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PS Vita: Aspettando il Day One – Parte I

Arrivata sul mercato giapponese proprio in questi giorni, PS Vita si prospetta come il nuovo hardware delle meraviglie del mercato portatile. Potente, versatile e decisamente al passo con i tempi (tecnologici) che corrono. Nell’attesa che le porte del mondo touch by Sony si schiudano anche per il mercato nostrano, abbiamo pensato di proporvi una ghiotta serie di “mini-anteprime”. Cosa varrà la pena tenere d’occhio, e cosa invece no?

di: Redazione

Ruin – Idol Mind Digital Entertainment

Data di Uscita: N/D

“Diavolo, ma questo l’ho già visto!” Perché qualcuno dovrebbe esclamare questa frase appena visto Ruin? Semplice. Ricorda molto Diablo, o il più recente Torchlight. Ma dopo qualche minuto di gioco ci si accorge di come il titolo richiami altre illustri produzioni del genere. Stiamo quindi parlando di un hack’n’slash accompagnato da una forte componente ruolistica. Ci saranno dungeon da esplorare, centinaia di creature demoniache da uccidere ed armi e oggetti da scovare. E i richiami al capolavoro Blizzard continuano nell’ambientazione: un mondo fantasy dove gli immancabili eroi proveranno ad opporsi al classico tiranno pronto a distruggere qualsiasi cosa.
Ciò che permette a Ruin di scostarsi dalla massa è dato dalle potenzialità della nuova portatile Sony. Come è stato definito dagli sviluppatori, tali caratteristiche possono essere rappresentate dalla definizione “Social-RPG”. Sostanzialmente ogni giocatore possiede un proprio covo, una sorta di tana in cui accumulare oggetti, tesori ed armi. Sarà nostro compito difenderlo, evitando o fronteggiando il saccheggio da parte degli altri utenti. Allo stesso tempo dovremo pensare anche alle proprie incursioni offensive, conquistando o saccheggiando i nascondigli altrui. Nonostante manchino dettagli più precisi, il comparto multiplayer di Ruin si prospetta decisamente interessante. Tale componente non mancherà inoltre di tirare in ballo i più famosi social network, dove saranno continuamente comunicati i vari progressi, e il cloud saving. Quest’ultimo permetterà di sfruttare un’importante possibilità offerta da PS Vita in termini di comunicazione con PS3: sarà possibile salvare il gioco sulla portatile per poi riprendere la partita esattamente da dove l’avevamo interrotta sul televisore del salotto. Sì, proprio dove è collegata la nostra PS3. Perché Ruin dovrebbe essere venduto insieme ad una versione identica e sviluppata in parallelo per PS3. Diciamo dovrebbe perché con molta probabilità sarà così, ma negli ultimi mesi si è parlato veramente poco di Ruin.
L’alone di mistero che si è avvolto lascia ancora in dubbio le tante perplessità relative alla direzione artistica, apparentemente priva di personalità, ma regala un certo senso di curiosità per via della sorprendente qualità grafica per un titolo da portatile e per un gameplay reso ancor più interessante dalle potenzialità offerte dalla PS Vita.
Sicuramente un titolo da tenere sott’occhio.

