DLC

Little Nightmares – La Residenza

di: Simone Cantini

Sono passati dieci mesi dal debutto della piccola Six sul rutilante palcoscenico del gaming, ma alla fine è giunto davvero il momento di congedarci (chissà se per sempre) dal grottesco universo sviluppato dai ragazzi di Tarsier. E quale modo migliore per farlo se non quello di affidarci al terzo, ed ultimo, DLC previsto per questa cupa avventura. Ecco quindi che spetta a La Residenza chiudere definitivamente il cerchio e mettere la parola fine anche alla malinconica avventura del Fuggiasco.

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Ad un passo dalla libertà

Abbandonata la deriva leggermente sandbox della precedente espansione, La Residenza ritorna decisa su binari più rigidi e lineari. Questa ultima porzione de Le Fauci, difatti presenta una serie di puzzle che dovremo risolvere in sequenza per poter proseguire, abolendo del tutto i due tronconi indipendenti che avevamo avuto modo di sperimentare ne Il Nascondiglio. La durata media di questo episodio parallelo consecutivo non ha, invece, subito sostanziali stravolgimenti, dato che per poter giungere ai titoli di coda sarà necessaria poco meno di un’ora. A patto di non trovare particolarmente ostici gli enigmi che il team scandinavo ha riservato al nostro piccolo Fuggiasco. In questo caso l’osservazione minuziosa dell’ambiente si è rivelata quanto mai fondamentale, dato che il da farsi è esplicitato in maniera decisamente velata, pertanto una buona dose di attenzione e di ragionamento sarà dote essenziali se non si vuole correre il rischio di rimanere impantanati nel nulla. Non ci troviamo, comunque, al cospetto di chissà quali machiavellici rovelli, ma è doveroso segnalare come la lettura delle varie situazioni sia comunque meno scontata e prevedibile del solito. La Residenza ha, inoltre, il merito di introdurre una nuova tipologia di nemico, ovvero delle ombre di bambino particolarmente letali, in grado di ucciderci con un solo colpo, ma anche estremamente sensibili alla luce della nostra torcia. Al netto di queste due considerazioni, comunque, La Residenza si incanala in maniera coerente e fedele all’interno dell’esperienza proposta da Little Nightmares, finendo per andare a rappresentarne un ideale e riuscito prolungamento. Si tratta di una degna e riuscita chiusura per il Season Pass diretto al lavoro firmato Tarsier e che, pur essendo stato proposto ad una cifra tutto sommato contenuta rispetto alla concorrenza, spiace veder riservato ad un acquisto separato, soprattutto visto il modo in cui la sua narrativa finisce con l’intrecciarsi in modo profondo con l’avventura di Six. Più per il suo valore ludico, difatti, La Residenza (e con essa gli altri due DLC) rappresenta un’occasione unica per gettare uno sguardo più approfondito su quel mondo distorto messo in scena dal team, uno sguardo che è servito soprattutto per tratteggiare in maniera efficace, per quanto talvolta un po’ troppo sbrigativa, altri fondamentali comprimari di questo grottesco immaginario. Ed è soprattutto la porzione finale di questo conclusivo DLC a rappresentare il più importante tassello di questa corollario narrativo, capace come è di farci conoscere più da vicino colei che muove i fili de Le Fauci. Oltre a dare finalmente un malinconico volto ad uno dei personaggi che maggiormente hanno contribuito all’epilogo della storia di Six. Assistere all’ultima sequenza, memori di quanto abbia compiuto la piccola bambina dal giallo impermeabile, lascerà in bocca un sapore agrodolce, portandoci a credere, anche solo per un fuggevole istante, di aver compiuto uno sforzo vano. Eppure se non fosse stato per la nostra fuga in compagnia del Fuggiasco, sarebbe stato impossibile infrangere quel muro di crudeltà e scelleratezza che separa Le Fauci dalla libertà, far germogliare quel piccolo barlume di speranza capace di illuminare, magari per un effimero e fuggevole istante, quella barbara prigione di anime (quasi) innocenti. Purtroppo, come ogni conquista, c’è sempre uno sgradevole prezzo da pagare.

La Residenza si porta appresso l’ingrato compito di concludere in maniera quanto mai malinconica l’arco narrativo che ha per protagonista il Fuggiasco, e lo fa in maniera coerente con quanto messo fino ad oggi sul piatto da ragazzi di Tarsier. La struttura ludica, abbandonata la breve parentesi semi aperta de Il Nascondiglio, ritorna sul terreno più consono alla natura di Little Nightmares, finendo per proporre un’esperienza riuscita e per certi versi più intensa che in passato. E lo fa presentandoci in maniera spietata e brutale alcuni degli aspetti più cupi e crudeli de Le Fauci che, seppur decisamente tristi da digerire, hanno finito per rappresentare un corollario ludico e (soprattutto) narrativo che valeva la pena fagocitare.