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PS Vita: Aspettando il Day One – Parte II

A poco meno di un mese dall'attesissimo lancio europeo, fissato per il 22 febbraio, non potevamo certo esimerci dal mettere le mani sulla nuova portatile di casa Sony, la PS Vita. Vi proponiamo quindi un hardware-test approfondito, ricco di dettagli tecnici e molto altro, giusto per non farvi giungere impreparati alla fatidica data che, di sicuro, avrete già segnato sul vostro calendario. Che aspettate quindi? Seguiteci!

di: Claudio "Evil_Sephiroth" Perfler

Decidere se “premiare” una software house acquistando un suo titolo all’uscita o dopo il lancio è sempre difficile: gli interrogativi legati alla bontà del gioco, alla sua durata e a innumerevoli altri fattori sono molteplici e non sempre di facile analisi. Questi atavici dubbi che attanagliano i giocatori si fanno esponenzialmente più imponenti quando a dover essere comprata o meno è una console da diverse centinaia di Euro, complice anche il fatto che, se per i giochi in giro per la rete non mancano quasi mai articoli, approfondimenti o recensioni, per l’hardware spesso non si trova nulla di esauriente, specie quando i lanci sul mercato non avvengono in contemporanea e i primi a poter provare con mano un nuovo device sono portali che utilizzano idiomi non propriamente comprensibili.
Nella lingua di “Sua Maestà” è possibile recuperare sovente analisi più o meno dettagliate, ma all’ignaro lettore non è dato sapere se le impressioni che si parano davanti ai suoi occhi siano state ricavate in modo approfondito o all’ennesimo ultra affollato appuntamento simil-E3, durante il quale difficilmente è possibile effettuare test approfonditi sulla console di turno.
Questo breve frullato di dubbi e problematiche va ad incastrarsi perfettamente con la nuova “creatura” di casa Sony: la PSVita. Difficilmente il lancio di una piattaforma è stato così criptico e ombroso fino a pochi mesi dall’uscita e, nel caso specifico, fino a qualche tempo fa non vi erano state nemmeno notizie certe sull’hardware montato, con rumor dilaganti a proposito di un presunto downgrade in corsa.

Come molti sapranno, PSVita è sbarcata sul suolo nipponico lo scorso 17 dicembre ma, proprio l’essere arrivata in un paese con una lingua così ostica, è un ostacolo non da poco di fronte ai dubbi dei potenziali acquirenti. Proprio per questo, noi di Console-Tribe, abbiamo deciso di rendervi un servizio, che speriamo sia gradito a tutti gli indecisi o semplicemente a chi spera di trovare il resoconto di un test fatto con calma da veri giocatori e non da qualche giornalista spedito in un enorme complesso, con la necessità di testare innumerevoli titoli e periferiche in pochissimo tempo. Anche perché, “BARisticamente” parlando, visto il periodo, “i soldi non crescono sugli alberi”.

Disimballaggio completato

Tralasciando gli oramai abituali inconvenienti legati alla scarsa efficienza delle poste italiane e al comportamento al limite dell’illegale di alcune dogane, siamo riusciti ad avere fra le mani uno dei primi esemplari di PSVita, nello specifico il modello 3G-Wi-Fi che rappresenta di fatto il top di gamma offerto da parte di Sony. Per quanto riguarda le dimensioni, la nuova uscita è pressoché identica al primo modello di PSP, anche se, grazie alle superfici lucide pare assomigliare molto di più ai successivi restyling.
Gli ingombri quindi non sono dei più contenuti, ma ad una rapida occhiata si capisce come sarebbe stato impossibile fare di meglio, in quanto la quasi totalità della console è occupata dallo schermo da 5 pollici, e i comandi posizionati a lato non sprecano alcuno spazio.
Il punto di rottura rispetto a tutte le portatili precedenti, e forse la caratteristica più agognata dai player quanto a giocabilità, è sicuramente la presenza di un secondo analogico. Nel caso di PSVita questo è montato in posizione simmetrica rispetto alla classica levetta sinistra. Con nostra sorpresa abbiamo però scoperto una ulteriore gradita modifica eseguita sui due analogici, adesso costruiti e connessi alla sottostante circuiteria in modo del tutto simile a quanto già visto nei pad delle console casalinghe: Sony ha infatti deciso di abbandonare la soluzione utilizzata su tutte le PSP e anche sul nuovo 3DS, ovverosia quella di un analogico che scorre rimanendo in posizione parallela alla console stessa, optando invece per una levetta che si inclina realmente in ogni direzione. Il risultato è un controllo più immediato e familiare, specie per quei giochi che mal si adattavano agli imprecisi controlli di una portatile. Sopra gli analogici, rispettivamente da un lato e dall’altro, ritroviamo il classico D-Pad e i quattro canonici tasti PlayStation: da questa disposizione risalta immediatamente come i controlli più comodi da usare siano i due analogici, in quanto posizionando i due pollici su quest’ultimi la presa è naturale e anche utilizzare i due dorsali L ed R non porta ad alcuno sforzo innaturale. Peggiore, da questo punto di vista, l’utilizzo della crocetta direzionale, forse troppo vicina al tasto L1, anche se bisogna notare come ipotetiche azioni legate al D-Pad (selezionare armi o interazioni ambientali) saranno probabilmente sostituite da semplici tocchi sullo schermo multitouch.

Continuando la nostra carrellata sui controlli e tralasciando i classici Start, Select e Home/PS, ci spostiamo sul retro della console. La scomparsa dell’unità ottica ha lasciato campo libero all’imponente superficie tattile (poco più piccola rispetto allo schermo anteriore), anch’essa dotata di funzionalità “multitocco” e che sostituisce nella parte superiore, immaginiamo per motivi di spessore, i due grilletti R2 ed L2. Spostandoci sul bordo superiore della console troviamo invece il tasto di accensione e di regolazione del volume; in mezzo a questi troviamo le prime due connessioni fisiche fra le innumerevoli che caratterizzano la nuova nata in casa Sony, ovverosia lo slot per le Vita Card (le cartucce di gioco) e una misteriosa porta accessori che, probabilmente, sarà utilizzata per futuri add-on.
Sul lato inferiore fanno la loro comparsa il classico Jack da 2,5 mm per le cuffie e un connettore proprietario il cui cavo fornito in dotazione termina con la classica presa USB (e memori di quando accaduto con PSP Go potremmo azzardare anche la possibilità di connettere a questa porta un cavo component al fine di veicolare il segnale video verso un televisore). Inoltre, un piccolo e quasi invisibile sportellino occulta lo slot per inserire le tanto chiacchierate schede di memoria, anch’esse soluzione proprietaria Sony, scelta questa che di fatto fa lievitare il rispettivo prezzo, anche se i benchmark più recenti posizionano queste card su livelli prestazionali assolutamente superiori a quelli delle micro-SD.
Infine, sul lato sinistro della console, dietro ad un ulteriore sportellino, si trova l’alloggiamento per una SIM card standard (solo sulla versione 3G).
A concludere la prima panoramica della dotazione visibile di PSVita concorrono due fotocamere, una posteriore in posizione centrale e una frontale posizionata vicino ai tasti triangolo e quadrato. Entrambi i gruppi fotografici presentano una qualità piuttosto scarsa, ampiamente sufficiente per utilizzi videoludici ma praticamente inutile in qualunque altro ambito (e con sensori di dimensioni similari a quelle dei cellulari sarebbe stato inutile anche aumentare i megapixel).