Super Stardust Delta – Housemarque

Data di Uscita: 22 Febbraio 2012

Annunciato e tenuto in sordina rispetto alle grandi produzione “tripla A”, Super Stardust Delta arriverà tra i titoli del lancio (EU/US) di PS Vita, promettendo lo stesso concentrato di dinamismo e stile cui siamo stati abituati su PS3. Ma non sarebbe un titolo PS Vita se i bravi ragazzi di Housemarque non avessero fatto in modo di portare il loro gioiello di giocabilità verso la nuova concezione handheld immaginata da Sony, ed ecco dunque che troviamo la fresca e “tattile” Modalità Delta che, oltre a dare il titolo al gioco, si propone l’obiettivo di rinnovare il gameplay di Super Stardust attraverso le potenzialità dell’hardware di PS Vita. Basilarmente il titolo resta lo stesso, quel che è cambiato è lo spirito del gioco che, dapprima squisitamente arcade, si trova in questo passaggio portatile un po’ “snaturato” e forse anche semplificato. Housemarque ha infatti ricalibrato il tiro, concedendo alle nostre navicelle non tre ma sole due armi, e modificando le funzioni di sprint e smart bomb rendendo di fatto il titolo più semplice e, paradossalmente, ancora più caotico. Lo sprint è adesso meno immediato ed è anticipato da un fastidioso effetto slow motion, mentre la smart bomb si è trovata sostituita inspiegabilmente da un più letale buco nero, capace di fare (letteralmente) piazza pulita dei detriti su schermo! Il gioco, inoltre, seppur è vero che gode dell’introduzione di touchscreen e oscillometri, le “idee” alla base della rivoluzione effettuata da Housemarque ci sembrano sin da ora poco azzeccate e convincenti, tanto da svalutare pesantemente quello che su PS3 è considerato un arcade con tutti i crismi. Su PS vita, insomma, Super Stardust risulta già sconfitto, il tutto per mettere un gameplay vincente al servizio della tecnologia ostentata dal gioiellino di Sony. Dopo aver visto le qualità paventate da titoli ben più “complessi” rispetto alla gestione dell’hardware Sony, sembrava quasi un obbligo aspettarsi una formula vincente per un gioco decisamente più semplice ed immediato come Super Stardust, ma a quanto pare non sempre la tecnologia è a favore della semplicità.

Uncharted: The Golden Abyss – Sony Bend

Data di Uscita: 22 Febbraio 2012

Dapprima sorpresa, poi pilastro del parco titoli PS3, la serie di Uncharted creata dai talentuosissimi Naughty Dog arriva finalmente su console portatili, esordendo su PS Vita con l’atteso e chiacchierato Uncharted: L’Abisso Dorato. Orfano (ma non del tutto) dei “Cagnacci Malmostosi” di Jak & Daxter, il titolo è stato affidato alle cure dei Bend Studios, da tempo lontani dalle luci della ribalta videoludica, ma il cui ricordo è ben scolpito nella memoria di ogni buon fan della serie di Syphon Filter. Non è chiaro come questo capitolo si incastri nella cronologia delle avventure di Nathan Drake, fatto sta che dalle diverse demo provate ci sembra che le cose stiano procedendo bene tanto sul piano narrativo che su quello ludico! Ambientato principalmente in quella che sembrerebbe essere una giungla tropicale, L’Abisso Dorato sembrerebbe volere rievocare alla mente del giocatore i fasti dei primi passi di Mister Drake, quando il brand – misconosciuto e giovane – attirava su di sé l’attenzione dei media per il suo eccezionale dinamismo e per le sue celeberrime trovate cinematografiche. In questo il lavoro di Sony Bend sembrerebbe essere stato certosino e, come una rievocazione storica, Uncharted: L’Abisso Dorato fa di tutto per mettersi al pari dei suoi “fratelli maggiori”. Scavezzacollo e spaccone, Drake si è ficcato nell’ennesima avventura a metà tra storia e fantascienza. Orfano – non si sa perché – dei suoi tipici comprimari (ma ci aspettiamo di vedere i baffi di Sully dietro il prossimo cespuglio), ne L’abisso Dorato, Nathan farà la conoscenza della misteriosa ed intrigante Chase, la sua nuova comprimaria femminile. Giovane ed avventata, Chase rivelerà ben presto a Drake di essere sulle tracce di un misterioso medaglione che le è appartenuto sino a qualche tempo prima. Conosciuto poi il misterioso Dante (personaggio a metà tra luci ed ombre), Drake si ritroverà ben presto nel tipico “climax à la Uncharted”, fatto di battute, mosse avventate, armi da fuoco e vagonate di mistero e avventura. Se da questo punto di vista, dunque, il team Bend sembrerebbe essere all’altezza del blasonato lavoro dei Naughty Dog, anche sotto il punto di vista del gameplay, Uncharted: L’Abisso Dorato sembrerebbe prodigo di soddisfazioni e sorprese. Su tutto gli ambienti, bellissimi e ricchi di texture, sono stati infarciti di elementi interattivi, cosicché ogni passo di Nathan è una vera e propria “sfida al cardiopalma”, tra elementi cedevoli, cadute, inciampi e chi più ne ha più ne metta. Alla tipica azione del titolo Sony, è stata poi aggiunta l’implementazione delle caratteristiche hardware di PS Vita e del suo decantatissimo touch screen. Addio ai tasti frontali allora, e largo a “pennellate” con le dita buone tanto per tracciare le traiettorie di arrampicate e salti, tanto per interagire con l’ambiente per mezzo dei nuovi strumenti messi a disposizione di Nathan tra cui un affilatissimo machete. Quest’ultimo, invero, utilizzato solo attraverso alcune fasi scriptate, ci è sembrato comunque una introduzione fresca all’interno del brand, capace di rendere il titolo interattivo quel tanto che basta (magari anche solo concettualmente) a differenziarlo dall’offerta home console. Uncharted: L’Abisso Dorato ha insomma, già da ora, tutte le carte in tavola per ambire allo scettro di killer application del lancio di PS Vita, in barba all’assenza dei Naughty Dog ora impegnati con il promettente The Last of Us per PS3.

