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Castlevania: Lords of Shadow – Resurrection

E' passato solo poco piu' di un mese dall'uscita negli store digitali di Reverie, il primo DLC dedicato al nuovo universo Castlevania con l'intento di coprire il buco narrativo tra la fine del gioco originale e il singolare filmato bonus successivo ai titoli di coda. Resurrection riprende esattamente da dove avevamo lasciato la storia la volta scorsa. Gabriel, sotto richiesta di Carmilla, dovra' salvare il mondo ancora una volta, sventando la minaccia rappresentata dal 'Dimenticato', un potentissimo demone rinchiuso in un'altra dimensione.

di: Nicola "Wanicola" Caso

È passato solo poco più di un mese dall’uscita negli store digitali di Reverie, il primo DLC dedicato al nuovo universo Castlevania con l’intento di coprire il buco narrativo tra la fine del gioco originale e il singolare filmato bonus successivo ai titoli di coda.
Purtroppo, con grande rammarico ciò che ci si è parato davanti con Reverie era soltanto metà di quello che Dave Cox e i Mercury Steam promisero per il futuro dell’eroe Gabriel Belmont, terminando le vicende al castello dei vampiri proprio nel momento topico della narrazione.

Negli episodi precedenti

Resurrection riprende esattamente dove avevamo lasciato la storia la volta scorsa. Gabriel, sotto richiesta di Carmilla, dovrà salvare il mondo ancora una volta, sventando la minaccia rappresentata dal “Dimenticato”, un potentissimo demone rinchiuso in un’altra dimensione.

Come spesso capita quando ci si trova ad affrontare piani d’esistenza paralleli, l’universo del Dimenticato non è attraversabile dai comuni esseri umani, così per poter adempiere alla sua missione, Gabriel decide di accettare il sacrificio di Carmilla e trasformare se stesso in un essere oscuro.
Le premesse narrative di Resurrection sono senz’altro originali e interessanti, soprattutto dal punto di vista della maturazione del personaggio che, da carnefice trasformato in salvatore, sarà costretto a rinunciare alla sua umanità pur di proteggere la terra che ha faticosamente redento dalla minaccia degli inferi.
Al lato pratico, invece, il tutto si riduce a una boss fight (esatto, proprio quella che ci si aspettava alla fine del capitolo XIII), priva di qualsiasi novità in termini ludici e con una storia appena accennata, in grado di mettere in crisi persino i fan più sfegatati.
Ciò che si percepisce sin dai primi istanti di gioco è che Reverie e Resurrection siano stati concepiti come un unicum narrativo, molto probabilmente troncato più per interessi commerciali che non narrativi veri e propri.

Sneakin’ in the demon’s den

Una volta messo piede all’interno della dimensione oscura ed aver appurato che tutte le abilità precedentemente acquisite fanno ancora parte del nostro inventario, il tempo di fare fuori qualche nemico già affrontato ed ecco il primo incontro con il Dimenticato, un possente demonio in armatura bianca in grado di far impallidire Satana in persona.
Contrariamente a ciò che il buon senso suggerisce, non è ancora tempo di scontrarsi con quest’ultimo, quanto piuttosto di seguirlo e appurare cosa abbia in mente. Tradotto in termini di gioco ci ritroveremo ad affrontare la classica scalata tanto acrobatica quanto scriptata cercando di non farci scoprire dalla bestia. Una sorta di “Hide ‘n Seek” tanto caro al maestro Hideo e al suo pupillo Solid Snake.
Lo scontro vero e proprio inizierà una volta in cima, dopo un banale scambio di battute più consone a un Devil May Cry a caso che non a un Castlevania. Ed eccoci dunque al cuore vero e proprio di questo DLC, uno scontro lungo e articolato con il boss più difficile di tutto il gioco, spalmato lungo i due episodi che comprendono questo XIV capitolo.
Se la scelta di confinare il capitolo precedente a una semplice espansione a base di rompicapi si rivelò discutibile, l’idea di relegare Resurrection a un combattimento di mezz’ora circa, risulta ancora meno digeribile.

La storia infinita

Come per il celebre Prince of Persia di Ubisoft, anche Resurrection rappresenta al lato pratico la conclusione alle vicende di Lords of Shadow. Ma ne siamo realmente convinti?
Anche se il finale di questo Resurrection non mancherà di stupire i fedeli grazie a un gesto emblematico che testimonia della metamorfosi di Gabriel, ciò che viene narrato tra i capitoli XIII e XIV può essere tranquillamente considerato come un “ricamo” della trama fatta tanto per diluire e allungare la storia principale, per di più venduti all’infelice prezzo di 800 MP (9,99 € sul PSN) cadauno.
Fondamentalmente ciò che manca è la capacità del gioco di porre un freno alle vicende, il cosiddetto “The end” che tanto ci piace nei film e nei libri più belli. Insoddisfazione fomentata dallo stesso Cox, il quale ha affermato più volte che Resurrection avrebbe posto fine una volta per tutte all’universo di Lords of Shadow.
Quello che inizialmente era stato presentato come un esperimento totalmente slegato dalla saga principale, rischia ora di diventare un nuovo punto di partenza per Castlevania, ma se ciò è un bene o un male, è ancora presto per dirlo.
Ora come ora, l’acquisto risulterebbe consigliato solo a coloro che hanno già acquistato Reverie e vogliono sapere come la storia finisce, anche se la possibilità di rimanerne delusi è un’opzione da non tralasciare. Per tutti gli altri invece è consigliabile aspettare il periodo di saldi o un’eventuale GOTY Edition per portarsi a casa le avventure come l’unicum con cui erano state concepite.
Vampiro avvisato, mezzo salvato.

 

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