Hands-On

Nier: Automata

di: Simone Cantini

Ci sono titoli che, nonostante le loro qualità, finiscono per il passare completamente inosservati presso il grande pubblico. Capita, però, quasi a tradimento, che talvolta venga loro concessa una seconda opportunità, come dimostra il recentissimo annuncio del tutt’altro che prevedibile Knack 2. Fa parte di questa schiera di eredi inattesi anche Nier: Automata, nuova produzione sviluppata sotto la sapiente regia di Platinum Games, di cui è stata rilasciata una corposa demo nella giornata di ieri.

I, robot

Parlare della trama di Nier: Automata, trattandosi di una versione preliminare, è quanto mai prematuro ed azzardato, pertanto ai fini della nostra analisi ci basterà sapere che in questo spezzone di gioco assumeremo il controllo dell’androide femminile 2B. Il compito della nostra eroina sarà quello di infiltrarsi in una struttura industriale per debellare la minaccia costituita dal Goliath, una gigantesca arma di distruzione che, per l’appunto, affronteremo nelle battute finali. 2B non sarà comunque sola, dato che potrà contare sull’aiuto di un piccolo drone in grado di fornirle informazioni sull’ambiente di gioco e che sarà in grado di supportarla tramite una mitragliatrice ed un potente raggio laser. A lui si affiancherà, dopo pochi minuti, un androide maschile chiamato 9S, il cui aiuto si rivelerà quanto mai fondamentale in occasione dello scontro finale. Ovviamente è impossibile, data la brevità della demo, esprimere un giudizio definito relativamente alla bontà della narrativa e dell’ambientazione, così come a livello personale ho avuto molta difficoltà nel mettere bene a fuoco la proposta di Platinum Games, dato che nei circa 20 minuti necessari a giungere al termine della sessione le carte in tavola sono state scompigliate più e più volte.

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Motore, azione!

È innegabile come Nier: Automata si inserisca a pieno titolo all’interno della rinomata tradizione action di Platinum Games: forte di richiami alla sua massima espressione (Bayonetta 2), ma non disdegnando di strizzare l’occhio a spin-off di saghe altrui (Metal Gear Rising: Revengeance), il nuovo lavoro del team nipponico affonda il suo gameplay all’interno di un comba system all’arma bianca di pregevole fattura. Decisamente più potabile rispetto ai tecnicismi dell’esclusiva Nintendo, il sistema messo in piedi in Nier: Automata si baserà comunque sulla concatenazione dei due attacchi principali, debole e forte, ai quali dovrà essere sapientemente affiancato un preciso uso della schivata. Questa azione in particolare si è rivelata fondamentale in occasione degli scontri con i due mid-boss presenti nella demo, data la sua capacità di garantire a 2B una finestra di azione decisamente più ampia del normale. Tutto funziona alla perfezione, in perfetto stile Platinum, pertanto spiace constatare come un simile meccanismo sia accompagnato da una serie di leggerezze capaci di incrinare l’esperienza complessiva. Mi riferisco, in prima battuta, alla pessima gestione della telecamera che, soprattutto in occasione degli scontri con già citati mid-boss, rende davvero difficoltoso il seguimento corretto del flow di gioco. Lo stesso utilizzo del pod di supporto è quanto mai macchinoso e vista la sua indubbia utilità spiace constatare come il suo impiego sia alquanto grossolano, soprattutto in virtù degli elementi ruolistici che vanno ad impattare sulla sua crescita: all’interno del menu di gioco, difatti, compare la possibilità di upgradarne le capacità, tramite l’utilizzo di alcuni chip in grado di modificarne l’efficacia. Queste influenze RPG si andranno ad applicare anche a 2B e, nonostante la demo non abbia permesso di esaminarli in maniera definita, la loro presenza può fare solo piacere.

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Il troppo stroppia?

Personalmente, ma qua è più che palese di come le mie parole siano puramente soggettive, non ho gradito molto il continuo cambio di direzione intrapreso dal gioco, capace come è stato di mutare prospettiva e gameplay con una frequenza ed una rapidità che mi hanno lasciato l’amaro in bocca. Quello che inizia come un canonico hack’n slash, difatti, grazie a dei repentini cambi di prospettiva capaci di switchare in un attimo dal 3D puro ad una sorta di 2.5D, ha invero dimostrato la volontà di diversificare l’azione di gioco, inserendo momenti che richiamano alla mente i vecchi brawler a scorrimento, i twin stick shooter e (seppur in maniera più velata) i platform. Si tratta indubbiamente di uno sforzo apprezzabile, ma a mio modo di vedere ha solo finito per rendere decisamente più frammentata e confusionaria l’azione di gioco, dato che si tratta comunque di digressioni che sembrano godere della medesima perizia realizzativa che caratterizza l’azione che ha reso celebre il team giapponese. A migliorare queste sensazioni non ci pensa neppure la struttura del livello presente in questo frammento, decisamente poco ispirata, sin troppo ripetitiva e priva di guizzi, così come il design complessivo dei nemici di base. Sarà forse un discorso limitante, ma da un titolo Platinum trovo più lecito aspettarsi un’azione serrata e martellante: l’augurio, visto che comunque nel complesso Nier: Automata ha un retrogusto interessante, è che si tratti soltanto di una sorta di nuova demo di Dead Space (il primo). Dubbi anche sul comparto grafico generale, di sicuro non al top di quanto visto su PS4, mentre un plauso va riservato all’eccellente accompagnamento musicale, che personalmente mi ha riportato alla mente le note utilizzate da Kenji Kawai per Ghost in the Shell.

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L’impronta Platinum è facilmente rilevabile in Nier: Automata, ma almeno a giudicare da questa demo il team sembra volersi spingere oltre la mera frenesia action che ne ha decretato la fortuna. Il limite principale di questo mix di situazioni differenti che si susseguono a velocità smodata si traduce in una carenza di coesione generale. Magari, come già detto, si tratta solo di una scelta di demo sbagliata, visto che sotto a questo alone imperfetto sembra pulsare un’anima non certo priva di personalità.