Unit 13 – Zipper Interactive

Data di Uscita: 22 Febbraio 2012

Forti dell’esperienza maturata con la serie di SOCOM, nonostante le vendite degli ultimi capitoli e dell’ambizioso MAG non abbiano portato il successo sperato, Zipper Interactive non sembra affatto intenzionata ad abbandonare il proprio mondo fatto di TPS estremamente tattici. Eccola, difatti, pronta a tuffarsi a capofitto nella (futura) ludoteca di PS Vita, grazie ad una nuova IP che non sembra affatto intenzionata a percorrere una strada troppo differente. A conti fatti, Unit 13 si presenta come il più canonico TPS made in Zipper, grazie ad un gameplay bastardo quanto basta, oltre che decisamente più tattico e realistico rispetto a quanto proposto dalla concorrenza. Il gioco ci metterà al comando della fantomatica Unità 13, un team composto da 6 elementi, i quali saranno chiamati in causa nel corso di 36 missioni, slegate tra di loro, che potranno essere affrontate nell’ordine che più aggrada il giocatore. Ovviamente non prima di averle sbloccate. L’assenza di una trama lineare è il primo elemento di novità introdotto da Zipper all’interno della sua ultima fatica, fattore che, stando alle parole dei programmatori, è stato determinato dalla natura “mobile” del gioco. Prepariamoci, quindi, ad affrontare missioni rapide, ma non per questo prive di un tasso di sfida decisamente fuori dalla norma. Per poter avere la meglio sugli avversari che incontreremo lungo il cammino, potremo fare affidamento su uno dei sei membri della Unit 13, ognuno dotato delle proprie caratteristiche peculiari. Le classi su cui potremo contare spazieranno dal classico cecchino allo scout, passando per l’assaltatore e, per ognuno dei protagonisti saranno disponibili abilità e armi supplementari, le quali potranno essere sbloccate grazie al punteggio ottenuto portando a termine, più o meno brillantemente, i vari incarichi. Questi ultimi, inoltre, potranno essere approcciati in maniera sempre differente, complice un level design che si preannuncia aperto ai più disparati stili di gioco. Se a questo si unisce un comparto multiplayer cooperativo a due giocatori, la presenza di un ranking mondiale e tutta una serie di missioni aggiuntive da sbloccare, pare proprio che Unit 13 abbia tutti gli ingredienti per riportare in auge Zipper Interactive.

