Hands-On

Resident Evil 2 Remake 1 Shoot Demo

di: Simone Cantini

Quando si parla di Resident Evil sono generalmente due gli episodi che vengono visti come i punti di svolta più importanti della serie, e non me ne voglia il controverso settimo capitolo (che come saprete già ho adorato): sto ovviamente parlando del quarto, responsabile di aver cambiato l’impostazione ludica del brand, e del secondo, indimenticabile per corposità e spessore. Ebbene, se poco può essere a mio avviso fatto per rendere più attuale la mattanza di Plagas, calare nel contesto contemporaneo la duplice avventura in quel di Raccoon City richiede, senza ombra di dubbio, uno sforzo di ben altra caratura. Capcom, però, sembra aver già da tempo raccolto questa sfida, e si prepara a stuzzicare la curiosità di vecchi e nuovi fan grazie a Resident Evil 2 Remake, in uscita a fine mese e di cui lo scorso week end ho testato la demo rilasciata sugli store digitali.

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Time is running out

La demo, come già saprete tutti, ci permetterà di giocare per 30 minuti 30 nei panni del nostro caro Leon, all’interno della celeberrima porzione di gioco ambientata nella stazione di polizia di Raccoon City. Data la natura della versione di prova distribuita da Capcom, sarà bene cercare di massimizzare i nostri sforzi se vorremo arrivare al termine della porzione di giocato entro il tempo limite, dato che una volta che questi sarà esaurito non potremo riavviare in nessun modo alcuna partita, a meno di non sfruttare qualche escamotage di bassa lega (caricare il tutto da un account secondario potrebbe risolvere l’inconveniente, ma io non vi ho detto nulla!). Qualunque sia la durata della nostra esperienza, poco importa se estremamente condensata o estesa, basteranno pochissimi attimi rendersi conto dell’ottimo lavoro svolto dalla casa di Osaka nel tentativo di svecchiare il suo glorioso capolavoro. Per ovvi motivi, come era lecito aspettarsi, la vetusta struttura a schermate fisse è stata abbandonata, in favore di una gestione in rigorosa terza persona, con una telecamera posta a distanza estremamente ravvicinata alle spalle di Leon, in una maniera che ricorda molto sia il quarto episodio che i due Revelations. Si tratta, almeno dalla demo testata, dell’unica concessione ludica che questo Resident Evil 2 Remake pare prendersi rispetto alle proprie origini, dato che l’ossatura portante dell’esperienza è apparsa sostanzialmente invariata rispetto a 21 anni fa: torna, seppur non sfruttabile nella prova, la temuta macchina da scrivere per i salvataggi, così come i bauli magici in cui depositare gli oggetti che rischiano di intasare il risicato inventario del nostro eroe. Piante verdi e rosse, da combinare rigorosamente, così come le odiose chiavi e gli enigmi, vanno a rimpolpare in chiave poligonalmente aggiornata le fila dei nostri ricordi videoludici. Ovviamente, viste le rinnovate potenzialità tecniche offerte dagli hardware attualmente a disposizione, Capcom ha pensato bene di effettuare anche qualche ulteriore ammodernamento registico, andando di fatto a rendere attivi e tangibili alcuni elementi che, nella versione originale, era stati lasciati alla nostra fantasia o trattati in modo più elementare. Si tratta di concessioni che, almeno a primo impatto, non snaturano affatto l’eredità della produzione, anzi, riescono a sorprendere in modo positivo anche il giocatore più navigato, rendendo di fatto la prova un qualcosa in bilico tra una rassicurante familiarità ed una benvenuta novità.

Claustrofobica paura

La modifica maggiore, comunque imprescindibile, è rappresentata dal gameplay vero e proprio, ora decisamente più dinamico e reattivo, ma non per questo così frenetico da aver tramutato questa riproposizione del classico in un adrenalinico, ma poco calzante, shooter. Leon si muove e spara, ma è comunque vagamente impacciato e non certo agevolato dalla claustrofobicità degli ambienti attraversati. Questo, unito alle movenze dei non morti a tratti imprevedibili (pur se contraddistinti dalla storica pesantezza), rende gli scontri a fuoco tutt’altro che banali, restituendo al giocatore una sensazione costante di impotenza e pericolo non certo disprezzabile. Tutto, ovviamente, è amplificato dal rinnovato comparto grafico, invero decisamente convincente ed in grado di riportare a nuova vita architetture che credevamo di aver già assaporato in passato nella loro forma ottimale. Luci ed ombre, inoltre, si sposano alla perfezione con questo idilliaco quadretto di morte, servendo da ulteriori amplificatori per la tensione che si respira ad ogni nostro passo. Una buona notizia ci giunge anche dal versante audio, adesso dotato di quello che, allo stato attuale, sembra un più che convincente doppiaggio in lingua italiana.

Eravamo convinti di avere già visto tutto quello che la stazione di polizia di Raccoon City avesse in serbo per noi, allenati come eravamo da anni trascorsi a ripercorrerne i grossolani corridoi, eppure Capcom sembra avere confezionato una sorpresa da non sottovalutare. Seppur condensata in 30 esili minuti, la demo di Resident Evil 2 Remake è riuscita nell’intento di farci lasciare in disparte, anche se per qualche fugace istante, i ricordi della nostra gioventù videoludica, tenendoci sapientemente in bilico tra passato e presente. Al netto della prova finale, che effettueremo in sede di recensione, il lavoro Capcom sembra avere tutte le carte in regola per rinverdire i fasti di quello che, piaccia o no, può essere ritenuto il miglior esponente della popolare saga horror, che oggi come non mai siamo ansiosi di rigiocare in questa intrigante chiave aggiornata.