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Xbox One X, alle porte di una generazione infinita

di: Federico Lelli

È il giorno dell’uscita ufficiale di Xbox One X e stiamo finalmente entrando nella nuova generazione. È il giorno dell’uscita di Xbox One X e rimarremo per sempre nella generazione attuale.

https://youtu.be/AVpSlqJDFZg

Microsoft ce l’ha detto fin dall’inizio che sarebbe stata una maratona e forse, a ben vedere, il paragone più adatto era quello della staffetta con Xbox One X a raccogliere il testimone delle due sorelle minori Xbox One e Xbox One S, peccato che si siano persi i giochi per strada.

Molti segnali ci confermano che nella nuova generazione ci siamo già entrati quando abbiamo comprato un upgrade per Xbox 360 o Playstation 3 e che, da adesso in poi, anche le console saranno pronte ad iterarsi senza particolari fronzoli e magari anche un po’ in sordina. Se questa è una previsione quasi certa per la controparte Microsoft, che in più di un’occasione ha dimostrato la sua voglia di andare avanti verso una generazione unica più simile al mondo PC, il lato Sony della barricata può permettersi di essere più evasivo e, forte di un installato maggiore, mantenere qualche margine di manovra.
Ma entriamo nel dettaglio in quella che dovrebbe essere una nuova generazione e in cosa ci possiamo aspettare dal futuro del nostro hobby, almeno per quello che riguarda Sony e Microsoft.

L’incognita del nuovo hardware

Lanciare una nuova console è sempre un’incognita: anche Sony, che gode generalmente di ottimi consensi nel mercato, ha fatto un discreto buco nell’acqua al lancio di Playstation 3 e ci ha messo diversi anni per recuperare la sua quota prevista.
Questo perché il mercato è un animale strano e si muove anche in maniera imprevedibile, rendendo ogni scelta un potenziale rischio che deve soddisfare allo stesso tempo da una parte gli early adopter, sempre desiderosi di evolvere la propria offerta e primo traino per le migliorie tecnologiche; dall’altra il grande pubblico, che preferirebbe avere un investimento economico e durevole, la famosa botte piena con la moglie ubriaca.

X86 is here to stay

La prima risposta a questo dubbio amletico è stata data dalla nuova architettura adottata dalle due grandi sorelle: il mondo x86 ha infatti permesso agli sviluppatori di lavorare in maniera quasi agnostica in un ecosistema che può essere portato su entrambe le console senza troppi patemi.
Che l’architettura sia destinata a rimanere la stessa per molto tempo ce lo suggerisce anche la lunga sequela di remastered e remake prodotti negli ultimi anni per le nuove console (anche prodotti recenti che non ne avrebbero avuto il bisogno), in modo da avere giochi giocabili e vendibili da qui all’eternità al futuro più lontano.
Questa rivoluzione permette infatti ai produttori di hardware di rimanere nello stesso ambiente all’infinito sfruttando uno dei più grandi vantaggi della cosa, la retrocompatibilità continua: che elimina l’esigenza di sviluppare giochi crossgen, non aliena la fanbase che non è costretta ad acquistare un nuovo prodotto immediatamente, premia gli early adopter che si trovano con una libreria già piena di giochi e con un hardware più potente.

La visione del sol levante

Dall’altro lato invece tutto tace, se non fosse per alcune dichiarazioni recenti, che però bisogna sempre interpretare nel loro contesto. Realisticamente con la console numero 1 del mercato Sony non ha molto interesse a lasciare indietro i suoi 60M di installato: il successo della Playstation 4 è sicuramente la più grande ricchezza che la console Sony si porta dietro e iniziare, o meglio, continuare la generazione con un installato così grande sarebbe un bel boost rispetto alla concorrenza. È prevedibile per questo motivo quindi che la retrocompatibilità futura sia quasi scontata anche sulle macchine Sony.

Un’esclusiva non fa una nextgen

E dal lato esclusive? Sono importanti? Sono loro a definire l’inizio della generazione?
Microsoft ha già dichiarato che non ce ne saranno e che per ora tutto quello che vedremo su Xbox One X sarà giocabile anche su Xbox One, ma sicuramente nel lungo periodo arriveranno giochi che la prima macchina non sarà in grado di digerire e questa sarà l’ovvia transizione verso il futuro.
D’altronde, perché limitarsi ad una sola fetta di mercato? Le esclusive nextgen sono sempre servite per invogliare gli early adopter ad adottare la nuova macchina anche davanti ad una libreria carente e alla promessa di uscite sparse in un futuro troppo lontano; adesso che ogni console può partire sulla base di quella precedente il processo di upgrade può essere più lento e graduale per l’utente, che può comprare il nuovo hardware quando si sente pronto, e allo stesso tempo remunerativo per il produttore che può mandare avanti lo stesso ecosistema usando più macchine.
E se questo ragionamento l’ho fatto io e l’ha fatto Microsoft, state sicuri che l’ha fatto anche Sony, che in aggiunta ha sicuramente tra le sue priorità maggiori quella di rendere felici 60M di persone. Il tutto senza mettere nell’equazione PS4 Pro che sembra già una prova generale di nextgen fluida.

E a Kyoto come sono messi?

Nintendo da questo punto di vista è la vera incognita del mercato: con una console lanciata da meno di un anno che sta già avendo un buon riscontro di pubblico è ancora presto per fare previsioni, soprattutto considerando che parliamo di un concetto di console completamente nuovo e di un’architettura differente alle altre due. Sicuramente è il posto dove guardare se cercate una nuova generazione che sia una svolta totale rispetto alla concorrenza.

Ci siamo già dentro e non lo sappiamo

La nuova generazione quindi non inizia oggi e, se Sony dovesse seguire il mercato, non inizierà neanche con l’avvento della futura Playstation 5. La nuova generazione ce l’avete già in casa: godetevela, che non c’è bisogno per forza del 4k.