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Dante’s Inferno DLC: La Selva Oscura

Seguendo il trend che ormai sta investendo qualsiasi produzione, Visceral Games ed Electronic Arts si sono prodigate per rilasciare, su PSN e Marketplace, il primo contenuto scaricabile dell'apprezzatissimo Dante's Inferno, di cui vi abbiamo dato le nostre impressioni giusto qualche giorno fa. Il DLC, La Selva Oscura, e' ambientato, per l'appunto, nella famosa foresta che fa da incipit al poema dantesco, nonche' alla storia narrata nel videogame. Un prequel la cui fruizione dovrebbe porsi alla base dell'esperienza del videogame su disco.

di: REdeiDESIDERI

Seguendo il trend che sta investendo, ormai, qualsiasi produzione (ebbene si, anche quelle più insulse), Visceral Games ed Electronic Arts si sono prodigate in questi giorni per rilasciare, su PSN e Marketplace, il primo contenuto scaricabile per il loro apprezzatissimo Dante’s Inferno, di cui vi abbiamo dato le nostre impressioni giusto qualche giorno fa. Il DLC, chiamato La Selva Oscura, è ambientato, per l’appunto, nella famosa foresta che fa da incipit al poema dantesco, nonché alla storia narrata nel videogames. Un prequel, quindi, la cui fruizione dovrebbe, in teoria, porsi alla base dell’esperienza del videogame su disco. Sarà vero? Scopriamolo insieme!

Il Dedalo e lo Straniero

La Selva Oscura, come già ribadito, si propone come un prequel alle vicende narrate in game, collocandosi temporalmente poco dopo il video in CG in cui Dante è intento a cucirsi sul petto la croce dei suoi peccati (perché abbia deciso di farlo resta ancora un mistero). Con una (stringata) introduzione ripresa direttamente dal gioco originale, il gioco ci catapulta subito nel vivo dell’azione, con il nostro protagonista nel bel mezzo della cupa ambientazione ed immediatamente incalzato da un consistente numero di nemici. Dopo pochi passi, oltre che nei nemici, Dante si imbatterà anche in un misterioso quanto fugace figuro, uno “straniero” che chi ha terminato il gioco già conoscerà. Per qualche strano motivo, questo individuo fuggirà alla nostra vista, facendo perdere le proprie tracce nel dedalo costituito dalla oscura foresta. Scopo di questa mini-avventura, sarà quindi quello di farci strada tra i nemici e la labirintica selva, mettendoci sulle tracce di questo sospetto quanto scaltro individuo.

La Lonza, Il Leone e La Lupa

Come aveva già fatto con il gioco originale, Visceral ha dimostrato ancora una volta di saper attingere all’opera letteraria dantesca trasformando l’allegoria dei canti in una realtà tangibile, visibile e, soprattutto, giocabile. Sicché, se i versi citavano una foresta in cui l’andare era incerto, e dove “la dritta via” era “smarrita”, gli sviluppatori hanno ben pensato di rendere il loro contenuto scaricabile un labirinto, così che, almeno al primo giro di boa, il giocatore si smarrisca realmente e con lui, Dante. L’idea è di per se abbastanza vincente, se non fosse che è praticamente l’unica idea buona dell’intero contenuto scaricabile! Ma andiamo per ordine. Chiunque abbia letto almeno il primo canto della Commedia, saprà bene che Dante, nella sua ricerca della retta via, si imbatté in tre terribili fiere: una lonza (ancora si dibatte su cosa sia, ma probabilmente trattasi di una lince), un leone ed una lupa. Come ben saprete tali fiere sono la rappresentazione fisica di tre dei peccati in cui versava il poeta ai tempi della morte di Beatrice, ossia malizia, bestialità ed incontinenza. Ci si sarebbe quindi aspettata una rappresentazione analoga per il Dante videoludico riportando, magari, le tre bestie come tre piccoli mini-boss. E invece ecco che Visceral se ne tira fuori con uno stratagemma grazie al quale le fiere compaiono, ma sotto forma di statue! Non bastasse ciò, la loro funzionalità è tutta da dimostrare, in quanto dovrebbero essere, teoricamente utili alla risoluzione degli enigmi del labirinto. Cosa che di fatto fa solo il leone, ma per meriti prettamente tecnici (è l’unica statua con cui si interagisce realmente). Gli enigmi, come se non bastasse, sono tutti abbastanza banali e l’introduzione delle tre fiere, mai come ora, sembra una forzatura più che una necessità. Una soluzione, a dirla tutta, che davvero mal si sposa con quanto di buono si era visto nel corso dell’avventura principale.

