchi videogiocatori siano da guinness dei primati. Il problema, se tale lo vogliamo considerare, non poteva non essere studiato e, ovviamente, sfruttato a proprio vantaggio dalle major piu' scaltre: il business che avrebbe generato un sistema casalingo capace di far interagire il corpo, o parti di esso, con lo schermo. Addio palestre?

di: Giovanni Manca

Se dovessimo pensare all’antitesi di ciò che comunemente viene indicato con la parola “sport”, siamo sicuri che non sbaglieremmo di molto parlando di videogame, in particolare facendo riferimento all’attività “atletica” totalmente passiva del videogiocatore. È vero che è stato accertato quanto alcuni videogame riescano a stimolare reazioni cerebrali più di ogni altra attività, è vero che esistono decine di “attività casalinghe” molto più sedentarie, ma non possiamo negare che i calli nel sedere e nelle dita delle mani di vecchi videogiocatori siano da guinness dei primati. Il problema, se tale lo vogliamo considerare, non poteva non essere studiato e, ovviamente, sfruttato a proprio vantaggio dalle major più scaltre. Il business che avrebbe generato un sistema casalingo capace di far interagire il corpo, o parti di esso, con lo schermo: ancora di più, una console che, addirittura, avrebbe consentito una vera e propria attività di fitness. Se si parla di business, beh, Nintendo non è seconda a nessuno: durante l’E3 2007, Miyamoto in persona presentò WiiFit, un videogioco che proponeva decine di esercizi muscolari, aerobici, yoga e vari giochi di equilibrio i cui risultati venivano analizzati grazie ai sensori della rivoluzionaria Balance Board e al WiiMote. Il successo di WiiFit e del suo sequel, WiiFit Plus, fu clamoroso: fino ad oggi sono stati venduti oltre 40 milioni di pezzi in tutto il mondo.
Potevano i concorrenti diretti di Nintendo, Sony e Microsoft, stare alla finestra e non cercare di partecipare alla suddivisione della ricca torta? Ovviamente no, ma all’epoca, non avendo un sistema motion sensing da abbinare alle proprie console, furono costretti a partire da zero e ad intraprendere due strade piuttosto differenti: nel 2010, arrivano il Sony Move e il Kinect di Microsoft. Ora, quello che ci interessa, in ultima analisi, è se vale veramente la pena alzarci dai nostri comodi divani, indossare una tuta da ginnastica attillatissima per cercare di buttare giù qualche chilo di troppo, divertendoci con le nostre console. In questi ultimi mesi sono quattro i software che hanno, come obiettivo, quello di prepararci all’imbarazzante “prova costume”, prevista nei nostri lidi a fine maggio: “You Shape: Fitness Evolved” di Ubisoft, “Get Fit with Mel B” di Black Bean, “EA Sports Active 2.0” di Electronic Arts e “Zumba Fitness” di 505 Games.

