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Kingdoms of Amalur: Reckoning

Negli ultimi mesi del 2011 un titolo che ha fatto molto parlare di sé è stato sicuramente The Elder Scrolls V: Skyrim. Dovrà passarne di acqua sotto i ponti prima di poterlo confrontare con un altro gioco di ruolo di pari livello, ma nel frattempo altre produzioni come Kingdoms Of Amalur: Reckoning tentano di offrire valide soluzioni alternative. Potevamo forse perdere l'occasione di provare una versione preliminare? Certo che no! 

di: Chris "matetrial" Calviello

Negli ultimi mesi del 2011 un titolo che ha fatto molto parlare di sé è stato sicuramente The Elder Scrolls V: Skyrim, soprattutto in chiave premiazione dove ha sbaragliato l’intera concorrenza. Dovrà passarne di acqua sotto i ponti prima di poterlo confrontare con un altro gioco di ruolo di pari livello, ma nel frattempo altre produzioni come Kingdoms Of Amalur: Reckoning, o il più imminente Final Fantasy XIII-2, tentano di offrire valide soluzioni alternative che, ormai, sembra essere diventata la droga del momento.
A circa tre settimane dalla sua pubblicazione, abbiamo potuto mettere le mani sulla versione dimostrativa dell’action RPG di Electronic Arts: cosa dobbiamo aspettarci?

Il destino non è già scritto

Dopo il noioso quanto imprescindibile tutorial, scopriremo il vero Kingdoms of Amalur: Reckoning e le sue grandi possibilità. Il nostro alter-ego sarà completamente slegato da qualsiasi sorta di classe, razza o specializzazione che sia. Nel corso del gioco potremo dunque equipaggiarci come meglio crediamo e utilizzare indistintamente magie, spade, archi o pugnali senza particolari restrizioni. Ciò si traduce, nel gameplay, in una piena libertà. Guadagnando punti esperienza potremo plasmare il nostro personaggio e farlo evolvere continuamente per adattarlo allo stile di gioco che più ci aggrada. Ad ogni nuovo livello avremo la possibilità di spendere tre punti abilità nei rami Magia, Forza e Destrezza. In base alle nostre scelte forgeremo il nostro destino, rappresentato in gioco da una serie di carte che rispecchiano la classe a cui ci stiamo avvicinando maggiormente, permettendoci inoltre di guadagnare specifici bonus.

A seconda di come abbiamo plasmato il nostro eroe sbloccheremo una grandissima quantità di carte ibride che, oltre a permettere interessanti combinazioni tutte da sperimentare, alla lunga renderanno unico il nostro personaggio, e non solo nelle particolarità relative al combattimento. Oltre ai tre punti abilità, ad ogni nuovo livello otterremo anche un punto talento, utile per incrementare skill come Scasso, Persuasione, Furtività, Alchimia o Fucina. Da questo punto di vista il titolo ricorda molto Fallout, dato che con queste abilità saremo in grado o meno di ottenere oggetti extra sparsi in giro per il mondo.
Dove però Kingdoms of Amalur: Reckoning si distingue da tutte le altre produzioni, almeno del genere, è nel battle system. Il titolo presenta infatti meccaniche molto simili a quelle degli action game, come ad esempio God of War. Il button mashing è basato sull’utilizzo di pochi tasti, la mappatura appare molto semplice da gestire, permettendoci di alternare combo a concatenazioni di attacchi a lungo raggio, magie e fendenti corpo a corpo. Il battle system affonda dunque le sue radici nella spettacolarità e la barra del fato ne è una sua conseguenza: una volta riempita grazie alle varie uccisioni, potremo scatenare la nostra furia grazie al rallentamento del tempo e al potenziamento temporaneo delle nostre statistiche. Quasi come la ciliegina sulla torta, un breve QTE innescherà una sorta di mossa conclusiva variabile da contesto a contesto, da arma ad arma.

World of Amalur

L’ambientazione di Amalur ricorda molto quella di World Of Warcraft, un mondo spiccatamente fantasy dove ogni oggetto, pianta o nemico ha un suo che di magico. Abbiamo molto apprezzato l’impostazione della versione testata che, dopo averci introdotto al gioco, ci ha concesso ben 45 minuti di libero svago all’interno di questo fantastico regno interamente esplorabile. La nostra passeggiata ha aperto tantissime quest secondarie, ha scoperto vari dungeon in cui entrare con lo zaino vuoto e ritornare indietro stracarichi di oggetti. La sensazione è che sarà molto facile abbandonare la trama principale per dedicarsi semplicemente a razziare, potenziare il proprio personaggio o approfondire la storia tramite i dialoghi a risposta multipla. Inoltre vari documenti e oggetti nascosti incentivano a setacciare ogni angolo di codice alla continua ricerca di segreti.
La vivace palette di colori, molto adatta per una produzione simile, si rivela un buon pretesto per girovagare senza una meta: fiumi, laghi, grotte e foreste si uniscono in atmosfere sognanti e si alternano in scorci indimenticabili.

Appuntamento al 10 febbraio

L’universo medievale di The Elder Scrolls V: Skyrim si pone in antitesi a quanto viene proposto in Kingdoms of Amalur: Reckoning. Nel grande lavoro di ricerca artistica, il titolo EA si propone come un action RPG in grado di offrire agli amanti del gioco di ruolo tutto ciò di cui hanno bisogno per passare ore e ore di spensierato divertimento.
Mancano poche settimane al suo rilascio e, sebbene questa prova ci abbia sorpreso, non abbiamo potuto fare a meno di notare la presenza di svariati bug che, tuttavia, stando a quanto dichiarato dagli stessi sviluppatori, dovrebbero essere risolti prima del day one. Dunque i lunghi caricamenti, i pop-up, i glitch e le poco convincenti animazioni nonché alcuni problemi relativi al sistema difensivo e al sistema di controllo non troveranno posto nella versione finale del gioco. Incrociamo le dita.
Concludendo, Kingdoms of Amalur: Reckoning è sicuramente un titolo da tenere d’occhio, con grandi potenzialità, anche se ancora da testare appieno. Una sessione di soli sessanta minuti non è infatti sufficiente a stabilire concretamente cosa abbiamo di fronte.