Anteprima

Taiko no Tatsujin: Drum ‘n’ Fun – Taiko no Tatsujin: Drum Session!

di: Simone Cantini

Ricordo ancora quando entrai per la prima volta in una sala giochi di Tokyo, di come a dispetto di tutti quei cabinati per noi italiani oramai impensabili, il mio sguardo (ed il mio borsello) finì per essere inesorabilmente rapito da quel gigantesco cassone colorato, davanti al quale si stagliavano fieri due taiko, i tipici tamburi nipponici. Inutile dire come furono sufficienti pochi minuti per vedermi dilapidare una piccola fortuna, il tutto mentre martellavo come un forsennato al ritmo del tema originale di Doraemon (quanto amo quel maledetto gatto azzurro!). Ecco, proprio per questo credo sia altrettanto superfluo dirvi che il week end appena trascorso mi ha visto replicare quelle gesta di oltre 10 anni fa, il tutto in compagnia delle demo di Taiko no Tatsujin: Drum ‘n’ Fun e Taiko no Tatsujin: Drum Session!

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Musica maestro!

Ordunque, per quei pochi non nippofili che ignorino in cosa consista il popolare titolo Namco Bandai, dirò subito che si tratta di un semplice, almeno in apparenza, rhythm’game, nel quale dovremo suonare a tempo il tamburo da cui deriva il nome del software. È innegabile come il fascino risieda tutto, almeno nel cabinato originale, nella presenza di due controller che hanno la forma di questo strumento tipico giapponese, che è un po’ l’antesignano dei nostri Guitar Hero/Rock Band. Il gioco ci presenterà a schermo una fila di cerchi colorati in rosso e in azzurro, con ciascuna tonalità che sarà legata al colpire al centro oppure sul bordo il tamburo. Non mancheranno, inoltre, cerchi più grandi (colpo simultaneo con le due bacchette), oppure strisce gialle (colpi ripetuti), palloncini da far esplodere dopo un certo numero di “mazzate”, e molto altro. Insomma, strutturalmente parlando non si tratta di niente che non si sia già sperimentato in altre produzioni simili. Il divertente, però, come già detto è dato dalla possibilità di suonare realmente, proprio come se ci trovassimo a partecipare ad uno dei matsuri che animano l’estate dell’arcipelago nipponico. Ovviamente, sulle nostre console, il tutto è giocabile semplicemente anche solo utilizzando i canonici pulsanti del pad, ma è innegabile come il movimento fisico vada a costituire quel quid in grado di fare la differenza. Taiko no Tatsujin: Drum Session!, ovvero la versione del gioco prevista per PS4, potrà pertanto essere acquistata in abbinamento con uno speciale controller taiko, che riprodurrà fedelmente in scala ridotta quello presente nel coin’op originale. Resta da verificare l’effettiva precisione del tutto, pertanto su questo mi riservo di attendere la release definitiva, però posso sin da ora confermare come il gioco Namco Bandai, pad alla mano, si sia rivelato preciso ed affidabile, anche se per forza di cose meno divertente e coinvolgente proprio per “colpa” dell’attuale assenza della periferica ufficiale. La breve demo di tre brani è riuscita, comunque, a mettere sul piatto tutti gli elementi caratteristici del brand, presentandoci anche una particolare modalità che ci ha visto sfidare il celebre Pac-Man.

 

Colpo a vuoto

Discorso differente deve essere, invece, fatto per Taiko no Tatsujin: Drum ‘n’ Fun, ovvero la versione destinata a Nintendo Switch, con la quale sarà possibile interagire anche grazie alle funzioni di movimento presenti nei Joy-Con. Questi, se impugnati singolarmente in ciascuna mano, andranno a svolgere le funzioni delle bacchette del tamburo, che dovremo agitare proprio come se stessimo colpendo un taiko vero e proprio. L’idea è sulla carta molto divertente e convincente, anche grazie al sistema di vibrazioni ospitato nei controller, in grado di restituire un feedback tattile tutto sommato soddisfacente. A convincere poco, però, è stata la precisione effettiva dei movimenti che, almeno per quanto concerne i colpi diagonali (che simulano l’interazione con il bordo dello strumento), il più delle volte non sono stati correttamente recepiti. Si tratta di una magagna non da poco, soprattutto in un gioco che fa del tempismo e della precisione il suo cavallo di battaglia. Certo, è possibile ovviare al tutto tenendo premuto uno dei grilletti del Joy-Con durante il movimento, ma ne risente in modo drastico l’immediatezza e la precisione. A tal proposito mi auguro che Namco Bandai corra ai ripari in occasione della release finale, altrimenti ci troveremo davanti ad un problema decisamente da non sottovalutare. A prescindere da ciò, comunque, ciascuna delle due versioni si è presentata in forma smagliante, sia dal punto di vista estetico, in grado di replicare alla perfezione il pur semplice stile della controparte da sala, sia sotto il profilo sonoro, anche se la bontà finale delle due tracklist esclusive potrà essere sviscerata soltanto in fase di recensione.

 

Questo primo incontro con Taiko no Tatsujin: Drum ‘n’ Fun e Taiko no Tatsujin: Drum Session! È stato senza dubbio convincente, anche se purtroppo funestato da alcune ombre. Se è vero che il tutto funziona alla grande se fruito con un classico pad, sarà la definitiva prova del nove in compagnia del controller dedicato a fornire l’ultima parola in merito alla versione PS4, anche se le prospettive sono comunque incoraggianti. Discorso a parte merita l’incarnazione Switch, che almeno in questo primo incontro ha evidenziato alcune importanti lacune per quanto concerne la corretta tracciatura dei movimenti dei Joy-Con: niente che non sia risolvibile con un’eventuale patch, ma anche in questo caso il giudizio finale è ovviamente sospeso in attesa della release definitiva.