Your Shape: Fitness Evolved

Your Shape è senza dubbio il prodotto più “classico” del lotto, quello che più ricorda, sia come struttura che come stile grafico, WiiFit di Nintendo. La configurazione iniziale del profilo giocatore mostra immediatamente come il software riesca a sfruttare in modo molto efficace le potenzialità del Kinect: la tecnologia Player Projection scannerizza il corpo individuando oltre 50.000 punti, grazie ai quali calcola le misurazioni della statura, la lunghezza degli arti, l’ampiezza delle spalle, torace, vita e fianchi. I sensori, di conseguenza, isolano perfettamente il corpo del giocatore e, specularmente, lo rendono protagonista nello schermo: i tempi di risposta sono davvero immediati, peccato solo per alcune inquadrature della telecamera, leggermente troppo lontane per apprezzare e, eventualmente, correggere i propri esercizi.
Your Shape propone tre diverse modalità di gioco: Personal Training, Lezioni di Fitness e Giochi da Palestra.
In relazione alle informazioni raccolte e registrate nel corso della configurazione iniziale, Personal Training prevede una serie di programmi di allenamento, alcuni dei quali sponsorizzati da importanti marchi, come Men’s Health, Women’s Health e Nivea. Ginnastica soft, tonificazione muscolare, aerobica, stretching in programmi studiati e mirati in modo che chiunque possa trovare quello adatto alla sua preparazione atletica: esercizi per migliorare la resistenza come “Campione di Cardio” per i più esigenti o, al contrario, un approccio molto più leggero come quello proposto da “Ginnastica Dolce” per chi si sta avvicinando al mondo del fitness. Non manca il programma speciale per le mamme che voglio recuperare la forma persa a causa del parto né quello in cui saremo seguiti da Michelle Bridges, personal trainer australiana diventata famosa grazie al programma televisivo “The Biggest Loser”. In definitiva si tratta di una programmazione davvero molto completa e curata che fa di Personal Training la modalità principale di Your Shape, anche se, come detto più su, non l’unica. Nonostante non vanti la stessa completezza di allenamento, “Lezioni di Fitness” è una modalità altrettanto appagante e, forse, anche più divertente. Non è necessario seguire programmi specifici, ma è possibile scegliere se fare esercizi Zen o Cardio Boxe, strutturati in livelli di difficoltà che, una volta superati, danno l’accesso ad esercizi più complessi. “Energia Zen” propone diversi esercizi Yoga e Tai Chi Chuan, con i quali si cerca il controllo del proprio corpo allenando la respirazione, l’alternanza del vuoto e del pieno, dello Yin e dello Yang. “Cardio Boxe” è invece tutto il contrario: a ritmo di musica, si bruciano calorie con calci e pugni tentando di seguire il ritmo dettato dal personal trainer. “Giochi da Palestra” esula dal contesto “serioso” di Your Shape ma propone comunque, nei quattro mini giochi previsti (Light Race, Virtual Smash, Stack’em up e Loop-a-Hoop), un grande divertimento multiplayer inedito rispetto alle altre modalità di gioco.
Your Shape di Ubisoft è un prodotto molto raffinato dal punto di vista tecnico, sia per quanto riguarda la realizzazione grafica, minimal e molto funzionale, sia per l’ottima localizzazione completamente in italiano, ma soprattutto per l’eccellente lavoro fatto dal già citato Player Projection, che mappa in modo molto preciso il corpo del giocatore e premette al Kinect tempi di risposta davvero molto buoni. Questo, permette al giocatore di avere sempre un riscontro fedele dei propri movimenti e di correggerli con rinvoltura seguendo le indicazioni sullo schermo. Dal punto di vista della programmazione fitness, quella proposta da Ubisoft è una delle migliori disponibili attualmente sulla piazza, specifica in base al sesso, ma lascia comunque fuori alcune attività, come flessioni e addominali, che avrebbero garantito una completezza difficilmente superabile da prodotti concorrenti, presenti e futuri. Ubisoft ha spiegato di aver preso la decisione di non implementare alcuni esercizi per la difficoltà del Kinect di rilevare con brillantezza alcuni movimenti: più avanti nell’articolo, vedremo come altri hanno invece scelto di proporre tali movimenti e con quali risultati.

EA Sports Active 2.0

Nella nostra personalissima palestra domestica non poteva mancare una delle più grandi major dell’industria videoludica, Electronic Arts. Se Get Fit include nella confezione una fascia elastica, Sports Active 2 fa le cose in grande e offre un cardio-frequenzimetro, due sensori per i polsi e uno per per la coscia. Chiariamo subito che la versione Xbox 360 comprende esclusivamente solo il cardio-frequenzimetro, dal momento che il Kinect rende superflui gli altri sensori: questo è un discreto vantaggio dal punto di vista pratico, considerato che durante le fasi di gioco i sensori si sono rilevati piuttosto scomodi e fastidiosi, in particolare quello da assicurare alla gamba.
Una volta personalizzato il profilo con pochi passaggi piuttosto semplici, dovremo scegliere che tipo di programma di fitness intraprendere, se da tre o nove settimane, strutturato in esercizi dalla difficoltà crescente, almeno se si tengono le impostazioni di default. Un aspetto di fondamentale importanza consiste nel fatto che il giocatore può liberamente modificare il programma stabilito, determinando l’intensità, la durata e quale dei 52 esercizi presenti effettuare; molto comode le opzioni offerte dal calendario, in cui si può scegliere quando fissare gli appuntamenti per le nostre lezioni di ginnastica. Piuttosto completo anche il programma nutrizionale, determinato in base a varie domande che ci verranno esposte sulle nostre abitudini alimentari e costituzione fisica.
La tipologia degli esercizi è piuttosto varia: corsa e salti sul posto, esercizi di potenziamento e aerobica ma anche mini giochi di calcio, boxe, baseball e basket.
Rispetto agli altri titoli concorrenti, che propongono fin da subito un ritmo piuttosto costante, Sports Active 2 strizza l’occhio ai meno allenati, strutturando l’allenamento con un partenza leggera per arrivare all’esercizio vero e proprio, per finire con una fase defaticante di allungamento muscolare. Non sarebbe un allenamento credibile, però, se il feeling con le periferiche coinvolte negli esercizi non fosse di buon livello: Sports Active 2, da questo punto di vista, non teme rivali, sia per l’ottimo utilizzo del Kinect sia per l’esclusivo cardio-frequenzimetro, che invia costantemente i dati relativi alle pulsazioni, in modo da avere decine di statistiche in base alle quali studiare al meglio gli esercizi.
Considerato il genere, in secondo piano la realizzazione grafica e sonora (probabilmente anche per EA) non molto accattivante e piuttosto scialba: in questo casi ci saremmo aspettati qualche tocco di classe, in linea con le super produzioni made in EA, invece sembra quasi che si sia avuto timore di rischiare. Da questo punto di vista, appuntamento rimandato.