Dante’s (Disco?!) Inferno

Andando di male in peggio troviamo poi i tanto attesi nuovi nemici. Annunciati con entusiasmo ed in sede di review poco più che modelli riciclati con texture inedite. In effetti parliamo di due nuovi sgherri, una sinuosa strega dei boschi, ed un corazzatissimo cavaliere oscuro. Entrambi riciclano pattern d’attacco, nonché animazioni, di due dei nemici già presenti nel gioco. Ossia la strega del girone dei lussuriosi e il tipico demone cornuto. Benchè i nuovi modelli siano particolareggiati ed, in effetti, molto belli da vedere, ben presto risolverete il loro “inedito” approccio comportandovi come vi comportereste con i nemici di riferimento. E – ahinoi – non è nemmeno finita qui! Infatti, per qualche astruso motivo, sebbene l’azione di gioco si collochi temporalmente prima all’avventura vera e propria, tutte le abilità di Dante e tutti i livelli di santità ed empietà saranno già sbloccati, così come saranno disponibili tutte le magie ed i bonus di mana ed energia. Una scelta onestamente incomprensibile a cui si somma, dulcis in fundo, anche il mancato accumulo di sfere di energia fisica e magica dopo l’uccisione dei mostri. A tutt’ora non capiamo quale sia il senso logico di tali scelte quando sarebbe stato più ovvio, ed anche più utile, permettere all’utente di utilizzare le abilità già accumulate. Prima di chiudere accendiamo un barlume di speranza in chi volesse acquistare il titolo anche solo per il gusto di “possedere” il gioco in forma completa. L’acquisto del DLC, infatti, non solo sblocca l’avventura di gioco (tra le altre cose brevissima, si parla di solo 30 minuti!!!), ma “regala” al giocatore anche ben due trofei/achievements, nonché un costume ed una reliquia inediti ed utilizzabili anche nel corso dell’avventura principale. Grazie al costume “Dante Disco Inferno” potrete quindi vestire il vostro protagonista alla maniera di Tony Manero, con tanto di peli sul petto e abito bianco da discoteca! Che diavolo c’entri con l’ambientazione non si sa, però almeno fa sorridere. Mentre la reliquia, chiamata Pietra della Collera, si rivela decisamente più utile, grazie all’abilità di ridurre consistentemente l’ammontare di mana necessari per l’uso degli incantamenti.

La Selva… inutile!

In conclusione, questo viaggio nella Selva Oscura di Dante’s Inferno ci ha un po’ delusi. Ancora una volta l’ambientazione è la carta (neanche troppo) vincente dell’intera produzione. La brevità dell’avventura, il riciclo di vecchi nemici spacciati per nuovi ed un costume piuttosto insensato rendono questo DLC evitabile a più pari. Se a ciò aggiungete che non ci sono nuove cut scene, ma solo brevi filmati con grafica in game tanto superflui quanto mal confezionati (con tanto di spirito di Beatrice le cui labbra, per qualche motivo, non si muovono!) capirete perché l’unico motivo per acquistare il pacchetto parrebbe la sola, insulsa, nuova reliquia. Ma a conti fatti perché spendere 4,99 euro (o 400 MP che dir si voglia) per un oggetto di cui si può fare tranquillamente a meno? L’acquisto non è né utile né consigliato. Se poi stra-desiderate di spendere soldi per 30 minuti di gioco, almeno sapete a cosa andate incontro. Ora non ci resta che attendere le tanto pubblicizzate Prove di Santa Lucia, prossimo DLC per l’opera Visceral, in cui si aggiungerà la cooperativa all’interno di alcune arene personalizzabili. Eravamo fiduciosi, ma dopo questa Selva Oscura, la dritta via ci sembra già smarrita.

“Non curatevi di esso, ma andate avanti”

 

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