Hands-On

Battlefield 1 Beta

di: Simone Cantini

Ammettiamolo, dopo l’abbuffata di conflitti in odore di Seconda Guerra Mondiale e l’ipertrofica lista di scenari simil-furistici, era davvero difficile non apprezzare la scelta operata da DICE di voler ambientare Battlefield 1 negli anni della Grande Guerra. E se ancora non sappiamo praticamente niente di quello che sarà il, ci auguriamo, sostanzioso story mode, il team scandinavo ha pensato bene di titillare le nostre aspettative grazie ad una beta dedicata all’immancabile comparto multigiocatore.

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Orme sulla sabbia

Questo primo assaggio giocato di Battlefield 1 ci ha permesso di entrare in contatto con due delle differenti modalità che andranno a comporre il pacchetto competitivo, Conquest e Rush, ambientate entrambe nel deserto del Sinai. Architettonicamente non certo complessa, la mappa si è rivelata sin dai primi istanti davvero ben azzeccata per quanto concerne l’atmosfera, seppur pecchi proprio per ciò che riguarda la sua costruzione ludica. La zona di gioco è quanto mai ampia e la scelta di proporre un ambiente decisamente spoglio, caratterizzato come è unicamente da alcuni ruderi e da una piccola sezione rocciosa, di sicuro non rappresenta il modo migliore introdurre i giocatori alle meccaniche di Battlefield 1. Ci ritroveremo spesso allo scoperto e non saranno rari i momenti in cui cadremo sotto i colpi di nemici di cui sarà davvero difficile capire l’effettivo posizionamento. Inoltre, a meno di non sfruttare i veicoli o le cavalcature, a seconda del punto di spawn in cui faremo la nostra comparsa, dovremo correre un bel po’ prima di entrare nel vivo dell’azione, magari solo per poi venire brutalmente seccati dal classico cecchino appostato in lontananza. Un po’ frustrante, non c’è che dire. Così come potrebbe risultare la modalità Conquest, in cui fino a 64 giocatori si daranno battaglia per occupare e mantenere le varie postazioni sensibili. Sarà che non sono mai stato un amante di queste orge digitali, ma il caos che si respira durante i match, di sicuro, tradisce fortemente l’andamento militare di un conflitto ambientato durante la Prima Guerra Mondiale. Più bilanciati, invece, i 32 giocatori ospitati all’interno della modalità Rush, in cui troveremo una fazione intenta a difendere alcuni punti sensibili della mappa dai tentativi di smantellamento degli avversari.

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Il peso della guerra

Vista la scasa aderenza alle tattiche militari dell’epoca (ovviamente derivata dalla volontà di rendere divertente il gameplay), l’idea di trovarsi al cospetto dell’ennesimo reskin della saga rimane comunque forte, ma fortunatamente i ragazzi di DICE hanno visto bene di fugare in parte questi dubbi grazie ad alcuni piccoli accorgimenti. Il primo e immediatamente riscontrabile è relativo alla fisicità delle armi, delle quali è ben avvertibile la pesantezza e la relativa rudimentalità se rapportate a quelle introdotte nei precedenti episodi. Gli stessi veicoli, da sempre uno dei punti forti della serie, seguono il medesimo comportamento, risultando decisamente più pesanti ed ostici da maneggiare rispetto al passato (aerei in primis). Tra questi è sicuramente degna di nota l’introduzione delle cavalcature, un’aggiunta in grado di variare sensibilmente l’approccio agli scontri corpo a corpo, adesso molto più importanti e ben strutturati rispetto al passato. Insomma, pur trattandosi dell’ennesimo capitolo di una saga oramai consolidata, non si può dire che Battlefield 1 si sia limitato a ripercorrere pedissequamente le proprie orme. Certo, emergono ancora alcuni difetti di bilanciamento, soprattutto per quanto concerne l’efficacia di alcune armi e la spropositata potenza dei tank che, in mancanza di un nutrito numero di contromisure, rischiano di compromettere l’equo svolgimento dei match. È sul versante tecnico, invece, che Battlefield 1 dimostra sin da adesso di essere in perfetta forma, grazie ad una veste grafica davvero convincente, arricchita da effetti di tutto rispetto, come testimonia l’impressionante resa visiva restituita dalle tempeste di sabbia che colpiscono in maniera randomica la mappa di gioco. Anche il frame rate è apparso decisamente solido, mentre alcuni problemi si sono riscontrati con i server di gioco: resta da capire se simili intoppi siano da imputare alle criticità confermate da Electronic Arts stessa.

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Non sarà di certo mosso dalla velleità di riproporre in maniera quanto mai fedele le tattiche belliche della Prima Guerra Mondiale, ma non per questo Battlefield 1 si è limitato a riproporre in copia carbone il gameplay tipico della serie. Certo, pensare ad una rivoluzione a 360 gradi è quanto mai impossibile, ma la volontà di diversificare in parte questa nuova iterazione grazie ad alcune modifiche è quanto mai tangibile, così come gli sforzi profusi da DICE nel confezionare un prodotto visivamente e ludicamente interessante. Non resta che attendere l’oramai prossima release per vedere quanto di questo spirito verrà riversato nella versione finale.