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Borderlands DLC Pack: Extravasplosion

La caccia alla cripta e' oramai giunta alla conclusione ultima. Tutti i poco raccomandabili avventurieri che hanno preso parte alla ricerca sono adesso allo sbando senza alcuno scopo nella vita. E voi, che tanto avete penato nelle vostre peripezie, cosa vi ritrovate fra le mani, se non un inutile brandello sabbioso di questo maledetto, desertico pianeta? Il destino, manovrato dalle malefiche mani del Dio Gearbox non vi ha pero' abbandonato, anzi, non aspetta altro che un'occasione per piombarvi addosso e trasformarvi nell'ennesima carcassa marcescente che decora Pandora.

di: Claudio "Evil_Sephiroth" Perfler

La caccia alla cripta è oramai giunta alla conclusione ultima. Tutti i poco raccomandabili avventurieri che hanno preso parte alla ricerca sono adesso allo sbando senza alcuno scopo nella vita. E voi, che tanto avete penato nelle vostre peripezie, cosa vi ritrovate fra le mani, se non un inutile brandello sabbioso di questo maledetto, desertico pianeta?
Il destino, manovrato dalle malefiche mani del Dio Gearbox non vi ha però abbandonato, anzi, non aspetta altro che un’occasione per piombarvi addosso e trasformarvi nell’ennesima carcassa marcescente che decora Pandora.

Gearbox e Take2, in occasione del lancio del loro nuovo IP Borderlands, avevano da subito promesso un futuro e vasto supporto al titolo.
In concomitanza con queste affermazioni e memori di esperienze passate con DLC “truffa”, già ci pregustavamo (per così dire) l’ennesimo sfruttamento di un buon gioco con fiumi di add-on di dubbia qualità. Oltre al danno ci aspettavamo la solita beffa: contenuti già presenti su disco e download di pochi kilobyte, utili solo a sbloccare ciò di cui eravamo già fisicamente in possesso. Siamo invece stati ben felici di constatare il nostro errore, il nostro diabolico perseverare nel mal pensiero: Gearbox ci ha sbugiardato ben quattro volte, proponendo in sequenza un poker di contenuti scaricabili, ognuno in grado di occupare dai 500MB ad oltre 1 GB , il tutto a prezzi pressoché contenuti e sensati.
A voler rimanere complottisti va detto che questi grossi download potevano essere parti di gioco eliminate dalla prima edizione, ma se di fregatura si deve trattare, che almeno sia un sottile inganno e non un sonoro pugno in faccia.
E’ però riuscita Gearbox a garantire una certa qualità in tutte queste espansioni, o si è limitata a rilasciare una montagna di aria fritta?
Per saperlo non resta che analizzare passo-passo i 4 DLC rilasciati.

The Zombie Island of Dr. Ned

Come per tutti i DLC che analizzeremo, le nuove avventure saranno attive subito dopo l’istallazione, e per affrontarle ci basterà connetterci a qualunque portale New-U e selezionare l’area relativa al contenuto scaricabile che ci interessa giocare.
Il primo extra rilasciato, The Zombie Island of Dr. Ned, ci presenta subito una brusca sterzata rispetto al concept ambientativo della campagna originale.
Dalla classica Pandora, popolata da mostri e banditi, verremo trasportati in una lugubre isola, popolata da nientepopodimeno che zombie.
Avete capito bene: i putrefatti non-morti, che di fatto rappresentano il più ricorrente dei nemici (seri o meno) in qualunque gioco della nuova generazione, fanno la loro comparsa anche in Borderlands, pronti a fare polpette dei nostri personaggi… o ad essere inceneriti dalla prima raffica incendiaria. Questa volta però gli zombie non sono nazisti o altre amenità, ma un “semplice” esperimento (non riuscito) del Dr. Ned, il classico luminare folle a cui saremo, stranamente, chiamati a cambiare il pannolino. Toccherà infatti ai nostri alter-ego virtuali riportare il tutto alla normalità, con una buona dose di fortuna e svariate tonnellate di proiettili. Nonostante lo sforzo maggiore degli sviluppatori sia stato diretto verso ambientazione e narrazione, (con ottimi risultati peraltro) non viene a mancare una buona sfida per i giocatori, incentrata più che altro su nuovi tipi di nemici o vecchie conoscenze ora in putrefazione, che, complice il loro numero e le loro curiose abilità, non mancheranno di strapparci qualche imprecazione. In definitiva, sebbene l’Isola non si discosti molto come meccaniche e difficoltà dal gioco originale, rimane un DLC gradevolissimo, capace di regalare intorno alle 5-6 ore di gioco inedito e di intrattenimento per coloro che in un gioco non disdegnano la narrazione e la trama.

Mad Moxxi’s Underdome Riot

Procedendo con l’analisi un dubbio si insinua nella nostra testa di recensori e giocatori: che i ragazzi di Gearbox abbiano preparato ogni DLC con in mente una ben precisa categoria di giocatori? Il secondo DLC, Mad Moxxi’s Underdome Riot, infatti, si discosta moltissimo dal classico Borderlands e dal suo primo extra. Viene a mancare la tipica componente esplorativa, e quello che ci si para davanti sono solo tre arene in cui affrontare orde e orde di nemici senza alcuna sosta, (se non per curarci e raccogliere munizioni) col fine ultimo di candidarci come marito per una cattivissima e provocante femmina. Scontrandoci con le varie ondate, formate da gruppi variegati di nemici o addirittura boss già visti nella campagna originale, salta subito agli occhi come questo aggiornamento sia dedicato a chi ama giocare in cooperazione, in quanto, appena incontreremo un qualsiasi gruppo di boss, il grado di sfida salirà immediatamente a livelli proibitivi per i solitari (a meno di non considerare gli dei del grinding). Inoltre i nemici sconfitti non elargiranno nessun tipo di esperienza e ricompensa, di fatto limitando l’utilità della sfida al semplice svago con tre compagni. Anche a livello narrativo non ci viene proposto nulla di nuovo, e la flebile trama di questo DLC si spegne nelle poche, ripetitive battutacce della “protagonista” femminile. Ciononostante il divertimento garantito in compagnia è notevole, e anche l’impegno richiesto non è da meno; queste caratteristiche ci spingono a non bocciare il secondo DLC della serie, ma a consigliarne l’acquisto solo ai giocatori che vivono di cooperazione (e hanno amici con una copia del gioco).