Wipeout 2048 – Studio Liverpool

Data di Uscita: 22 Febbraio 2012

Ultimo nato di uno dei brand che stanno alle fondamenta della cultura Playstation, Wipeout 2048 si propone non solo come nuova e frenetica incarnazione (portatile) della storica serie Sony, ma come una vera e propria evoluzione del brand che, seppur il favore di pubblico e critica, non si è poi mosso da quello che è il concetto escogitato nel 1995 dal team Psygnosis (ora Sony Liverpool). Su tutto, come i fan evinceranno dal titolo, questo inedito Wipeout portatile non si proporrà come un seguito del brand Sony, ma come un vero e proprio prequel in cui, concettualmente, gli studi di Liveropool ci mostreranno cos’erano le gare Wipeout alle loro origini e come queste ultime si strutturassero rispetto a quel che Psygnosis ci ha abituato negli anni. Se il concetto è di per sé estremamente interessante (soprattutto per i puristi) è un piacere constatare come nel pratico questa filosofia sia stata perfettamente messa in piedi dal gameplay di gioco le cui diverse nuove (vecchie) caratteristiche non faticheranno a mostrarsi agli occhi del giocatore. Su tutto c’è una rivisitazione artistica del titolo che, essendo ambientato diversi anni prima a quanto siamo abituati, non solo mostra modelli di veicoli decisamente meno futuristici, ma soprattutto ambientazioni del tutto inattese, come le città, decisamente lontane dalle consuete skyline, e qui presentate come delle metropoli in divenire, in cui la civiltà così come la conosciamo sta pian piano facendo spazio al progresso che abbiamo saggiato nei precedenti (futuri) Wipeout. Non bastasse ciò, anche il modello di guida dei veicoli è decisamente diverso, lasciando meno spazio alla precisione millimetrica (complici dei tracciati decisamente più spaziosi e larghi) e maggiore attenzione ai combattimenti. Questi ultimi vedono in Wipeout 2048 il fulcro del gameplay e si scoprono, grazie ad una nuova concezione e ad un uso più ragionato dello scudo, una componente più tattica che in passato. Sono state poi introdotte nuove tipologie di gara, tra cui le interessantissime “gare obiettivo” in cui più che correre o distruggere ci sarà chiesto di volta in volta di completare alcuni obiettivi, relativi tanto alla velocità quanto alla pulizia di guida o addirittura al completamento di certi trick, dando quindi ancora nuova linfa al sistema di guida e di progressione del gioco. Forte poi di un comparto multiplayer già da ora ricchissimo (e comprensivo di crossplatforming con lo splendido Wipeout HD Fury per PS3), Wipeout 2048 si prospetta insomma come un titolo non solo interessante, ma anche completo ed appagante il cui acquisto, salvo scivoloni dell’ultimo minuto, parrebbe già da ora una solida garanzia nel parco titoli di PS Vita.

Day one?

Volendo tirare le somme, sembra proprio che Sony stia puntando il tutto per tutto su PS Vita, imbastendo quello che è forse uno dei migliori lanci per una console e, in generale, il miglior lancio architetatto per un hardware portatile. Dopo la sincera delusione dei titoli di lancio del Nintendo 3DS, la scelta di Sony di puntare sin da subito su alcuni brand forti (Uncharted su tutti) ci è sembrata una mossa non solo azzeccata, ma anche logica. È infatti evidente come il colosso tecnologico giapponese voglia conquistarsi sin da subito non solo i suoi fan, ma anche quella fetta di utenti che potrebbe essere rimasta delusa dalle strategie “lente” della concorrenza. È evidente che con un marketing incentrato tanto sulla macchina quanto sui giochi, Sony si sta accaparrando le migliori carte disponibili sul mercato per invogliare all’acquisto del suo esoso gioiello portatile. Una scelta vincente che, almeno nelle idee, dissipa anche i più piccoli dubbi su un ipotetico acquisto al day one per PS Vita. Con un parco titoli come questo, parrebbe lecito domandarsi “perché aspettare di più?”. Ed è sempre vero che una domanda lecita richiede una risposta ovvia: “già, perché aspettare?!”