Anteprima

Horizon: Zero Dawn

Ci vuole coraggio, un coraggio che spesso non tutti sembrano possedere abbastanza. Effettivamente l’industria videoludica è decisamente carente di studi capaci di voltare pagina di punto in bianco, di staccarsi dal caldo e sicuro orticello in cui sono cresciuti e sono riusciti a diventare qualcuno. Certo, le eccezioni non mancano, ma sono comunque una piccola minoranza. E i ragazzi di Guerrilla, dopo mesi di rumor più o meno variegati, sembrano pronti a compiere il grande salto, gettandosi il cupo mondo diKillzone alle spalle per abbracciare un nuovo futuro, quello di Horizon: Zero Dawn.

di: Simone Cantini

Ci vuole coraggio, un coraggio che spesso non tutti sembrano possedere abbastanza. Effettivamente l’industria videoludica è decisamente carente di studi capaci di voltare pagina di punto in bianco, di staccarsi dal caldo e sicuro orticello in cui sono cresciuti e sono riusciti a diventare qualcuno. Certo, le eccezioni non mancano, ma sono comunque una piccola minoranza. E i ragazzi di Guerrilla, dopo mesi di rumor più o meno variegati, sembrano pronti a compiere il grande salto, gettandosi il cupo mondo diKillzone alle spalle per abbracciare un nuovo futuro, quello di Horizon: Zero Dawn.

Ci sarà una volta…

Dinobot mi hanno sempre affascinato, sin da piccolo. Si stava avvicinando il Natale di un imprecisato anno del decennio con le spalline e la (finta) rivalità tra Duran Duran eSpandau Ballet la faceva da padrona e, come consuetudine, mi aggiravo per uno dei grandi magazzini della zona in compagnia di nonni e genitori nella speranza di adocchiare il regalo da trovare sotto l’albero. E mi ricordo che, come attratto da una forza magnetica ineluttabile, scelsi colui che sarebbe stato, per anni, il mio preferito tra tutti i robot in disguise in mio possesso: Stego, di cui solo anni dopo avrei scoperto il vero nome (Snarl), Ma questa è un’altra storia. Dopo questa tediosa e superflua digressione appare quanto mai superfluo sottolineare come il mio interesse per il vociferato Horizon schizzò alle stelle non appena trapelarono i primi artwork: dinosauri robot cacciati da tribù di umani, magari il tutto condito da elementi ruolistici?! Avrebbe dovuto essere mio! Immaginate, dunque, come posso essermi sentito in occasione del reveal ufficiale del nuovo gioco targato Guerrllla, sebbene le perplessità vadano parimenti a braccetto con i motivi di giubilo. Il setting del titolo, almeno stando a quanto sino ad ora diramato, è sicuramente interessante, nonostante sia un qualcosa di già visto in mille e più giochi. Tutto dipenderà, ovviamente, dal modo in cui l’ennesima visione di un pianeta Terra portato al collasso dalla razza umana sarà declinato dal team olandese. Certo è che quanto presentato nel breve incipit narrativo mi ha portato alla mente scenari già noti, in cui l’eco di TLOU e delle parti iniziali del sottovalutato Enslaved sono emerse con prepotenza. Più che con il best seller di casa Naughty Dog, però,Horizon pare avere maggiori punti di contatto con il controverso titolo di Ninja Theory, similitudini concettuali che sono apparse più evidenti non appena è iniziata la fase (si spera) giocata: in un mondo in cui la razza umana ha perso la sua leadership adesso sono animali meccanizzati ad aver avuto il sopravvento, rendendo di fatto i nostri futuri simili dei semplici cacciatori, costretti a lottare contro queste ostili creature per garantire la propria sopravvivenza. Ovviamente questi sono gli unici aspetti emersi dal breve giocato, ma già si intuisce come, proprio come sostengono i miei amati Transformers, ci sia molto più di ciò che l’occhio può vedere. E qua sono emerse le mie prime perplessità: da veterano della saga di Killzone, di cui ho sempre apprezzato il particolare gameplay, non posso fare a meno di essere preoccupato dell’aspetto narrativo, sin dagli esordi uno dei punti più critici dei lavori del team. L’universo che ruota attorno alle figure degli Helghast, a dispetto di una complessità e di un pulsante fascino nascosto, non ha mai goduto di un trattamento di primo ordine, finendo con l’essere l’ennesima e superflua cornice di infiniti scontri a fuoco. Speriamo che, conscia delle critiche ricevute in passato, Guerrilla sappia approfittare di questa svolta radicale per smussare questi aspetti.

Bellezza primordiale

Lasciate alle spalle perplessità relative ad un qualcosa che ancora non conosciamo, è forse più saggio lodare senza troppe riserve una delle certezze messe in mostra durante il reveal: l’aspetto tecnico di Horizon è semplicemente sontuoso. Impossibile muovere qualche critica alla resa dell’ambiente, le movenze delle creature o alle varie animazioni. E in questi casi, a dispetto del famigerato trailer di annuncio di Killzone 2, c’è da credere nelle buona fede del team che, considerando le ultime produzioni, dopo aver toppato alla grande in fase di debutto in era PS3, si è sempre distinta per presentazioni oneste di quello che poi avremmo realmente visto sulle nostre TV. Certo, mai come in questa generazione i downgrade rispetto ai vari trailer iniziali sono una triste consuetudine, ma almeno per un volta vogliamo credere nell’infinità correttezza e bontà dell’animo umano.

Tutti a caccia si va…

Ovviamente, come è logico aspettarsi, un videogioco non vive di sola trama e grafica ma, soprattutto, di gameplay. E anche in questo caso le impressioni sono state più che positive, grazie ad un mix di elementi stealth (utili per avere la meglio sulle creature più piccole), forza bruta, agilità ed un discreto arsenale. La lotta con quello che sembra una versione alternativa del Grimlock di casa Hasbro ha posto in luce una notevole varietà di approcci lucidi: tra frecce, lance e funi la lotta messa in mostra si è rivelata assai dinamica e apparentemente divertente, restituendo un feeling a cavallo tra Shadow of the Colossus e (soprattutto) il celeberrimo Monster Hunter. Ed è proprio a causa della somiglianza con il franchise Capcom che alcuni piccoli dubbi in merito alla natura di Horizon mi sono balenati in mente: da bravo bevitore di rumor digitali ho atteso il gioco con la speranza di trovarmi al cospetto di un RPG open world e non dell’ennesimo clone del più celebre degli hunting game. Ovvio, mi preoccupo ancora del nulla, ma prevenire è sempre meglio che curare. Di certo la presenza all’interno del team di sviluppo di alcune figure responsabili di quella figata di The Witcher 3 mi lascia fiducioso, ma non si sa mai.

Il miglior gioco dell’E3 come si vocifera già da un paio di giorni? Di sicuro non sarò io a dirlo, ma che sia stato uno dei momenti più forti della fiera losangelina penso sia palese. Quanto visto durante la conferenza Sony ha lasciato davvero piacevolmente impressionata la platea (ed il sottoscritto), grazie ad una combinazione di tecnica, background e sostanza ludica di primo ordine. Certo, resta ancora da capire se ci troviamo di fronte all’ennesimo specchietto per le allodole o ad una ben più succulenta verità, ma ragionando in merito a ciò che sappiamo adesso Horizon pare essere davvero un titolo da tenere in seria considerazione. Peccato che quel 2016 di cui si parla mi puzza tanto di rinvio…