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Red Dead Redemption: Undead Nightmare

A partire dal primo Resident Evil, pioniere nel genere del survival horror, abbiamo ucciso non-morti per diletto in citta' infestate, in stazioni e navi spaziali, in antiche ville, su isole disabitate, in laboratori sotterranei e perfino in mondi fantasy. A questo punto il videogiocatore esperto penserebbe di aver gia' visto tutto, ma ecco che Rockstar Games ha di nuovo deciso di stupirci, basando l'ultima espansione di Red Dead Redemption, titolo free-roaming ambientato nel Far West, proprio sugli zombie. Diamo un'occhiata più da vicino ad Undead Nightmare.

di: Redazione

Gli zombie: da ormai diversi anni queste creature mitologiche nate dalla religione afroamericana del Vudù sono state protagoniste dapprima di film (La notte dei morti viventi, 1968) e in seguito di videogiochi (Resident Evil, 1996).
A partire dal titolo Capcom, pioniere nel genere del survival horror, abbiamo ucciso non-morti per diletto in città infestate, in stazioni e navi spaziali, in antiche ville, su isole disabitate, in laboratori sotterranei e perfino in mondi fantasy.
A questo punto il videogiocatore esperto penserebbe di aver già visto tutto, ma ecco che Rockstar ha di nuovo deciso di stupirci, basando l’ultima espansione di Red Dead Redemption, titolo free-roaming ambientato nel Far West, proprio sugli zombie.

La piaga

A differenza di molti altri DLC visti in questi anni, Undead Nightmare rappresenta una specie di gioco a sé stante più che un’espansione nel senso classico del termine. Infatti non vi si potrà accedere dalla campagna principale del gioco ma bisognerà selezionarla dal menù principale.
Cercando di mantenere gli spoiler al minimo, possiamo dirvi che la trama si svolge dopo la fine di Red Dead Redemption: John Marston è tornato a casa dalla sua famiglia e sta cercando di ricostruirsi una vita, quando all’improvviso il vecchio West viene sconvolto da una piaga apocalittica. I morti si risvegliano dalle loro tombe e per una serie di eventi la moglie e il figlio verranno infettati e trasformati in zombie. Da bravo padre di famiglia sarà quindi vostro compito andare in cerca di una cura, ma la situazione si rivelerà ben presto più grave del previsto.

Durante questa nuova avventura incontrerete diversi personaggi già visti nel corso di Red Dead Redemption e per godervi appieno l’esperienza è vivamente consigliato finire prima il gioco principale, altrimenti certi eventi vi sembreranno del tutto estranei e avrete qualche difficoltà a capire certe battute o risvolti della storia, oltre a spoilerarvi parte della trama originale. Fondamentalmente il vostro scopo è scoprire cosa ha causato l’epidemia e trovare un modo per porvi fine, ma diversi colpi di scena faranno sì che la trama non risulti quasi mai scontata. Lo stesso purtroppo non si può dire per le missioni, che risulteranno molto spesso un po’ monotone. Dovrete infatti cavalcare per il vecchio West, Messico compreso, alla ricerca di cimiteri da epurare (leggi: bruciare) e durante il tragitto vi imbatterete spesso in città invase dagli zombie che dovrete salvare. In questi casi potrete svolgere il lavoro sporco da soli oppure consegnare delle munizioni ai sopravvissuti che vi daranno una mano sparando dai tetti e dai balconi delle case. In puro stile survival horror, in Undead Nightmare le munizioni saranno cosa rara e dovrete fare molta attenzione a risparmiare i colpi se non vorrete trovarvi in situazioni spiacevoli. Una volta ripulita la città, spesso incontrerete vecchie conoscenze fra i sopravvissuti e vi verranno affidate delle missioni secondarie, tutte molto divertenti e varie.

Gli zombie presenti nel gioco sono di 4 tipi: i classici non morti senza cervello che verranno verso di voi con un’andatura piuttosto lenta; gli spider, ovvero dei non-morti che camminano a quattro zampe ad una velocità impressionante in grado anche di saltare; i tank, lenti ma enormi e infine degli zombie in grado di sputarvi addosso dell’acido da una considerevole distanza. Ovviamente anche gli animali sono caduti vittime della piaga e vagando per la mappa vi imbatterete in orsi, puma, lupi, uccelli e persino cavalli zombificati. Proprio quest’ultimi sono disponibili in 4 versioni speciali, cavalcabili, ognuno con i suoi poteri: i 4 cavalli dell’apocalisse.

Un possibile difetto sta nel sistema di mira manuale: in Red Dead Redemption per eliminare i nemici normali bastava sparargli in pieno petto. Premendo il grilletto sinistro, infatti, il mirino si spostava automaticamente sul bersaglio da colpire e bastava fare fuoco una o due volte per sbarazzarsi del problema. I non-morti invece, come da tradizione, muoiono solo se colpiti alla testa. Quindi il sistema di mira automatica è pressoché inutilizzabile, e quello manuale è tutto fuorché preciso. Sarete quindi SEMPRE costretti ad usare il dead eye (reso più durevole in questa espansione) per attivare l’effetto slow motion e mirare al cranio degli zombie. All’inizio sarà divertente e spettacolare, ma alla lunga sentirete la mancanza delle classiche, frenetiche sparatorie vecchio stile.

Come nel gioco originale, anche questa espansione è afflitta dagli immancabili bug classici dei giochi free roaming: seppur raramente, vi capiteranno cose come rimanere bloccati a un muro o addirittura “sprofondare” sotto la mappa di gioco, incapaci di muovervi mentre la telecamera impazzisce. Fortunatamente basterà riavviare il gioco, e dati i frequenti salvataggi automatici non dovrete quasi mai rifare parti importanti del gioco.